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1/3 del cibo viene buttato via: 11 regole contro lo spreco alimentare!

Di Marco Grilli - 11 Febbraio 2015

«Ogni anno il cibo che viene prodotto, ma non consumato, sperpera un volume di acqua pari al flusso annuo di un fiume come il Volga, utilizza 1,4 miliardi di ettari di terreno – quasi il 30% della superficie agricola mondiale – ed è responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra».

Nonostante la crisi economica globale, lo spreco alimentare a livello mondiale rappresenta ancora oggi un fenomeno imbarazzante, come emerge da queste impietose conclusioni dell’indagine Coldiretti/Ixè.

In Italia qualcosa migliora, se è vero che il 60% dei nostri concittadini ha diminuito o annullato gli sprechi domestici nel corso del 2014, grazie ad una serie di condotte responsabili che si traducono nelle modalità più oculate nel fare la spesa, nella riduzione delle quantità acquistate, nella maggior attenzione alle date di scadenza, nonché nella più alta disponibilità alle donazioni in beneficenza.

Nonostante tali apprezzabili trend, non possiamo però tacere sullo scandalo dei 76 Kg procapite di prodotti alimentari finiti tristemente nel bidone della spazzatura. Tutto ciò mentre aumenta il numero dei cittadini che vivono al di sotto della soglia di povertà, e si moltiplicano le file di coloro che richiedono un pasto caldo davanti alle Caritas.

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Fortunatamente, l’indagine Coldiretti/Ixè ha rilevato che sono in aumento le iniziative per la raccolta di cibi avanzati in ristoranti, mense e pizzeria, mentre anche supermercati e negozi destinano sempre più prodotti prossimi alla scadenza alle persone in forte difficoltà economica. Senza dimenticare che anche nel nostro Paese stanno riscuotendo notevole successo le cosiddette “doggy-bag”, ossia le buste per gli avanzi a domicilio, richieste da un italiano su tre quando non vengono completati i pasti nei vari punti di ristoro. In tal senso, tutto il settore della ristorazione si sta attrezzando efficacemente, mettendo a disposizione confezioni e vaschette apposite e perfino chiedendo ai clienti se desiderano portare a casa gli avanzi, al fine di evitare eventuali imbarazzi.

La diffusione di questi atteggiamenti aiuterà a combattere lo spreco alimentare in tutto il mondo, dove ogni anno 1/3 del cibo prodotto (pari a 1,3 miliardi di tonnellate) viene letteralmente buttato, alla faccia degli 805 milioni di individui che soffrono ogni giorno la fame (dati Fao).

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Eppure, nel proprio piccolo ognuno può contribuire a ridurre gli sprechi. Ecco alcuni consigli utili per far pace con la nostra coscienza, risparmiare denaro e diventare cittadini/consumatori virtuosi, sempre che non lo siate già!

Per capire cosa fare, prima di tutto bisogna comprendere le cause di questo fenomeno, rintracciandole nei nostri atteggiamenti quotidiani. Secondo un’analisi condotta dall’Associazione nazionale per la difesa e l’orientamento del consumatore (Adoc), all’origine degli sprechi vi sono: gli acquisti in eccesso (39%); i prodotti lasciati scadere o andati a male (24%); la compera di offerte speciali senza considerare le effettive esigenze a tavola (21%); la tentazione verso i prodotti novità, non ritenuti poi soddisfacenti (9%) ed infine la mania dello spendere per alimenti che alla fine non risultano necessari (7%). Eliminare tali fattori costituisce sicuramente un buon viatico per evitare di trasformare il nostro cibo in “monnezza”.

Vediamo ora punto per punto gli atteggiamenti responsabili per porre fine agli sprechi, suggeriti dalle principali associazioni dei consumatori:

1) Comprate solo l’essenziale.

