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"Ci sono tanti modi di essere intelligenti". La lettera di un preside

Di Elena Bernabè - 16 Luglio 2014

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Essere intelligenti è una qualità che appartiene a tutti. Basta coltivarla, educarla e comprenderne la via di realizzazione.

C’è infatti chi è bravo nel disegno ma che proprio non ama la geografia, chi invece è un genio della matematica ma non sa scrivere una lettera d’amore e ci sono poi quelli che vincono sempre a scacchi ma non amano leggere i libri.

Ognuno ha un talento che dovrebbe trovare la propria via di realizzazione e magari pian piano ciascuno di noi dovrebbe riuscire anche ad annaffiare talenti meno amati o più nascosti che invece potrebbero portare a spalancare porte mai considerate.

Essere intelligenti è appunto saper imboccare la propria strada, amare ciò che si fa e avere una sete inesauribile di conoscere ed imparare. Sviluppare l’intelligenza intesa in questo modo dovrebbe essere il compito difficile ma meraviglioso della scuola.

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Purtroppo questa fondamentale istituzione che è la scuola sembra aver perso da tempo il suo obiettivo primario. Ora contano i voti, i programmi da finire, i ragazzi da inibire. Essere intelligenti vuol dire appunto avere dei bei voti, essere tranquillo a scuola, far tacere le proprie inclinazioni.

E’ vero, esistono fortunatamente insegnanti particolari che hanno ancora ben in mente l’obiettivo primario della scuola e cercano in tutti i modi di farlo raggiungere ai propri ragazzi. Ma sono perle rare, barlumi di luce in questo buio scolastico attuale.

Non esiste un modo solo di essere intelligenti e la scuola ha il dovere di trovare il modo adatto per ogni allievo e da lì partire per esplorare tutti gli altri modi possibili.

E proprio ricollegandoci a questa riflessione vogliamo riportarvi un fatto semplice ma significativo avvenuto di recente in una scuola inglese.

Il direttore della Barrowford Primary School, una scuola elementare nel Lancashire, una contea dell’Inghilterra, ha scritto una lettera a tutti i suoi alunni e la mamma di uno di loro ha deciso di pubblicarla su Twitter dato il profondo valore delle parole ricevute.

barrowford-lettera-preside

Questa è la traduzione della lettera:

Caro Charlie Owen,

ti allego i risultati del tuo Test KS2 di fine anno. Siamo molto orgogliosi dell’enorme impegno che hai dimostrato e durante questa settimana faticosa hai fatto del tuo meglio.

Tuttavia siamo anche preoccupati di come questi test non sempre valutino quello che vi rende speciali ed unici. Le persone che creano questi test e che li correggono non vi conoscono – non come vi conoscono i vostri insegnanti, non come spero di conoscervi io, e certamente non come vi conoscono le vostre famiglie. Loro non sanno che molti di voi parlano due lingue. Loro non sanno che suonate uno strumento musicale o che danzate o che dipingete. Loro non sanno che i vostri amici contano su di voi o che la vostra risata fa brillare i giorni più anonimi. Loro non sanno che scrivete poesie o canzoni, che praticate sport, che sognate sul futuro o che a volte vi prendete cura del vostro fratellino o sorellina dopo la scuola. Loro non sanno che avete viaggiato in un luogo meraviglioso o che conoscete il modo di raccontare storie fantastiche o che vi piace trascorrere il tempo con persone speciali, in famiglia o tra gli amici. Loro non sanno che siete affidabili, gentili e premurosi e che ogni giorno fate davvero del vostro meglio…

I punteggi vi diranno qualcosa ma non vi diranno tutto.

Quindi, gioite dei vostri risultati e siatene orgogliosi, ma ricordate che ci sono molti modi di essere intelligenti.





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