Curiosità
Primo piano

Tiziano Terzani e i suoi meravigliosi insegnamenti

Di Giordana - 30 Novembre 2013

Il primo libro di Tiziano Terzani che mi capitò tra le mani era “Un Indovino mi disse”, non ero ancora stata mai in India, ne sentivo il sapore tra le pagine, il viaggio, la ricerca, la predestinazione, c’era qualcosa nelle parole di Terzani che mi spingevano sempre di più verso le mie convinzioni, verso il Viaggio, inteso come ricerca, ma solo dopo venni maggiormente a contatto con questo autore e attraverso le sue parole con l’uomo, il grande uomo, che, a mio parere, tanto ha dato e può dare con la sua esperienza.

Chi sa raccontare il proprio cammino in modo da farlo diventare un esempio, un termine di paragone, una realtà ferma con cui ognuno di noi può confrontarsi e stabilire poi, se per lui/lei, è giusto o sbagliato, possiede un dono speciale, l’umiltà, il rispetto e la consapevolezza sono le qualità del vero Maestro e Terzani le possedeva.

Tiziano Terzani nacque nel 1938 a Firenze, nel 1968 si trasferì in California dove iniziò la carriera di giornalista, nel 1971 intraprese l’ attività di corrispondente dall’Asia per il settimanale tedesco Der Spiegel. Visse a Singapore, Hong Kong, Pechino, Tokyo e Bangkok, nel 1972 l’Asia incominciò ad essere una seconda casa, finché nel 1994 si stabilì in India con la moglie Angela Staude e i due figli dove rimase stabilmente fino al 2002/3.
Nel 1997 gli era stato diagnosticato un tumore e nel 1999 decise di ritirarsi dal mondo, in India, sull’Himalaya, per curarsi, scrivere, dipingere e continuare la sua ricerca. Dal 2003 al 2004 si isolò completamente, morì nel 2004 nella valle dell’Orsigna.
La figura di Terzani è ormai in un certo senso un’icona, caratterizzata da alcuni elementi fondamentali come il viaggio, la spiritualità, la ricerca. Il filo della matassa credo sia proprio da cercare in quest’ultimo termine: la ricerca. La ricerca non è racchiusa nella spiritualità, ma è la spiritualità che fa parte della ricerca stessa, Tiziano Terzani decise di affrontare tutto come un nuovo spunto di ricerca, anche la malattia, bisogna passare attraverso le cose per superarle, per conoscerle, ma bisogna vederle con un altro punto di vista per accettarle.

L’insegnamento dei grandi maestri indiani che Terzani ci vuole far arrivare è quello che potremmo racchiudere in un solo concetto, quello dell’accoglienza. Accogliere non è come accettare, accogliere permette di cambiare il punto di vista, la cura del mondo è nella diversa visione delle cose, è cambiando il nostro punto di vista che possiamo affrontare tutto.

Concludo con le parole di Terzani, una breve citazione che racchiude il suo pensiero e il suo “connubio” con l’India:

“In India si dice che l’ora più bella è quella dell’alba, quando la notte aleggia ancora nell’aria e il giorno non è ancora pieno, quando la distinzione fra tenebra e luce non è ancora netta e per qualche momento l’uomo, se vuole, se sa fare attenzione, può intuire che tutto ciò che nella vita gli appare in contrasto, il buio e la luce, il falso e il vero non sono che due aspetti della stessa cosa. Sono diversi, ma non facilmente separabili, sono distinti, ma non sono due. Come un uomo e una donna, che sono sì meravigliosamente differenti, ma che nell’amore diventano Uno.”

Jordana Pagliarani





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