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Giada Uccisa dal Suo Donatore, una Bufala di Cattivo Gusto

Di Valeria Bonora - 12 Agosto 2013


Giada Lunardon aveva 11 anni, l’hanno seppellita l’08 Agosto 2013, a Vallonara una frazione di Marostica, Vicenza.
I giornali hanno parlato di Giada per un motivo che non è quello giusto, quello per cui i genitori avrebbero voluto che se ne parlasse. Loro avevano acconsentito ad un’intervista per sensibilizzare sui trapianti e per fare coraggio alle persone che si potevano trovare nella loro situazione e con lo scopo principale di diffondere informazioni sulla malattia.
Invece i giornali hanno trasmesso questa notizia, una leggenda inventata da chissà chi, per chissà cosa:

Giada soffriva da molti anni di leucemia, una malattia mostruosa, ma per un attimo il papà, Secondo, e la mamma, Cinzia, di Giada hanno avuto la speranza di poter vedere guarita la figlia.
La leucemia si cura o si migliora grazie ad un trapianto di midollo osseo, ma il problema è trovare il donatore giusto, tra milioni di donatori bisogna cercare quello compatibile.
E quando dall’ospedale San Bassiano di Bassano del Grappa avevano detto loro che negli Stati Uniti era stato trovato un donatore di midollo osseo compatibile, beh immaginate la felicità dei genitori che speravano di veder Giada tornare a giocare con Gioia, la sorellina.
Ma la favola… troppo bella per essere vera, il donatore avrebbe detto queste parole una volta saputo chi fosse il destinatario della sua donazione: «Ho saputo che il mio midollo osseo non è per un connazionale e quindi non do il consenso al prelievo».
Certo ognuno fa quello che vuole col proprio midollo, sopratutto quando non ci sono leggi che obbligano alla donazione (donare=regalare), non si potrebbe chiamare così altrimenti.

Ma dalla terra della libertà, delle opportunità, dala grande America arriva la peggiore delle notizie: il donatore, che aveva acconsentito alla donazione, dopo aver saputo che era per una bambina italiana ha negato il consnso, e Giada è morta.

 

Un fantomatico donatore di midollo, americano, mai esistito, smentito sia dal centro nazionale trapianti che dal papà di Giada.
Un donatore per Giada era in realtà stato trovato in Germania, ma purtroppo per Giada, ormai era troppo grave la situazione, se solo si fosse un po’ ripresa si poteva tentare un trapianto, ma lei non si è più ripresa.
Parla il papà: “Non è vero che un americano si è rifiutato di donare il midollo, mai si è cercato in America perché avevamo già due donazioni, 1 dalla Spagna e una dalla Germania, ma il donatore tedesco, un uomo di 39 anni, era più compatibile avendo 11 punti in comune su 12, e quando Giada si è aggravata e non poté ricevere il midollo osseo, questo signore era molto dispiaciuto e ci rinnovava la disponibilità appena Giada avesse potuto riceverlo rendendosi disponibile in qualsiasi momento e addirittura venendo in Italia per agevolare la donazione!!!!”.
E poi continua su Facebook: «Mia figlia Giada non c’è più adesso riposa dopo due anni e due mesi di sofferenze e privazioni. Io e la mamma la abbiamo accompagnata fino al suo ultimo respiro, coccolandola e dicendole di non aver paura perché incontrava il suo angelo custode e sarebbe stata libera di correre, giocare, mangiare e non avrebbe più sofferto e preso 1000 medicine. Avrebbe incontrato il nonno Renzo e la bisnonna Paolina che l’avrebbero accompagnata in un viaggio meraviglioso. Ciao amore mio, un giorno ci ritroveremo e realizzeremo assieme i tuoi tanti progetti».
Oltre al dolore per la perdita anche la beffa. Secondo, il papà, non ha apprezzato queste storie sulla morte della figlia, e soprattutto ha disprezzato chi ha preparato il servizio televisivo che serviva ad incoraggiare le donazioni e la ricerca per salvare altri bambini: “…avremmo raccontato la nostra tragica esperienza […] per far si che la nostra, se pur dolorosa e drammatica esperienza sia di un possibile aiuto, anche se dopo aver ascoltato la nostra testimonianza, una sola persona al mondo avrebbe donato il midollo e salvato un bambino, ecco che Giada avrebbe compiuto il secondo miracolo!”.
Volevo specificare alcune cose che sono state pubblicate da Mediaset, che speculando sulla tragedia che ci ha colpito, ha riempito i telegiornali di stupide e false notizie e commenti razzisti, di errori di attribuzione e si può dire che nei servizi l’unica verità e che nostra figlia e morta di leucemia, il resto sono solo una valanga di bugie”.





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