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I sentieri per famiglie con bambini in Trentino

Di Marco Grilli - 15 Giugno 2016

Tempo di vacanze estive in famiglia. Se volete rilassarvi con piacevoli e suggestive passeggiate in montagna adatte anche ai più piccoli, i sentieri tematici del Trentino potrebbero fare al caso vostro. Scopriamone alcuni dei più interessanti, in questa terra incantevole, magica e ricca di tradizioni, dove la natura esplode in tutta la sua bellezza e vitalità, lasciando il visitatore letteralmente a bocca aperta.

Val di Non, AlMeleto

Partiamo dalla Val di Non, dove la grande protagonista è il prodotto tipico per eccellenza di questa zona: la mela. AlMeleto è infatti il primo sentiero ludico-didattico dedicato a questo straordinario frutto, che si snoda tra meleti e boschi offrendo splendide vedute sui canyon della Val di Non e sul lago di Santa Giustina. Adatto in ogni stagione a tutta la famiglia e percorribile anche con e-bike e passeggino (solo fino all’area di Laste Rosse), parte dal centro di Romallo e segue strade di campagna ricche di meleti, mettendo a disposizione numerosi pannelli didattici che consentono di giocare, imparare e divertirsi in compagnia.

Grandi e piccini potranno così scoprire come nasce e cresce la mela (magia di api e contadini), come è fatta e quali malattie e insetti possono colpirla. Oltre al lago di Santa Giustina, il percorso quasi tutto in discesa permette di ammirare il gruppo delle Dolomiti di Brenta, la forra del Novella e l’eremo di San Biagio, prima di risalire a Romallo attraverso un percorso della Via Crucis.

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Valle di Ledro, Ledro Land Art

Nel cuore della Valle di Ledro vi suggeriamo uno spettacolare percorso nella bellezza e nell’arte: Ledro Land Art. Avviato nel 2012 dal Comune di Ledro per valorizzare il paesaggio e al contempo promuovere la riflessione su pratiche artistiche e territorio naturale, questo progetto realizzato nella pineta di Pur segue il suggestivo sentiero che costeggia il torrente Assat e conduce a Malga Cita. Il paesaggio è custode e interlocutore degli interventi site-specifici che ogni anno vengono realizzati sul posto durante la stagione estiva.

Gli eventi espositivi e formativi interagiscono col territorio e innescano «un processo di riflessione, di operatività, di collaborazione e di innovazione che muove dalla relazione tra uomo e natura e dalla riscoperta del paesaggio e dei suoi legami con la storia e le tradizioni del territorio», si legge sul sito ufficiale. Vista la natura spesso transitoria delle opere, parte integrante e fondamentale di Ledro Land Art è la documentazione audio-video del processo di realizzazione, che compone nel tempo un archivio digitale in divenire, visitabile sempre sul sito alla sezione artisti. Ideale per i genitori appassionati di Land Art, questo sentiero stupirà i più piccoli grazie alle altalene sospese, agli omini di pietra, al riccio gigante e alle molte altre attrazioni presenti.

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Rovereto, sulle orme dei dinosauri

A sud di Rovereto, nel 1990 il naturalista Luciano Chemini ha scoperto centinaia di impronte di dinosauri risalenti a 200 milioni di anni fa, quando la Valle dell’Adige, nell’era del Giurassico, si configurava come una vasta piana sabbiosa ai margini del mare della Tetide. Le impronte, spesso organizzate in vere e proprie piste, sono di tre tipi e appartengono agli erbivori Vulcanodontidi (lunghi cinque-sei metri e pesanti una-due tonnellate), ai più piccoli erbivori Ornitischia e ai carnivori Ceratosauri (di quattro-cinque metri di lunghezza per un peso fino a 800 kg!). La conservazione delle orme si è resa possibile per il fatto che i passi pesanti di questi enormi animali preistorici sono rimasti impressi nel fango, poi trasformatosi in calcare grigio.

La Fondazione Museo Civico di Rovereto organizza su prenotazione visite guidate per bambini e adulti, al fine di scoprire la storia geologica del territorio. Il museo dedica ampio spazio al ritrovamento delle orme e conserva riproduzioni a grandezza naturale. Il ritrovo per l’escursione è presso il sito paleontologico, da raggiungere con mezzi propri. Un percorso imperdibile per chi al cinema è rimasto affascinato da Jurassic Park!

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Ecomuseo della Judicaria, i “sentieri dei piccoli camminatori”

L’ecomuseo della Judicaria è un vasto territorio che comprende la valle delle Giudicarie esteriori fino alle alte Dolomiti di Brenta e la zona del Tennese, nei pressi del lago di Garda. Il modo migliore per percorrerlo è camminare lungo i sei “sentieri dei piccoli camminatori” dedicati ai bambini e alle famiglie. Questi affascinanti itinerari, che seguono il ritmo lento della storia, della natura e delle tradizioni, invitano a scoprire i tesori del territorio attraverso i boschi, le strade di campagna e i vicoli dei borghi contadini.

