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Rassegna Etica

Simbologia del giardino: origini, storia e curiosità

Di Laura De Rosa - 19 Aprile 2016

Probabilmente avrai fatto caso alla presenza del giardino in molte meditazioni guidate e più in generale nell’ambito delle varie correnti spirituali e religiose. Basti pensare al Giardino dell’Eden, simbolo di abbondanza, letizia e purezza, non a caso Paradiso Terrestre. In effetti il termine “giardino” è strettamente collegato alla parola “paradiso”, derivante dal persiano pairidaeza, poi ripreso in ebraico sotto forma di pardeš attraverso il greco παράδεισος, il cui significato è proprio “giardino recinto” o “parco”.

Simbologia del giardino zen

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Ma non è solo in ambito cristiano che il giardino ha tanta rilevanza, nella cultura orientale, per esempio, rappresenta l’armonia cosmica, concepito non solo a fini estetici ma per aiutare a vivere con equilibrio, stimolando il legame natura-uomo, anche simbolo della coscienza in contrapposizione con l’inconscio/bosco. Pensiamo per esempio al famoso giardino zen, ricchissimo di simbologie più o meno criptiche e caratterizzato dagli spazi vuoti, indispensabili per raggiungere uno stato di pace ed armonia. Anche le pietre e gli altri elementi del giardino zen giapponese, abitati secondo il credo scintoista da divinità e spiriti nonché dotati di anima immortale, celano simbologie importanti, così come la loro disposizione apparentemente casuale.

Tra gli elementi più rilevanti le pietre, l’acqua e il verde. Se l’acqua simboleggia la vita e deve scorrere da est a ovest, le pietre, preferibilmente dall’aspetto naturale, non levigate dall’uomo ma erose dal tempo e dall’azione di acqua, vento e altri elementi, trasmettono pace e vanno collocate in posizioni strategiche. Infine il verde deve durare tutto l’anno, senza tuttavia prevalere sugli altri elementi del giardino per una questione di equilibrio. Inoltre le varie specie vegetali, nel giardino zen, vengono sottoposte al controllo dell’uomo poiché si ritiene sia indispensabile cooperare con la natura per raggiungere uno stato di perfezione, senza per questo sovrastarla o volerla dominare.

Le simbologie del giardino

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Ma le simbologie del giardino sono molteplici: esso infatti è considerato metafora dell’esistenza umana mentre il muro che solitamente lo separa simboleggia il limite fra interno ed esterno, che svolge una doppia funzione, di collegamento fra le due parti ma anche di separazione. L’ingresso è ovviamente simbolo di questo passaggio tra fuori e dentro e, a livello alchemico, si riteneva che accedendo a questa porta, l’uomo potesse cambiare la sua condizione. Un passaggio che costa spesso fatiche perché implica una presa di consapevolezza importante.

In epoca medievale il giardino chiuso veniva considerato simbolo di purezza, a immagine e somiglianza di quello della creazione. Non a caso i giardini medievali erano spesso chiostri circondati da mura, al centro dei quali veniva collocato un pozzo o una fontana, sorgente della vita. Boccaccio ci fornisce una descrizione dettagliata dei giardini del tempo, che a quanto pare si caratterizzavano per un impianto geometrico sviluppato intorno a un prato, arricchito di aiuole triangolari e quadrate con fiori, circondato da aranci e cedri.

Come premesso, alcuni elementi simbolici compaiono spesso a partire dalla fontana, per passare ai muri/recinzioni che separano/collegano esterno ed interno, ovvero conscio e inconscio, e alla porta, passaggio iniziatico che si può trovare dopo un lungo cammino, spesso difficile e articolato, infine i frutti, le cui simbologie variano a seconda delle tipologie sebbene in generale rappresentino abbondanza, ma anche eterna giovinezza e immortalità come nel caso dei pomi d’oro.

Il giardino rispetto al bosco è un luogo protetto, recintato, “civilizzato”, in cui l’uomo può vivere serenamente. E questa caratteristica permane nonostante nel tempo muti la sua forma, divenendo più ampio o accogliendo nuove piante, sculture e altri elementi. E’ quindi un ambiente umano, diverso dalla natura circostante perché è un caos in cui portiamo ordine, conciliando natura e uomo. Difatti nel giardino queste due forze riescono a unirsi e a dare il meglio di sé, completandosi a vicenda. In ogni caso il giardino si rifà sia al bosco sacro che all’Eden, ma è anche simbolo dell’infanzia in quanto età dell’oro, durante la quale tutto è magico e possibile.

Il giardino nei sogni

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In ambito onirico il giardino simboleggia la nostra psiche e il suo stato interiore. Secondo Jung è addirittura archetipo dell’anima e le sue caratteristiche indicano a che punto evolutivo ci troviamo, come affrontiamo la vita, qual è l’atteggiamento principale che adottiamo nei confronti del mondo. In tal senso è importantissimo porre attenzione alle sue caratteristiche: piccolo, grande, tondo, rettangolare, spoglio, ricco di frutti, con ruscelli o aiuole, siepi o recinti, ogni dettaglio rivela qualcosa della personalità del sognatore, delle sue emozioni, sensazioni, paure e risorse. Detto questo è facile intuire che un giardino onirico particolarmente bello e ricco indicherà serenità e pienezza, al contrario un giardino spoglio svelerà una condizione interiore triste o bloccata. Mentre un giardino caotico rifletterà il medesimo disordine interiore. Diversa l’interpretazione che ne dà Freud, secondo il quale è associato a una maggiore o minore soddisfazione erotica. Personalmente, considerata la sua ricca simbologia, non credo si limiti a questo ma propendo maggiormente per la tesi di Jung, quale sfaccettata immagine dell’interiorità.

Laura De Rosa

yinyangtherapy.it





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