Una saggia indicazione, perché è sempre meglio preferire la qualità alla quantità e preparare una tavola saporita, più che imbandita all’eccesso. Il troppo stroppia, come dice il proverbio! E trasformare pranzi e cene succulenti in un infinito numero di sacchi per la spazzatura è davvero un peccato.

2) Redigete una lista della spesa.

Prendetevi cinque minuti di tempo, controllate lo stato della dispensa e del frigorifero e segnatevi in un promemoria cosa effettivamente vi manca. Se addirittura volete essere più precisi, provate a stilare una sorta di menù settimanale. In ogni caso, siamo sicuri che se al supermercato vi lascerete guidare dalla vostra lista – e non dall’attrazione esercitata dai singoli prodotti – ridurrete gli acquisti inutili e risparmierete un bel gruzzoletto a fine mese.

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3) Fate attenzione alle offerte promozionali.

Con la crisi che morde, supermercati e punti vendita abbondano coi vari 3 x 2, 1+1 ecc. Cercate sempre di calcolare le vostre reali esigenze, perché la buona intenzione di risparmiare a lungo termine si può tradurre facilmente in sprechi inutili. Si rischia infatti di acquistare quantità eccessive, che finiscono poi per raggiungere la data di scadenza (occhio in particolare ai prodotti freschi), prima di aver trovato posto sulle nostre tavole. Un consiglio che vale soprattutto per famiglie numerose e single, poiché le prime tendono spesso a sopravvalutare i bisogni dei propri figli, mentre i secondi si ritrovano spesso a mangiar fuori o in compagnia, lasciando soli soletti frigo e dispensa.

4) Controllate la data di scadenza dei prodotti.

Non dimenticate mai questo prezioso suggerimento. Al momento dell’acquisto, chiedetevi sempre se siete in grado di consumare l’alimento prima che scada. Per esser più sicuri, ricordatevi che nei banchi frigo i prodotti che hanno una scadenza più lunga sono posti in fondo. Generalmente sono quindi da preferire quest’ultimi, ma se avete la certezza di riuscire a consumare il prodotto in tempi brevi, acquistate quello a più breve scadenza, perché purtroppo molti supermercati hanno la cattiva abitudine di ritirare dal commercio e destinare al macero molti prodotti freschi, ancor prima che scadano. Fate attenzione anche alla dicitura “da consumarsi preferibilmente entro”: in questo caso potete evitare di buttar via subito i prodotti, perché al di là della data indicata tendono a perdere gradualmente le loro qualità organolettiche, ma non provocano nessun danno alla salute.

5) Acquistate i cibi freschi in piccole quantità.

Un’avvertenza da tenere in considerazione soprattutto nei mesi estivi, quando si deteriorano ancora più velocemente.

6) Preferite frutta e verdura di stagione e a Km 0.

Questi alimenti dovrebbero essere acquistati meno spesso (ogni due o tre giorni) e in piccole quantità, per evitare il loro deterioramento. Ricordatevi che i prodotti più maturi o ammaccati vanno a male più velocemente e cercate di seguire il criterio della stagionalità, perché in tal caso il processo di degradamento ha tempi ben più lunghi. Se avete l’opportunità cogliete poi i vantaggi della vendita diretta: i prodotti a Km 0, appena raccolti, sono più freschi e si conservano di più rispetto a quelli che hanno sostenuto lunghi viaggi per raggiungere i mercati. Fate attenzione anche alle modalità di conservazione. Frutta e verdura devono essere mantenute in frigo o in luoghi freschi, asciutti e al riparo dal sole. Inoltre, bisogna evitare che nel frigo le varietà vegetali più delicate vengano poste al di sotto di quelle più pesanti, o che tutta la frutta sia conservata nello stesso scomparto, perché alcuni tipi (mele, pere, banane, angurie, meloni, pesche, albicocche, prugne ecc.) rilasciano naturalmente l’etilene, una sostanza che contribuisce ad accelerare la maturazione del resto dei prodotti.

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7) Controllate lo stato di funzionamento del frigorifero.

