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Siria l'allarme di Save the children: bambini uccisi dalla mancanza di strutture sanitarie

Di Giordana - 11 Marzo 2014

Siria, questa è la denuncia di Save the Children: “Due ospedali su 3 sono distrutti, crollano le vaccinazioni, 80.000 bambini affetti da polio e leishmaniosi da 3.000 a 100.000 casi, solo 1 parto su 4 assistito: questi alcuni dati del rapporto internazionale inedito dell’Organizzazione”.

La guerra, quella in Siria come le altre, fa pagare il prezzo più alto ai più deboli (guarda anche questo video), per quanto sia una considerazione banale è tanto scontata quanto cruenta, la guerra distrugge le strutture sanitarie, distrugge tutto quello che c’è di buono nella società e porta avanti solo il lato nero del mercato e del business che c’è dietro al mercato delle armi.
La distruzione delle strutture sociali sanitarie comporta dei danni irreparabili, miete vittime tanto quanto le armi se non di più, rende nullo il futuro della società, non cura i bambini. Si rinuncia alle cure per mancanza di personale medico e per mancanza di medicinali, i bambini malati non sopravvivono a questi disagi e quelli feriti dalle bombe e dalla distruzione causata dalla guerra stessa non trovano poi una struttura sanitaria adeguata a sostenerli.
Sempre dal rapporto di Save the Children riporto alcuni dati: ” La copertura dei programmi di vaccinazione nel Paese è crollata dal 91% dell’inizio del conflitto al 68% già dopo il primo anno di conflitto, e la polio, che era stata debellata nel 1995, ha oggi contagiato 80.000 bambini e si sta propagando silenziosamente, mentre i casi di morbillo e meningite sono in crescita. Affollamento nei rifugi e condizioni precarie di igiene sono causa dell’impennata dei casi di Leishmaniosi – una malattia che colpisce gravemente gli organi interni, produce ulcere e può sfigurare per sempre – passata da 3.000 a 100.000 casi, e si segnala l’aumento delle infezioni gravi alle vie respiratorie, dei casi di dissenteria o di epatite. […]. Ma tra i più vulnerabili, ci sono i bambini non ancora o appena nati. 3 donne su 4 non hanno infatti più accesso all’assistenza per il parto, prima disponibile per chiunque (96%). Per il timore di un travaglio sotto le bombe, è raddoppiato il numero di parti cesarei (passati dal 19 al 45%), che avviene però spesso in condizioni mediche critiche. In una città sotto assedio, si è arrivati al 75% di parti cesarei. La disabitudine all’allattamento al seno poi, praticato da meno della metà delle madri siriane prima del conflitto, provoca gravi conseguenze perché il latte artificiale non si trova più, e in alcune zone del sud si segnala l’utilizzo di acqua e zucchero per nutrire i neonati.”

Stiamo esagerando, non c’è un altro commento al mondo e quindi dobbiamo far in modo che le guerre non rimangano drammi silenziosi appartenenti solo al popolo che le subisce, perché sono un tragedia ed una ferita aperta per il mondo intero.
A Roma, il 14 marzo alle 19.30 in Piazza del Campidoglio, ci sarà un evento di mobilitazione “Per i bambini siriani”, un’illuminazione straordinaria della facciata del Campidoglio e centinaia di candele accese andranno a comporre la scritta “Siria”. Interverranno: Ignazio Marino Sindaco di Roma, Isabella Ferrari, Ambasciatrice della partnership Save the Children-Bulgari, Giovanni Allevi Ambasciatore di Save the Children. Sono stati invitati: Federica Mogherini, Ministro degli Affari Esteri, Jolles Laurens Rappresentante regionale UNHCR Italia.
Ecco il video:


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