Educazione

Perché non disturbare un bambino mentre gioca

Di Redazione - 18 Ottobre 2022

Un bambino mentre gioca è in uno stato di profonda meditazione, la sua concentrazione è ai massimi livelli e tutto di lui, corpo e mente, è focalizzato al gioco. Sta lavorando per poter crescere, per capire e per allenare la creatività.
La perfezione di questo meraviglioso lavoro avviene quando il gioco è libero, quando è il bambino stesso ad essersi immerso spontaneamente in quell’attività e non quando l’adulto si è intromesso per suggerirgli quello o quell’altro passatempo: dev’essere il piccolo stesso, grazie anche e soprattutto all’ambiente adatto a lui e preparato con cura e ordine dall’adulto, a scegliere con naturalezza ciò che il suo istinto lo porta a fare.

L’ambiente più adatto per un bambino è un ambiente ben curato nei dettagli, composto da mobili e oggetti adatti alla sua età e fatti con materiale naturali, essenziale e luminoso.

«Noi tutti crediamo erroneamente che il bambino più “ricco di giocattoli”, più “ricco di aiuti”, possa essere il meglio sviluppato. Invece la moltitudine disordinata di oggetti appesantisce l’animo di un nuovo caos e lo opprime nello scoraggiamento» (Maria Montessori)

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Lo spettacolo del bambino concentrato

bambino che gioca con una macchinina

Credit foto
©Pixabay

Vi siete mai fermati a gustarvi lo spettacolo del bambino concentrato? Anche solo osservarlo rilassa e culla i nostri pensieri e le nostre emozioni.

E’ la medesima situazione dell’adulto o del ragazzo immerso nelle sue passioni più vere: la pittura, la lettura di un libro, il ricamo e tutto ciò che mette pace dentro di noi. Solo che il bambino è talmente immerso in ciò che fa da parlare ad alta voce, da far emergere ed attivare le più svariate espressioni del viso, da immedesimarsi fino all’ultima cellula di sé stesso.

“L’uomo è veramente uomo soltanto quando gioca” Friedrich Schiller

Il bambino mentre gioca è lui stesso, non ha difese, non ha preoccupazioni… viene rivelata la sua vera essenza! Il gioco ha il potere di spogliare l’uomo, anche l’adulto, e di renderlo nudo, autentico e vero. Anche Platone ha dichiarato che “si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco che in un anno di conversazione”.

Il luogo migliore per facilitare il gioco concentrato del bambino è il quello naturale: il bosco, la campagna, un frutteto, la spiaggetta di un lago, le vicinanze di un ruscello… Lasciate libero il bambino in natura e la sua anima verrà nutrita in modo sano e bello poiché maneggerà solo elementi naturali e non artificiali che lo condurranno in un mondo immaginativo ricco, significativo e meraviglioso!

La sua concentrazione, però, potrà essere osservata anche nelle vostre case e soprattutto nei vostri giardini e terrazze (all’aria aperta il bambino è più incline alla creazione, al rilassamento e al divertimento).
Osservate allora i vostri cuccioli d’uomo manipolare, costruire, animare, inventare e meravigliatevi di ciò che possono far nascere.

Prendetevi questo tempo prezioso e osservateli!

Spesso infatti perdiamo queste occasioni di osservazione o non diamo ad esse tutta la nostra attenzione perché approfittiamo di questa loro immersione per fare dell’altro, per dedicarci alle nostre cose, per riassettare casa. Ma una volta ogni tanto lasciate stare tutto e ammirate il vostro bambino!

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Perché non disturbare un bambino mentre gioca

E soprattutto non disturbiamoli assolutamente durante la loro attività di gioco: non poniamo loro domande, non obblighiamoli bruscamente ad interrompere ciò che stanno facendo perché è il momento di andare via da quel luogo o perché è ora di cena. Sarebbe come destare una persona dalla sua meditazione, svegliare qualcuno mentre sta dormendo di gusto, disturbare un artigiano mentre crea la sua opera d’arte. Il bambino concentrato è un artista alle prese con la sua passione: la sua anima, la sua mente, il suo corpo… tutto di lui cresce, si modella, migliora durante il gioco.

Invece di disturbarli dovremo considerare questo loro momento sacro e creare un ambiente il più possibile silenzioso e la nostra presenza il più possibile pacata.

Invitiamoli con un tono di voce calmo e delicato a terminare a breve il gioco o, se abbiamo tempo, attendiamo che abbiano concluso la loro attività. E’ un segno di rispetto ed attenzione molto grande e importante, un’insegnamento di vita che porteranno con loro e che riverseranno nel mondo!

Come sempre i nostri bambini sono i nostri maestri, ci insegnano il rispetto, la pazienza, lo stupore per le piccole grandi cose: facciamoci educare da loro alla vita e il nostro cammino sarà più ricco, divertente e bello! E impariamo da loro a giocare di più!

“Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé”
Pablo Neruda





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