La temperatura ottimale è di + 4° C e deve comunque esser compresa fra 0 e + 4° C. Precauzioni che valgono a garantire la massima conservabilità agli alimenti deperibili. Saltuariamente, non dimenticate di controllare la tenuta delle guarnizioni e pulire il condensatore. Un’altra accortezza sarà poi quella di procedere allo sbrinamento almeno una volta l’anno, per evitare che il ghiaccio occupi troppo spazio e comprometta l’efficienza del processo di raffreddamento.

8) Ponete al posto giusto gli alimenti nel frigo.

Prima di tutto è bene che gli alimenti a più breve scadenza siano posti davanti a quelli a più lunga conservazione. In secondo luogo, non dimenticate di seguire i giusti criteri di posizionamento per ogni prodotto. Riponete la verdura nella parte bassa più fredda al fine di evitare ammuffimenti. Se non siete vegetariani, collocate pesce e carne cruda al primo piano, quella cotta al secondo, affettati e formaggi più in alto, conserve aperte e uova ancor più su. Il pesce fresco si conserva in frigo per un paio di giorni al massimo, ma può essere anche congelato. I molluschi devono essere posti in posizione intermedia e adeguatamente conservati in contenitori isolati dal resto degli alimenti, per evitare l’eventuale trasmissione di batteri.

9) Congelate gli alimenti avanzati con alcune precauzioni.

Il freezer è un elettrodomestico che aiuta davvero a ridurre gli sprechi di cibo, poiché quasi ogni tipo di alimento può esser congelato senza problemi e poi consumato successivamente. Scrivete sempre la data sui contenitori degli alimenti avanzati che provvederete a congelare, e ricordate che i prodotti scongelati e poi cotti possono essere ricongelati.

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10) Cucinate gli avanzi o donateli.

Perché buttare grandi quantità di cibo avanzate che possono essere riutilizzate per una miriade di varie e gustose ricette? Se imparate a cucinare gli avanzi non solo ridurrete gli sprechi ma avrete anche la possibilità di provare deliziosi nuovi piatti, ispirati ai sapori di una volta. Sbizzarritevi allora con zuppe, bruschette e sformati ricavati da panne raffermo, sfiziose insalate di pasta o di riso, torte salate o polpette a base di verdure cucinate giorni prima. Non ve ne pentirete! Se invece non avete voglia di rimettervi ai fornelli, potreste sempre donare i vostri avanzi in beneficenza ad associazioni impegnate nell’assistenza ai più bisognosi, oppure utilizzare una delle tante piattaforme nate per la loro condivisione (S-cambia Cibo, Rataouille che è un’app disponibile sull’Apple store, Bring the Food, FrigOk che è un’altra app). Si tratta di start-up ideate da giovani, che permettono di fotografare i propri avanzi e di caricare tali immagini online, dopo aver inserito alcune informazioni utili (caratteristiche, scadenza ecc.). L’alimento comparirà localizzato sulla mappa della città e sarà così facile, per la persona interessata, contattare privatamente il donatore e provvedere al ritiro dei prodotti.

11) Moderate le porzioni da servire e mangiate lentamente.

Non esagerate con le quantità pro-capite a pranzo e cena…si ridurranno sensibilmente gli avanzi. Prendetevi poi tempo e godetevi in pace i momenti di convivialità dei pasti. Se sarete “slow” nel mangiare, potrete digerire meglio e gustarvi più portate.

Questi sono i nostri principali suggerimenti per un comportamento più responsabile al momento degli acquisti e a tavola. «Lo spreco alimentare è una vergogna che chiama in causa ognuno di noi», ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Galletti, in occasione della giornata nazionale istituita per combattere questo fenomeno. Se destinassimo al consumo la grande quantità di cibo che finisce al macero in tutto il mondo, avremmo risolto il problema globale della fame. Cerchiamo di ricordarcelo più spesso.

Marco Grilli





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