Per ogni sentiero, lo scrittore per l’infanzia Stefano Bordiglioni ha composto un racconto dove i protagonisti danno vita ad avventure da favola. Ovunque si ritrovano poi le tracce del passaggio dei personaggi storici, realizzate da Luana Baglì e Francesca Mauri dell’Associazione Vango anch’io. Questi sono i nomi dei sei percorsi: “Il pifferaio magico e le palafitte”; “Il lago d’erba della val Lomasona”; “Piccole baie addossate alle rocce”; “Bosco ArteStenico”; “La strada delle streghe” e “C’era una volta un castello”. “Il pifferaio magico e le palafitte”, collegato all’omonimo racconto, tocca il sito archeologico di Fiavè, uno dei 101 siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino Patrimonio Unesco; “Il lago d’erba della Val Lomasona” (racconto “Il Grillo Parlante della Val Lomasona”) costeggia la Torbiera Lomasona, una riserva naturale provinciale contraddistinta da grotte che hanno generato numerose leggende sulle streghe; “Piccole baie addossate alle rocce” (racconto “La casa dei porcellini”) corre lungo stradine contraddistinte da muretti a secco, le tipiche case di Nembia con la facciata costituita da un masso di frana, il bosco di pini, faggi e abeti rossi, prima di raggiungere il lago di Nembia; “Il bosco ArteStenico” (racconto “L’orso e l’artista”) si trova nel Parco naturale Adamello Brenta ed è disseminato di opere d’arte realizzate con materiale naturale dall’Associazione Bosco ArteStenico (la sua opera simbolo è la cornice in legno che inquadra il castello di Stenico e la valle delle Giudicarie Esteriori); “La strada delle streghe” (racconto “La bambina e la strega”) parte dalla località Le Cross, dove nel 1656 furono piantate cinque croci in ferro per tenere lontane le streghe che importunavano i contadini, e raggiunge il borgo di Rango, inserito nel Club nazionale dei borghi più belli d’Italia; “C’era una volta un castello” (racconto “Il ritorno di capitan Piccinino) percorre il borgo di Frapporta, ovvero la parte più antica del paese di Tenno, caratterizzata dalle grandi case in pietra divise da strade strette, prima di regalare una bella vista sul lago di Garda dal colle Grom, e chiudersi con il passaggio nei pressi dei grandi terrazzamenti a ulivi.

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Val di Fiemme, tra draghi, pastori e geologia

Da Predazzo, con la moderna telecabina che giunge fino a Gardoné, a oltre 1.650 metri di quota, è possibile raggiungere i tre sentieri tematici della Val di Fiemme per grandi e piccini, dedicati al favoloso mondo dei leggendari mostri.

Nella “Foresta dei draghi” le potenti creature alate che popolano il Latemar hanno lasciato vistosi indizi che rivelano il loro desiderio di mostrarsi. È possibile cercare i segni del loro passaggio lungo un percorso incantevole realizzato in collaborazione con il Liceo Artistico “G. Soraperra” di Pozza di Fassa e l’artista Marco Nones. Le “prove” che testimoniano la presenza dei draghi sono vere e proprie opere di Land Art realizzate da professori e studenti. Per la ricerca degli indizi è possibile richiedere un Giocolibro con le descrizioni dei draghi e le “prove” per conquistare la loro fiducia.

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Un altro percorso è “Il pastore distratto”: nella passeggiata verso Sacina è facile imbattersi negli oggetti lasciati in giro dal pastorello distratto Martin, quali rastrello, forca, scarponi, uno sgabello per mungere, una mangiatoia e perfino un dendrofono per comporre le sinfonie del bosco. Si cammina a piedi nudi sui trucioli di legno e sui sassolini “solleticosi” del percorso sensoriale, prima di giocare con il mulino ad acqua. D’altronde, Martin ha la testa fra le nuvole non solo per la sua nota sbadataggine, ma anche per una vera passione per l’acqua e la meteorologia: con due Giocolibri è possibile divertirsi con lui. Nel corso dell’inverno sono state costruite anche arnie speciali per raccontare di api, miele e natura a bambini e famiglie. È l’apiario di “MontagnAnimata”, dove con l’aiuto della Pina si torna a prendersi cura di un mondo delicato e fragile. Basta trovare i materiali giusti (un tronco cavo, paglia da intrecciare, legno antico da riportare in vita), perché, come diceva Steiner, le api amano le forme morbide e tonde.

