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Cosa c'è Sotto il Vestito Rosso? La Bellezza delle Cicatrici

Di Valeria Bonora - 14 Febbraio 2014

Photo by Nadia Masot

Cos’è la bellezza? Sul dizionario c’è scritto: Armonia e perfezione formale… ma cosa significa? Dicono che la bellezza sia negli occhi di chi guarda… a me piacciono i capelli scuri quindi la bellezza sono i capelli scuri? A me piacciono i seni rotondi e non troppo formosi, le gambe lunghe e affusolate e il ventre piatto… quindi sono questi che determinano i canoni di bellezza? Cioè chi non ha il seno florido, le gambe lunghe e la pelle perfetta non è bella?

No, non credo proprio.

La bellezza non può misurarsi, la bellezza non è perfezione e non è assolutamente “formale“, quello che è bello per me può non esserlo per altri, ma una cosa è certa la bellezza non è uno di quei parametri che devono essere utilizzati per valutare una persona.

Photo by Nadia Masot

E questo lo sa bene Beth Whaanga che dopo aver postato sul suo profilo Facebook le foto che mostrano la sua realtà, ha perso 100 amici ed è stata segnalata per immagini pornografiche, additata come una che espone i bambini a orrori e nudità.
(Voglio ricordare che i bambini su Facebook non dovrebbero esserci e che, anche se hanno 13 anni, dovrebbero essere SEMPRE supervisionati da un adulto che dovrebbe spiegare loro la differenza tra “pornografia” e “cicatrici dovute al cancro” e far capire loro che l’orrore non è il corpo di una donna sfregiato dalla malattia).

Photo by Nadia Masot

Ma partiamo dall’inizio, Beth ha subito una mastectomia bilaterale totale e subito dopo una isterectomia con ricostruzione ombelicale, per non parlare dei 4 figli e della grave perdita di peso che ha subito dopo la lotta contro il cancro e della perdita dei capelli, insomma il suo corpo è un campo di battaglia, cicatrici ovunque e segni indelebili di una vita passata a lottare… Eppure è ancora abbastanza forte da farsi fotografare solo in mutande per mostrare il suo corpo al mondo, per mostrare gli effetti della malattia e della guarigione, per aiutare chi sta a sua volta lottando e combattendo, per mostrare che non bisogna arrendersi.

Photo by Nadia Masot

A fotografarla è Nadia Masot, le sue immagini sono brillantemente dirette, crude e se vogliamo abbastanza forti da impressionare, ma lei quando le ha postate ha avvisato i suoi amici che erano proprio come lei le voleva (a fondo articolo si può leggere il messaggio che ha postato).
Un infermiere descrive come un messaggio di “prevenzione per cancro al seno“, e spera che renda le persone più consapevoli dei cambiamenti fisici che potrebbero segnalare un problema.

Photo by Nadia Masot


 
La bellezza di queste foto deriva dal fatto che siano “oneste“, reali, niente trucco niente inganno, niente aerografo per colorare il corpo e renderlo perfettamente uniforme, niente bikini super imbottito per rendere le curve perfette, niente trucco e parrucco, niente di niente, la donne ‘nature‘ così come la vita l’ha ridotta.
Niente copertine patinate, niente sorrisi finti, niente applausi ma tanta riflessione. Niente stereotipi solo una bella donna segnata dalla sua vita.

Photo by Nadia Masot

Non è la prima donna che mostra le sue cicatrici al mondo, il fotografo David Jay ha pubblicato un libro e una mostra intitolati “The Scar Project” dove le donne operate di cancro al seno guardano dritto dentro l’obiettivo e mostrano le loro cicatrici.
Beth ha pubblicato l’album delle sue foto sul suo profilo Facebook e ha creato una pagina apposita chiamata Under the Red Dress Project.
Nell’album delle foto c’è questo avviso:

ATTENZIONE: queste immagini che state per vedere e contengono dei topless. Esse non sono in alcun modo destinate a scopo sessuale. Lo scopo di questo progetto è quello di aumentare la consapevolezza del cancro al seno. Se si trovano queste immagini offensive per favore nascondetele dalla vostra home.
Ogni giorno camminiamo accanto al passato delle persone. Questi individui sembrano normali ma sotto i loro vestiti a volte i loro corpi raccontano una storia diversa. Nadia Masot ed io ci proponiamo di trovare altri che sono disposti a partecipare al nostro progetto in modo che possiamo mostrare gli effetti del cancro a tutti. Il vecchio e il giovane, l’età non conta, l’esame di coscienza è di vitale importanza. Può succedere anche a te.

E vorrei dire alle persone che hanno tolto l’amicizia a Beth che hanno perso una donna coraggiosa e speciale tra i loro contatti.
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