Siamo ormai giunti alla fine di quest’anno faticoso e difficile che ha messo ognuno di noi alla prova sotto tanti punti di vista. Certo ci sono state anche tante esperienze leggere, belle e serene durante questo 2021 ma lo sfondo di paura, preoccupazione e disorientamento è quello che lo ha contraddistinto maggiormente e che faremo fatica a dimenticare.
E’ tempo di bilanci, di ripensamenti, di ricordi di ciò che è stato. Gli ultimi giorni dell’anno sono un’occasione preziosa per guardarsi indietro e dentro, per afferrare gli insegnamenti che ci sono giunti e per portarceli nel nuovo anno con maggiore consapevolezza delle nostre forze interiori.
Il 2022 arriverà tra poco e tutti ben sappiamo che non potrà spazzare via l’anno vecchio con tutte le sue fatiche in un lampo. Il capodanno è però un rito di passaggio, un momento per chiudere una porta e aprirne un’altra, un ponte da attraversare con un bagaglio interiore più ricco che può rendere il nostro cammino di vita meno faticoso e più chiaro.
Ecco quindi che diviene importante lasciare andare l’anno vecchio per tuffarci nel nuovo, salutare ciò che è stato, ciò che abbiamo vissuto, ciò che non è più importante per noi e focalizzarci su progetti, persone e idee nuove che vogliono germogliare nella nostra vita. Se continuiamo però a rimanere nel passato questi semi non trovano spazio per ancorarsi al nostro terreno interiore.
Alla fine solo tre cose contano: quanto hai amato, come gentilmente hai vissuto e con quanta grazia hai lasciato andare cose non destinate a te.
(Proverbio buddhista)
La lettera per salutare l’anno vecchio e accogliere quello nuovo
Scrivere una lettera a qualcuno o a un evento vuol dedicare tempo per un intento, è come recitare una preghiera o pensare a qualcuno per sostenerlo da lontano. Ci costringe a fermarci, a concentrarci, a dare forma ai nostri pensieri che altrimenti vagano nella nostra mente in modo disordinato e confuso. E’ un vero e proprio atto d’amore per la vita!
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Scrivere una lettera per salutare l’anno vecchio è anche un modo per lasciarlo andare.
Allora accomodatevi, leggete lentamente queste parole, regalatele, fatele vostre, recitatele l’ultimo giorno dell’anno.
“Caro 2021,
stai per finire. Sei stato spietato e per questo ti ho odiato e non vedevo l’ora che finissi. Ora comprendo che non sei stato tu ad essere difficile ma l’uomo stesso. Con le sue paure, il suo egoismo, la sua mancanza di coraggio. E che gli anni sono creati solo dall’uomo: è lui la sorgente di tutto. Tu, con i tuoi accadimenti, hai solo voluto donarci le più importanti lezioni di vita: spettava a noi saperle ascoltare, afferrare, metterle in pratica. Non siamo riusciti però a cogliere i tuoi messaggi, abbiamo rifiutato i tuoi insegnamenti, ci siamo girati dall’altra parte cercando solo la verità nelle nostre convinzioni. E tutto è stato dannatamente difficile. E doloroso, faticoso, drammatico. Ora che tu hai concluso il tuo compito spetterà all’anno nuovo continuare la tua missione di messaggero dell’Universo. Quello che voglio fare in questi ultimi momenti con te è riguardarmi indietro e provare a cogliere i doni che mi hai portato, proprio quelli che io ho scambiato per problemi, per disavventure, per imprevisti. Scusami se non sono riuscita a vederli questi preziosi doni. M’impegnerò maggiormente nel nuovo anno, cercherò di essere meno distratta. Farò del mio meglio per creare un 2022 più sereno, più consapevole, più costruttivo. Ho capito che sono io a dover migliorare, non certo tu! Non sarà facile riuscire in quest’eroica impresa: dovrò combattere per vincere le distrazioni del mondo, farmi spazio tra spine di paure e preoccupazioni, riuscire a vedere la via da seguire anche quando la nebbia dei pensieri è fitta e frequente. Ti prometto che non darò più la colpa del mio dolore a te, ma cercherò la sorgente di tutti i miei mali dentro di me. Caro 2022 ti lascio libero di agire come meglio credi: accoglierò tutti gli eventi che mi porterai come doni grandi da scartare. Lo farò con amore e con immensa fiducia nell’Universo. Che lo spettacolo continui, che si alzino i calici, che tutto proceda. Il mio cuore è pronto per essere riempito di vera vita!”