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Uruguay: via libera alla Marijuana!

Di Giordana - 12 Dicembre 2013


Alle 22.38, ora locale, di martedì 10 dicembre 2013 l’Uruguay ha approvato la legge che regolarizzerà e gestirà la produzione e commercializzazione della Marijuana.
Il presidente uruguayano Mujica si è espresso a favore di questa nuova legge intendendola come un passo deciso e importante nella lotta al narcotraffico. La situazione d’emergenza dell’ Uruguay non permette al paese di adeguarsi elle tempistiche legislative internazionali e la normativa entrerà in vigore entro 4 mesi, il tempo necessario all’approvazione dei regolamenti. In Uruguay l’uso della marijuana era già liberalizzato da tempo (Canada, l’Olanda e Israele hanno programmi per la coltivazione della cannabis terapeutica ma non ne consentono la coltivazione per utilizzi diversi), ma non lo erano la produzione e il commercio che rimanevano così nelle mani dei narcotrafficanti locali.
L’Uruguay è diventato una terra di scambio per i narcotrafficanti boliviani e paraguaiani, le droghe provenienti dalla Bolivia e dal Paraguay transitano in territorio uruguayano per raggiungere poi il mercato mondiale; la legalizzazione della coltivazione e del commercio permetterà di stabilire regole e di intensificare i controlli e soprattutto metterà in salvo i produttori locali che non si vedranno più costretti a rivolgersi ai narcotrafficanti.

La legge consentirà un acquisto limitato e controllato presso le farmacie autorizzate e la coltivazione casalinga da parte di privati, sarà anch’essa limitata a poche piante l’anno.
Nonostante quella della liberalizzazione sia vista da molti esponenti politici e da molti paesi come una delle poche vie d’uscita al narcotraffico, il dibattito in Senato è stato comunque duro e prolungato. Da parte degli oppositori è stato sottolineato l’aspetto dannoso della marijuana che può causare danni cerebrali, difficoltà nell’apprendimento, problemi di coordinazione e perdita di memoria, Mujica, però, ha ribattuto, statistiche alla mano, facendo osservare che l’uso è comunque un dato di fatto, che sia legalizzata o no.
Un altro dei timori è che la legge possa aprire il varco all’entrata di droghe più pesanti, ma dalla sua il Presidente replica sostenendo che la legalizzazione farà emergere un business che comunque esiste e che alimenta le vie sotterranee dell’illegalità, in questo modo invece si cerca di trasformare un traffico illegale in un business di stato.
La discussione che sta animando l’Uruguay, uno dei paesi più liberali del sud america, potrebbe riguardare tutte le nazioni, inclusa la nostra.
L’antico dilemma del proibire e governare o concedere e responsabilizzare si nutre da sempre di problematiche come questa, l’Uruguay e tutta a politica internazionale stanno aspettando di vedere se l’intuizione di Mujica supererà la prova e se il narcotraffico sarà realmente arginato e ridotto.
Voi cosa ne pensate?
 





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