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Addio Rinoceronte Nero, Non Potremo mai più Ammirarlo

Di Valeria Bonora - 15 Novembre 2013

Questa dovrebbe essere una giornata di lutto mondiale, in questi giorni infatti è stato dichiarato ufficialmente estinto il rinoceronte nero dell’Africa occidentale.

Le sottospecie di rinoceronte nero – che è classificato come “in pericolo critico” dalla Union for Conservation of Nature’s (IUCN) Red List of Threatened Species (Lista rossa delle specie minacciate) – è stato visto l’ultima volta in Africa occidentale nel 2006.
La IUCN avverte che altri rinoceronti potrebbero fare la stessa fine, come il rinoceronte bianco dell’Africa settentrionale che è “in bilico sull’orlo dell’estinzione“, mentre il rinoceronte di Giava in Asia sta “facendo la sua ultima resistenza” a causa della continua caccia di frodo e la mancanza di conservazione.

Nel caso del rinoceronte nero occidentale e del rinoceronte bianco settentrionale la situazione avrebbe potuto avere risultati molto diversi se fossero state attuate le misure di conservazione suggerite,” e a spiegarlo è Simon Stuart, presidente della IUCN per la Commissione di Sopravvivenza delle Specie.
“Queste misure devono essere rafforzate ora, gestendo in particolare modo l’habitat, al fine di migliorare le prestazioni, evitando che altri rinoceronti rischino l’estinzione”, ha aggiunto Stuart.
Questo aggiornamento offre notizie buone e cattive sullo stato di molte specie di tutto il mondo.
Per esempio un successo può essere visto con il cavallo di Przewalski che è stato indicato come “estinto in natura”, nel 1996, ma ora, grazie ad un programma di riproduzione in cattività, ha una popolazione stimata di 300 esemplari.

L’ultimo aggiornamento della Lista Rossa delle specie minacciate rivede più di 60.000 specie, e il 25% dei mammiferi sulla lista sono a rischio di estinzione.
MA anche molte piante sono in pericolo, come la popolazione di abete cinese, una conifera che un tempo era molto diffusa in tutta la Cina e il Vietnam, ora è minacciata dall’espansione dell’agricoltura intensiva.
Anche un tipo di albero di tasso, il Taxus contorta, in Asia, che viene utilizzato per produrre Taxol (un farmaco chemioterapico) è stato riclassificato da “vulnerabile” a “in pericolo“. Come anche il Coco de Mer una palma delle isole Seychelles che è a rischio a causa degli incendi e della raccolta illegale di suoi noccioli.

Recenti studi di 79 piante tropicali nell’Oceano Indiano dell’arcipelago hanno rivelato che più di tre quarti di esse sono a rischio di estinzione.
Negli oceani la situazione non è migliore, cinque delle otto specie di tonno sono ora “minacciate” o “quasi a rischio“, mentre il 26 anfibi sono stati aggiunti alla lista rossa tra cui la “rana veleno beata“, classificata come vulnerabile, e la “rana veleno d’estate” è classificata come “in pericolo”.

Jane Smart, direttore del programma globale di specie dell’IUCN, ha detto in una dichiarazione: Abbiamo la consapevolezza che la conservazione funziona se eseguita in modo tempestivo, ma, senza una forte volontà politica, in combinazione con gli sforzi mirati e risorse, le meraviglie della natura e sui servizi prestati possono essere persi per sempre”
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