Educazione
Primo piano

I bambini che si sporcano di fango e terra sono bambini con una marcia in più

Di Educatrice Manuela Griso - 20 Dicembre 2017

Non mi sono mai capacitata di come ci si preoccupi tanto di non “sporcare” un vestito, di non sgualcirlo, che addirittura venga tenuto nell’armadio gelosamente e che permettiamo (ai nostri bambini o a noi) di indossarlo solo nelle “grandi occasioni”. Il più delle volte queste “grandi occasioni” non arrivano o se arrivano durano appunto un giorno soltanto… Alle volte ci accorgiamo che un abito non va più bene perchè abbiamo cambiato taglia, o perchè i nostri figli sono cresciuti e non li hanno mai indossati… mi pongo dunque due domande:
1) E’ più importante vestirsi come ci si sente ogni giorno o conservare un abito pulito e bellissimo senza mai indossarlo?
2) Ha più valore un abito o un’esperienza?
Vi sembreranno domande scontate e risposte ancora più banali, ma se ci pensate bene, quante volte abbiamo detto ai nostri bambini : “Non indossare il vestito per uscire in giardino” o “attento a non sporcarti“.
 
Perchè questa attenzione? Perchè non ci si deve sporcare? Che cosa risuona in noi nel vedere un bambino con un abito “sporco” perchè ha giocato nella terra?
Sicuramente una possibile risposta sta nei retaggi culturali perchè da bambini ce lo siamo sentiti dire pure noi e non si discuteva. Lo sporco può destare paura del giudizio altrui: “Sei sporco quindi non hai cura di te o del tuo bambino”. Chiaramente ci sarebbe una distinzione da fare tra chi si sporca giocando e chi è sporco perchè abbandonato a se stesso…ma non è tempo ora.
Domandatevi qual è la vera ragione per cui si chiede ai bambini di non sporcarsi e riflettete invece su un altro fatto… Quando un adulto sente di aver fatto qualcosa? Quando ha creato, finito, realizzato un lavoro, un’opera…quando ha lasciato un segno, qualcosa che gli altri possano vedere, riconoscere, cercare… perchè per i bambini dovrebbe essere diverso? Lasciare un segno sul foglio è la prima grande scoperta del fatto di lasciare un po’ di sè in un posto dove resta e non si cancella.
 
“Sporcarsi” un vestito di terra vuol dire aver vissuto, assaporato, annusato,toccato quella terra, vuol dire averla incarnata e fatta propria. Capite anche voi che non si tratta di “sporco” ma di vita vissuta, di esperienze che entrano nel bagaglio dei nostri bambini. A quel punto cosa sarà mai più importante ? L’esperienza o i soldi spesi per l’abito? E voglio darvi un’altra riflessione… non è OGNI GIORNO forse una GRANDE OCCASIONE?
Ma se tutto questo non bastasse a convincervi che “sporcarsi” è un qualcosa che arricchisce la vita,vi do altre buone ragioni per cui i bambini devono vivere all’aria aperta. Innanzitutto quale ambiente migliore per giocare di quello che la natura ci offre? E’ sano,ricco di stimoli, di scoperte. In nessun altro luogo potrete osservare la “meraviglia”, quella sensazione di stupore incondizionato che appare ogniqualvolta si osservi la bellezza naturale che ci circonda. E’ ricca di sfide, della capacità di liberare la fantasia, permettendo loro di creare una moltitudine infinita di giochi e attività. Questa libertà di azione e pensiero permette al bambino di diventare un adulto indipendente, sicuro di sè, che apprezza la bellezza del mondo e la salvaguarda perchè il bambino imparerà da solo ad autoregolarsi (fa caldo? mi svesto! fa freddo? mi copro! E’ alla mia portata? Ci provo! Non ce la faccio? Magari domani ce la farò! E’ buio? devo rientrare!), svilupperà la metacognizione, il problem solving, la creatività,l’ intelligenza, l’immaginazione,la valutazione del rischio, il rispetto e la cura per l’ambiente, l’aiuto verso l’altro…La natura è un pozzo inesauribile di scoperte, conoscenze,curiosità. (La pedagogia del bosco è il treno in corsa rispetto alla pratica di queste attività nella quotidianità.)

Quando un bambino gioca fuori casa è necessario lasciarlo libero di creare i suoi giochi senza la guida dell’adulto (poco competente in fatto di gioco spontaneo) affinchè possa esplorare e agire i suoi interessi e le sue idee, sperimentandosi senza ricevere pressioni.Il bambino che gioca all’aria aperta con i coetanei sviluppa competenze sociali e relazionali importantissime.
Il lavoro del bambino è fonte primaria di gioia, benessere e soddisfazione che sono le basi per un’infanzia ricca di esperienze e serenità.
 
Ci sono poi numerosi studi che richiamano l’importanza dello stare all’aria aperta sia per una questione di salute fisica che psichica (addirittura per alcune malattie la cura è passeggiare nei boschi ogni giorno!) e addirittura gli esperti del National Trust (Fondazione britannica per la salvaguardia degli spazi verdi e i luoghi storici del Regno Unito) ha stilato un elenco divertente di attività all’aria aperta da fare assolutamente prima dei 12 anni. Una sorta di sfida che i bambini possono affrontare! Tra le tante attività appaiono: saper stare in equilibrio su un tronco caduto, far volare un aquilone, costruirsi un rifugio, arrampicarsi su un albero, rotolarsi giù per una collina, ecc ecc….
Stilate la vostra lista,magari di cose proibite a voi da bambini perchè “vi sareste sporcati” e sfidate i vostri bambini a trovare nuove attività da fare insieme, tornerete a casa con più lavatrici da caricare ma anche più sorrisi nel cuore ed esperienze nel vostro zaino!
Vivere Montessori Vi augura Buone Feste tra palle di neve, tuffi a pinguino giù per le colline innevate e per chi invece sta al caldo tanti salti tra le onde!

Educatrice Manuela Griso





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