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Infine, ecco la vera novità per il 2016: il sentiero geologico “Geotrail del Dos Capèl”. Perfetto per chi sogna di camminare in montagna come su una spiaggia sabbiosa in vista di un atollo tropicale o di fronte a una imponente eruzione vulcanica, stimola l’immaginazione e racconta le Dolomiti dal vero con undici postazioni tematiche. Un viaggio nel tempo e nello spazio alla scoperta delle origini dei Monti Pallidi, guidato dalle illustrazioni dell’artista portoghese Bernardo Carvalho e da semplici testi esplicativi. Partenza e arrivo a Passo Feudo (stazione a monte della seggiovia), per un’affascinante avventura attraverso prove, quiz e giochi sul territorio. L’inaugurazione è prevista per il prossimo mese di luglio. Lunghezza 3,5 Km, difficoltà media.

San Martino di Castrozza, il “sentiero delle Muse Fedaie”

Nei prati e nei boschi intorno a Villa Welsperg, sede del Parco in Val Canali, è stato realizzato un percorso attrezzato ad anello incentrato sul tema della biodiversità. Il suo nome fa riferimento alle mitologiche Muse, entità connesse agli elementi naturali e culturali, e alle Fede, le pecore in dialetto locale, che tradizionalmente venivano allevate nei prati della Val Canali.

Il percorso, interamente pianeggiante e senza barriere (3,5 Km di lunghezza), si suddivide in due anelli distinti e attraversa luoghi di grande pregio ambientale e paesaggistico, dove spicca l’alternanza fra prati, pascoli e zone umide. L’obiettivo è quello di riflettere sulla biodiversità, intesa come ricchezza di specie, razze allevate, varietà coltivate e paesaggi. Lungo il percorso sono posizionate delle aree di sosta, dette “Legni”, dove è possibile trovare informazioni e spunti unificati dall’elemento simbolico costituito dalla mitologia greca, la cui base culturale è rappresentata dalla grandiosa e misteriosa complessità della natura rapportata alla coscienza umana.

Alpe Cimbra, il “sentiero dell’immaginario” e altri

Negli angoli più nascosti dell’Alpe troviamo sentieri che raccontano di leggende e storie fantastiche. Itinerari a misura di bambino che portano nella Tannbolt, l’oscura foresta di abeti rossi che si estende nei dintorni di Lusérn. Sentieri ombrosi portano alla scoperta dei Giganti del bosco, famiglia di abeti bianchi centenari, il più vecchio e imponente dei quali è l’Avéz del Prinzep, il più alto d’Europa!

Se volete provare emozioni forti può far per voi il “sentiero dell’immaginario”, che conduce alla scoperta dei personaggi del fantastico mondo dei cimbri, come Tüsele Marüsele, la Frao Pertega, il drago Basilisco o il Sambinelo. Per gli amanti della natura ecco il sentiero dell’acqua incentrato sulle storie del torrente Astico, un viaggio nel tempo per riscoprire le tradizioni e i lavori di una comunità alpina, e quello geomorfologico di Mezzomonte, dove si incontrano i segni (le “marmitte dei giganti”) lasciati migliaia di anni fa dal grande ghiacciaio che ricopriva queste alture. Nel percorso “Il respiro degli alberi” la natura si intreccia all’arte e alla fantasia, invitandoci a scoprire il territorio da posizioni privilegiate, con vedute incantevoli su Vigolana, Val di Cembra, Dolomiti di Brenta, Valsugana e lago di Caldonazzo. Infine, i tre sentieri della primavera, dell’orso e del Mühlpoch ci immergono nello straordinario mondo degli animali della montagna. Sull’Alpe Cimbra ce n’è davvero per tutti i gusti!

Val di Fassa, il “sentiero delle leggende”

Una suggestiva e comoda passeggiata adatta alle famiglie con bambini, dove ci si addentra nel magico regno di re Laurino: è il “sentiero delle leggende” ai piedi del Catinaccio, nei boschi tra Ciampedìe e Gardeccia, che rappresenta un vero tuffo nel mondo delle fiabe ladine. In sei tappe si scoprono altrettante antiche leggende ambientate tra le cime del Rosengarten: gli stregoni dei Mugoni, il lago d’Antermoia, re Laurino e la leggenda delle rose, Gorzo e Vinella, l’Enrosadira e infine la sorgente dell’oblio. Il percorso si estende su poco più di tre Km, dura 45 minuti e può esser compiuto in autonomia o partecipando all’escursione settimanale per famiglie “Sul sentiero delle leggende”. Si raggiunge da Vigo di Fassa, salendo con la funivia Catinaccio fino alla terrazza del Caimpedie, per poi proseguire a piedi verso il Rifugio Gardeccia.

In Trentino non manca davvero la possibilità di divertirsi con comode passeggiate in famiglia: a voi la scelta!

Marco Grilli





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