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Psicologia

I 5 Rimpianti più Comuni: Sono Anche i Vostri?

Di Valeria Bonora - 17 Gennaio 2014

Il rimpianto… il dizionario recita: Ricordo nostalgico e doloroso di qualcosa o di qualcuno… Troppo spesso ci troviamo ad affrontarlo quando ormai è troppo tardi per fare realmente qualcosa… Un detto dice che sia meglio vivere di rimorsi che di rimpianti. Non saprei, quando arrivi alla fine di un ciclo e ti guardi indietro non puoi evitare di avere rimpianti ma credo che si possa veramente fare qualcosa per arrivare al punto che guardandosi alle spalle si possa dire di aver vissuto appieno la vita senza rimpianti.

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Ci sono cinque rimpianti che le persone hanno più spesso, a raccoglierli è stata Bronnie Ware, un’infermiera che assisteva i malati nei loro ultimi giorni di vita e che ne ha fatto una specie di guida, i rimpianti che ha raccolto sono 5 ed io li ho spiegati a modo mio…

Vediamo cosa la gente rimpiange più spesso quando arriva alla fine della propria vita.

1 . Vorrei aver avuto il coraggio di vivere una vita fedele a me stesso, non la vita che si aspettavano gli altri.

Questo è il rimpianto più comune. Quanti sogni non sono stati realizzati, e troppo spesso a causa di scelte fatte per volere di altri. E’ troppo importante cercare di realizzare i propri sogni, o almeno alcuni, cercando di vivere come si vorrebbe e non come vorrebbero gli altri. La vita non è infinita e quando ci si rende conto di questo non c’è più tempo per realizzarli.

2. Vorrei non aver dovuto lavorare così duramente.

Troppi padri hanno perso l’infanzia dei propri figli perché troppo impegnati a lavorare. Troppi rimpianti a causa di una carriera, a causa della voglia di avere sempre di più. Bisogna fermarsi e decidere nella vita cosa è più importante, i figli, la famiglia, gli amici, il partner o i soldi? Lo so che spesso ci si trova a dover lavorare per poter sostenere la famiglia, ma bisogna anche fermarsi a riflettere su cosa si perde mentre si lavora troppo, e magari variare lo stile di vita per adeguarlo ad uno più modesto ma più “pieno”.

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3. Vorrei aver avuto il coraggio di esprimere i miei sentimenti.

Quante volte i sentimenti vengono messi da parte per qualcosa che si pensa più importante o per buona pace con gli altri o anche solo perché si pensa di non essere “abbastanza”… Il risultato è un’esistenza mediocre, un’acidità di sentimenti che col tempo si inaridisce e secca il cuore. Provarci è l’unica cosa saggia da fare, dire quello che si prova, sempre, anche col rischio di perdere qualcosa, il rimpianto di non aver detto ad una persona quanto la si amava è uno dei rimpianti peggiori ed anche uno dei più “stupidi”. Le reazioni degli altri possono cambiare ma il peso che si porta sul cuore è troppo grande per non provarci. Parlare onestamente ripaga sempre nei rapporti, in un senso o nell’altro. Tenere dentro i sentimenti fa solo sì che vadano a male….

4. Vorrei essere rimasto in contatto con i miei amici.

Lo chiamerò, lo chiamerò, lo chiamerò… è troppo tardi adesso per chiamarlo… e così si perde un amico. L’amicizia ha bisogno di essere alimentata, non bisogna dire “poi”, bisogna farlo. Allora smettete di leggere e alzate il telefono, prendete carta e penna e chiamate e scrivete a quell’amico che da tanto non sentite. Le amicizie sono l’unica cosa davvero importante nella vita. I soldi, la carriera, la macchina… niente di tutto questo vale quanto le parole di conforto di un amico. E non bisogna lasciar che le amicizie si perdano. Alla fine rimangono solo due cose, l’amore e le relazioni… il resto è niente.

5.Vorrei essere stato più felice.

Alla fine la felicità è una scelta, è l’uomo che sceglie di essere felice oppure no. Ma solo alla fine se ne rende conto. Bloccati nel confort famigliare, nella routine, nel lavoro, senza ridere veramente di gusto, senza assaporare il valore delle piccole cose, senza gioirne. La vita è fatta anche di cose stupide fatte per ridere, per divertirsi, la serietà va lasciata al lavoro, quando si vive bisogna divertirsi, bisogna scegliere di essere felici.

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Quando sei sul letto di morte, ciò che gli altri pensano è indifferente, bisogna fare in modo che si arrivi a quel momento ridendo e lasciandosi andare, vivendo al massimo, vivendo pieni di felicità e forse anche un pizzico di follia.

I rimpianti non devono esserci, questi sono i più comuni delle persone che ormai possono solo guardarsi indietro, ma siete ancora in tempo a rimediare. Chiamate i vostri amici che non sentite da tanto, dite a quella persona che gli volete bene, sorridete, prendetevi un giorno di vacanza, rallentate, guardatevi indietro e decidete di voler essere felici.

 





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