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Bonsai: come prendersene cura in 4 mosse

Di Giordana - 13 Ottobre 2014

Il Bonsai è un’opera d’arte vivente, un amico silenzioso che ci accompagna nelle nostre giornate, che ci osserva, silente, proprio come fanno gli alberi in natura, con la stessa calma e la stessa antica saggezza, di chi ascolta sapendo già quale sarà il finale.

Per sapere come prendersene cura, la prima cosa da chiarire è che questi piccoli alberi in vaso (bonsai significa proprio piantato in un piccolo contenitore) non hanno subito e non subiscono nessuna mutazione genetica e che non sono una specie di pianta nana.

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Ogni pianta può essere trasformata in bonsai, seguendo delle regole ben precise ed accompagnando il tutto con amore e pazienza.

Quest’arte appartiene alla tradizione giapponese ed è connessa con lo zen, ma è nata in Cina e solo in un secondo momento è entrata a far parte della cultura giapponese. Nel 700 d.C i cinesi iniziarono una pratica chiamata “pun sai”. Durante il periodo Kamakura ci fu una grossa contaminazione tra la cultura giapponese e quella cinese e i giapponesi assorbirono l’arte del bonsai che poi fecero “loro” trasformandola in base ai principi della filosofia zen.

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La bellezza di un bonsai è nella sua capacità di riprodurre la natura, meno è evidente la mano dell’artista e più prezioso sarà il bonsai, quest’opera vivente deve essere in perfetta armonia con la natura di cui è parte, una rappresentazione attenta e armonica della perfezione che la terra ci regala, una piccola meraviglia (i bonsai, solitamente, raggiungono al massimo i 70 cm di altezza) da tenere in casa per riconciliarci con il mondo attraverso la bellezza.

Se decidiamo di prendere un bonsai dobbiamo anche sapere come prendercene cura.

Innanzitutto dobbiamo ricordare che anche se si tratta di una vera e propria opera d’arte vivente stiamo comunque trattando con una pianta e quindi, per prima cosa, dobbiamo valutare la specie, un olmo o un acero, etc, e considerare che le esigenze di base sono le stesse, avrà bisogno di luce piena o di una zona leggermente ombreggiata, di molta o poca acqua, di essere posizionato all’interno piuttosto che all’esterno.

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Poi bisogna considerare che per trasformare una pianta in bonsai ci vogliono anni, si può partire da una parte della pianta o dalla piantina vera e propria. in ogni caso in tutto questo tempo la cura e l’attenzione dell’artista che l’ha creato/cresciuto lo hanno trasformato in una pianta più esigente della altre, quindi partendo dalle necessità specifica dell’una o l’altra specie dobbiamo poi considerare che è arrivata fino a noi dopo anni di cura e attenzioni meticolose e di conseguenza sarà più sensibile a sbalzi di temperatura e simili.

Ecco alcune regole base:

1– non lasciare mai che il terreno sia asciutto, mantenerlo sempre umido annaffiando regolarmente ma senza esagerare

2– posizionarlo in un luogo luminoso, ma, se si tratta di un bonsai da interno, ben lontano dalla finestra perché il vetro avrebbe la funzione di una lente e lo brucerebbe

3– nebulizzare la chioma in modo da mantenere un buon livello di umidità

4– ricordarsi sempre che ogni pianta, piccola o grande che sia, in miniatura in un piccolo vaso o in natura, è un essere vivente e come tale va rispettata.

Per sapere come far nascere e come curare un bonsai vi consigliamo la lettura del libro “Tecniche Bonsai” di Yoshio Naka John edito da Edizioni Volonterio Snc.





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