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La Nutella fa male alla salute? Sì e la Ferrero è costretta a risarcire i consumatori

Di Daniela Bella - 1 Maggio 2014

La Nutella, quella crema spalmabile di gianduia a base di cacao e nocciole, prodotta dall’industria dolciaria piemontese Ferrero di Alba (Cuneo), è senza dubbio la più famosa e consumata al mondo.

Del resto, “Che mondo sarebbe senza Nutella?“, recita la sigla che nata conseguentemente.

Ma, a conti fatti, che mondo sarebbe senza la Nutella? Forse un mondo più salutare.

Sì, perchè purtroppo la Nutella spesso viene pubblicizzata in modo un po’ troppo “salutistico”, del resto sappiamo bene come le pubblicità siano spesso ingannevoli e come, per strategie di marketing, si cerchi sempre di attirare l’attenzione del consumatore con con tattiche a dir poco “illusorie” che finiscono poi per influenzarlo e condurlo all’acquisto del prodotto stesso.

Tra questi possiamo inserire anche la Nutella. Gli spot che pubblicizzano il prodotto, infatti, parlano di un alimento che, oltre ad essere molto gustoso (e su questo non ci sono dubbi), si presenta anche molto ricco da un punto di vista nutritivo, soprattutto per prima colazione.

Ma, chi consuma la Nutella, sa bene che in quel momento non sta certamente ingerendo una manciata di vitamine.

Insomma, enfatizzare è semplice, ma non bisogna lasciarsi ingannare così facilmente.

La Nutella quindi fa male? Di certo non fa proprio bene. Sta di fatto che il celebre prodotto negli ultimi tempi, e in varie parti del mondo, è finito spesso sotto accusa, soprattutto per la pubblicità definita “ingannevole” che descriveva la Nutella come un prodotto “nutriente” e “salutare”.

Uno su tutti è il caso di una mamma di San Diego che, nel 2011, aveva intrapeso una causa legale contro Ferrero Usa dopo aver scoperto che Nutella aveva al suo interno pericolosi livelli di grassi saturi, zuccheri trattati e molte calorie, per non parlare delle famose frasi riportate sulle etichette: “Buona per la salute”, “Equilibrata”, “Per una prima colazione gustosa e equilibrata” e “Per un’alimentazione completa”.

Ingredienti, questi, che contribuiscono significativamente all’allarmante aumento dell’obesità infantile e che possono produrre problemi di salute per tutta la vita. E, ricordiamoci, parliamo pure di un Paese in cui l’obesità infantile, e le malattie ad essa legate, non sono certamente da sottovalutare.

Una class action che, dopo un anno di causa, ha costretto la Ferrero Usa a pagare un risarcimento totale di 3 milioni di dollari, ovvero 4 dollari per ogni barattolo di Nutella acquistato a partire dal 1 Gennaio 2008 fino ad Agosto del 2012, per un massimo di 20 dollari (e dunque di 5 barattoli), a ogni famiglia che avesse potuto dimostrare di aver acquistato un barattolo di Nutella in quel periodo appunto. Risarcimento che comunque era valido solamente per i consumatori che avevano aderito alla class action.

Inoltre, Ferrero Usa si è mobilitata per cambiare le etichette e gli spot pubblicitari.

Situaziona assai diversa in Italia, dove l’unico provvedimento preso è stato quello di aggiungere la dicitura “latte scremato” nell’etichetta del prodotto al posto di un bicchiere di latte. Questo perchè il latte impiegato per realizzare la Nutella è in polvere.

Inoltre ricordiamo come nel 2010 Ferrero non digerì affatto bene la decisione del Parlamento europeo di vietare gli spot pubblicitari che si spacciassero per “salutistici” per tutti quei prodotti che contengono più di 10 grammi di grassi per 100 di prodotto o 4 grammi di zucchero o 2 di sodio.

E la Nutella, da questo punto di vista, non ci fa certo una bella figura, per via del forte contenuto di zuccheri e di olio di palma.

A tal proposito, infatti, tempo fa in un precedente articolo (che potete trovare qui) vi avevamo mostrato come la Nutella contenga al suo interno dosi davvero eccessive di zucchero e olio di palma che, nel complesso, raggiungono addirittura il 75% (56% di zucchero e 19% di olio di palma)!

Per il resto, poi, la Nutella contiene nocciole (13%), cacao magro (7,4%), latte scremato in polvere (6,6%), siero di latte in polvere, emulsionante (lecitina di soia) e vanillina.

Ma i nostri spot pubblicitari, in Italia, sono pressochè simili a quelli che venivano trasmessi negli Stati Uniti e che, proprio perchè considerati “ingannevoli”, sono finiti sotto accusa.

Per cui cerchiamo di farci abbindolare di meno da quanto passa sotto i nostri occhi. Questo non significa che dobbiamo rinunciare al piacere di mangiare Nutella, ma cerchiamo di non esagerare con le dosi e con la frequenza, ma soprattutto di stare attenti all’alimentazione vostra e dei vostri figli. E se volete invece rinunciarvi ecco come si prepara in casa in modo salutare: Crema di nocciole senza late vaccino.

[Fonte: ilfattoquotidiano.it]

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