Fine gennaio è solitamente il periodo dell’influenza. In questi giorni freddi e umidi la febbre è la protagonista indiscussa delle nostre giornate. Sono i bambini le persone più colpite, ma anche gli adulti e gli adolescenti non rimangono fuori dai giochi.
Febbre. Dentro la testa circola il fuoco e ci sono vulcani, fiumi incandescenti e lampi di luce.
Ogni cosa – immagini, figure e forme – appare tremolante e vene e ossa sono lambite dalla lingua del dolore.
(Fabrizio Caramagna)
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Febbre: come mai si alza la temperatura?
Quando la temperatura corporea dei bambini sale spesso ci si preoccupa troppo in fretta senza un reale motivo: sì, perché la febbre è un processo biologico naturale e non deve essere vista come una “malattia” da guarire nell’immediato.
Perché veniamo colpiti dalla febbre? L’aumento della temperatura corporea viene causato da sostanze che si liberano durante la produzione delle difese naturali ed è esso stesso uno dei meccanismi attraverso il quale l’organismo del bambino si difende quando viene aggredito dall’esterno da un virus o da un batterio, che prediligono una temperatura più bassa: il corpo, con l’innalzamento della temperatura, viene infatti reso più svantaggioso per gli organismi invasori.
Tradotto in termini ancora più semplici, la febbre è un’ottima difesa per l’attacco da parte di virus e batteri, una “cura” del tutto naturale che deve fare il suo corso per poter difendere il nostro organismo.
Quando gli agenti di un’infezione entrano in contatto con le cellule dell’organismo che hanno il compito di proteggerci, si mette in moto un sofisticato sistema di risposta: una parte di questa risposta è proprio il fenomeno della febbre.
Le cellule aggredite liberano alcune molecole che danno un segnale al cervello affinché vengano rilasciate altre molecole che hanno il compito di far salire la temperatura corporea.
Nel frattempo, affluisce meno sangue in superficie, in modo che il calore prodotto in eccesso si conservi. Le cellule del corpo provano disagio per il calore (per intenderci, è quella sensazione di malessere che avvertiamo quando siamo colpiti dalla febbre), ma ad avere maggiori difficoltà sono invece virus e batteri: con l’innalzamento della temperatura, infatti, questi vengono man mano distrutti e non possono più riprodursi e moltiplicarsi.
La febbre, dunque, non è un nemico da combattere a ogni costo. Non è necessario somministrare medicine tutte le volte che la temperatura supera i valori normali: abbassare la febbre, infatti, non aiuta il bambino a guarire prima. Se, però, il bambino mostra malessere, è irritabile o sofferente, è giusto dargli un po’ di sollievo abbassandogli la temperatura.
Altra cosa da tener presente è che non c’è una specifica relazione tra valore della febbre e la gravità della malattia: una febbre molto alta, infatti, non vuol dire per forza che ci troviamo in presenza di una malattia molto grave: valori elevati di temperatura corporea, dunque, possono causare un disagio intenso al bambino, ma non bisogna pensare che la causa sia per forza pericolosa.
Una febbre alta non va abbassata troppo bruscamente con antipiretici, cortisonici ecc., poiché così facendo si potrebbe invece incorrere in complicazioni. Oltretutto bisogna sempre tener presente che si può essere allergici o intolleranti ai farmaci che si ritengono utili.
In qualsiasi caso alcuni farmaci antipiretici sono efficaci soltanto se la febbre ha origini infiammatorie, poiché agiscono inibendo la produzione delle prostaglandine. Non danno alcun beneficio, quindi, né nell’ipertermia né nel colpo di calore.
Insomma, in caso di febbre non partite subito in quarta con i classici rimedi chimici, perché non è così che avrete una migliore guarigione. Piuttosto, se volete qualche “aiutino”, preferite un approccio omeopatico (un rimedio ricorrente è per esempio la Belladonna) o affidatevi a qualche rimedio naturale consigliatovi da un esperto.
Quando hai dei figli, la loro febbre ti spaventa, la loro stanchezza ti travolge, i loro bisogni sono i tuoi e le loro debolezze fanno di te la loro casa.
(Fabrizio Caramagna)
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Come vivere al meglio i giorni di febbre, per bambini e adulti
La febbre arriva sempre per permetterci di rallentare. Una febbre non guarisce, o guarisce male, se non viene affrontata con il riposo prolungato.
Quando arriva l’influenza e la persona è in forma (non ha patologie particolari che possono portare la febbre ad essere un pericolo), è necessario rimanere a letto, dormire e riposarsi molto, assumere molti liquidi, alimentarsi con frutta e cibo genuino senza esagerare nelle dosi. Riposarsi è fondamentale per permettere all’organismo di lavorare internamente e ritrovare l’equilibrio perduto. Anche quando la febbre cessa è importante prendersi del tempo per recuperare le forze. La fretta e la paura, soprattutto in caso di malattia, sono cattive consigliere.
Preferire in casa la penombra, il silenzio, poche attività in modo da non dare al corpo stimoli in più da gestire.
La febbre, il più delle volte, fa il suo corso e sparisce. Necessita però di tempo dedicato a sé, di pazienza e di fiducia nell’essere considerata essa stessa una cura.
I medici di famiglia del passato avevano molto rispetto della febbre, si diceva portasse più forza vitale, che i bambini e gli adolescenti dopo una bella febbre alta crescessero di altezza.
Cerchiamo, allora, in questo mondo che va di fretta, di pensare alla febbre come ad una compagna di viaggio che ci dà l’occasione di fermarci per riposare, per poi ritornare ad essere più forti e vitali di prima.
Anche la febbre è uno strumento della Natura.
(Thomas Sydenham)
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