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Il Tao del disordinato: il manuale che riconosce nel disordine la chiave verso la felicità

Di Redazione - 3 Ottobre 2022
Se l’ordine è la parte razionale che ha bisogno di rendere la vita coerente, il disordine, più emotivo e spirituale, fluisce con essa, senza bisogno di imbrigliarla. L’ordine crea, il disordine trasforma, l’ordine fissa, il disordine favorisce la metamorfosi. Chi è migliore? Nessuno dei due, non è una gara, la vita si nutre di entrambi.

Cosa si nasconde dietro il disordine?

disordine sul tavolo

Credit foto
© Pixabay

Neo-paladina del disordine è Marcella Danon, giornalista, psicologa e direttrice della Scuola di Ecopsicologia Ecopsiché, convinta che il troppo ordine, anche in casa, sia tossico e deleterio. Perché fondamentalmente basato sul dovere, sull’imposizione, sulla ragione. Il disordine dal canto suo rappresenta invece l’eros, dice la Danon, l’impulso che muove e trasforma tutto. Da non intendere nell’accezione sessuale, ma erotica, molto più ampia.
Ne parla nel suo libro, “Il Tao del disordinato“, in cui sdogana tanti luoghi comuni sull’ordine rivalutando il disordine. Per la Danon quest’ultimo è un ordine più profondo, non programmabile, non programmato, non definito né predefinito. Esattamente come la vita, altrettanto imprevedibile nonostante i vacui tentativi umani di tenerla sotto controllo.
Ma la Danon si spinge oltre, sostenendo che il disordine sia anche il mezzo per raggiungere la felicità, perché una persona che lo rifiuta, non può definirsi realmente serena. Gioiscano i disordinati e per gli altri, il consiglio dell’autrice è di abituarsi a pensare fuori dagli schemi, accettando una nuova bellezza, libera da costrizioni, canoni, imposizioni. Per fluire con “il Tao della vita” il disordine è indispensabile, aggiunge, ma nelle giusti dosi.
Un manuale controcorrente rispetto a best seller come “Il magico potere del riordino“, adatto a chi vuole valorizzare il proprio disordine anziché estinguerlo gettandolo nella spazzatura.
La vera sfida però è trovare il giusto equilibrio tra una forza e l’altra, una sintesi che permetta di vivere in modo armonico, alternando ordine e disordine, a seconda dei momenti e delle fasi esistenziali. Come fare?
Secondo “Il Tao del disordine” bisogna innanzitutto capire chi predomina nella propria vita e in che ambiti, quindi lasciarsi contaminare dalla forza opposta. Nella professione siete eccessivamente organizzati? Evitate se possibile di programmare tutto, lasciatevi condurre dall’intuizione di tanto in tanto. Nella vita privata è il caos a predominare? Cercate di chiarirvi le idee, razionalizzare la situazione e agire di conseguenza.

In pillole il libro della Damon elogia il disordine per i seguenti motivi:

– Perché prepara al cambiamento e lo favorisce
– Perché è meno giudicante e più flessibile
– Perché allena il pensiero laterale
– Perché mantiene attivo il cervello
– Perché è alleato della creatività
– Perché è alleato dell’intuizione e trova risposte alle domande più difficili per via inaspettate
– Perché aiuta ad accettarsi e ad accettare con maggiore disinvoltura gli errori
– Perché rende la vita più interessante e sorprendente
– Perché senza disordine non c’è ordine e senza ordine e non c’è disordine, insomma questione di equilibri
– Perché è imprevedibile come la vita e pertanto indispensabile per essere felici




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