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Liberi gli attivisti che hanno liberato i beagle

Di Valeria Bonora - 2 Maggio 2012
Sono liberi tutti e dodici gli attivisti che lo scorso 28 Aprile hanno fatto irruzione e hanno liberato 25 cani da Green Hill. Otto donne e quattro uomini, che erano arrivati a Montichiari da Bologna, Ferrara, Roma, Firenze, Treviso hanno contestato i loro reati che sono furto in concorso, danneggiamento, resistenza e violenza a pubblico ufficiale
Tre delle donne arrestate avevano un cucciolo per una in braccio e devono rispondere anche di rapina impropria.
Per loro tre il pubblico ministero A. Cassiani ha chiesto gli arresti domiciliari mentre per gli altri solo l’obbligo di firma.
Il primo Maggio è anche arrivata una lettera dalla Francia di Brigitte Bardot l’ex attrice che da anni si dedica alle battaglie animaliste, dove scrive al ministro Paola Severino: «Non è più possibile accettare lo scandalo della vivisezione. Non abbiamo il diritto di chiudere gli occhi di fronte all’inferno che attende milioni di animali sacrificati innanzi a una scienza senza coscienza. I ragazzi arrestati sono dei resistenti che non hanno premeditato l’azione ma seguito il cuore e la ragione. Dovete liberarli».
In risposta l’azienda ha subito ribattuto: «Questo movimento è diventato violento e criminale. Le azioni violente e sconsiderate condotte a Green Hill sabato hanno arrecato danni e hanno messo la vita delle forze dell’ordine e degli animali a rischio. Conduciamo un’attività legale, necessaria per la comunità medica e scientifica, per il suo fondamentale ruolo nel migliorare la salute delle persone e degli animali. Le principali cure ai pazienti che soffrono di malattie anche gravi sono state messe a punto grazie alla sperimentazione sugli animali, pensiamo ad esempio ai chemioterapici».
Sempre a favore di Green Hill abbiamo le parole di Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” , che recitano così: «La sperimentazione animale è imprescindibile per trovare nuovi farmaci per gli umani: non possiamo testare sostanze chimiche sugli uomini senza provarle prima su altri organismi viventi». «Alcuni tipi di farmaci devono essere testati su animali diversi dai ratti e comunque noi seguiamo le leggi. L’esempio dell’Aids insegna. Il virus oltre all’uomo si sviluppa solo nelle scimmie, ora dopo la sperimentazione i nuovi farmaci salvano delle vite».

E ancora si legge di FederFauna (Confederazione Sindacale di associazioni di allevatori e commercianti di animali): «Contro gli assaltatori Green Hill ci siamo costituiti parte civile, essendo stati nostri iscritti tra le prime vittime. La violenza degli ultras animalisti ha colpito prima gli allevatori di animali da pelliccia, poi gli allevatori di conigli, ora quelli di cavie ».
Anche il sottosegretario alla Salute, Adelfio Elio Cardinale si è schierato: «Posso condividere alcune motivazioni dei manifestanti, ma non può esserci alcuna deroga al rispetto delle leggi. Da parte del governo comunque non c’è alcun ostacolo alla chiusura dell’allevamento».

 


Insomma tanti si scherano a favore di Green Hill, ma noi sappiamo che nella rete eterea dei social tante voci si stanno facendo ascoltare per far si che questo scempio abbia fine!





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