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Notizie dai Mercati: Crollo del Consumo di Latte Di Mucca

Di Aida Vittoria Éltanin (E.V.A.) - 13 Gennaio 2014

Recentemente l’Associazione Internazionale per i Latticini (IDFA) ha dichiarato che le vendite americane di latte fluido sono in continuo calo rispetto agli anni precedenti, e che questo trend negativo sta continuando da almeno 3 anni. (1)
Per latte fluido s’intende il latte di mucca puro e semplice, così come i prodotti dove al latte viene aggiunto qualche altro ingrediente
(per esempio il latte al cioccolato). (2)
L’Associazione parla di un 2% circa di calo nelle vendite rispetto al 2012.
Può sembrare poco un 2% di calo, ma in termini di litri di latte si parla di quasi 4 milioni di litri di latte in meno prodotto in un anno.
Traduciamo il tutto in linguaggio animale.
Dato che ogni mucca è costretta a produrre quasi 10.000 litri di latte ogni anno, latte che viene sottratto al suo vitellino,
questo vuol dire che circa 500 mucche ogni anno non servono più all’industria.
Dopo 3 anni di costante calo delle vendite, (un calo che comunque si nota già dagli anni ’70) questo potenzialmente vuol dire che migliaia di mucche non verranno rimpiazzate finito il loro “ciclo di produzione”, o che non ne verranno fatte nascere di nuove solo per essere sfruttate, torturate, separate dai loro cuccioli dopo il parto, uccise ancora giovani…

Vuol dire inoltre che chi vuole mettersi in affari in questo settore sa già fin da subito che rischia problemi economici e che non gli conviene fare questa scelta per il suo futuro, dato che non è una scelta vincente.
Altre mucche risparmiate.
Indovinate cosa sta facendo l’industria casearia per prendere provvedimenti?

Oltre a continuare a reclutare ogni sorta di star, non ultima Lady Gaga, per tessere le lodi del “loro” prodotto ed attirare sempre più donne giovani con la famosa pubblicità “Got Milk?”, ne stanno pensando un’altra.
Dato che hanno notato che i giovani preferiscono le bevande zuccherate, sempre l’Associazione IDFA ha chiesto il permesso all’FDA (Food and Drug Administration) di iniettare alle mucche ASPARTAME per rendere il latte più dolce. (4)
Siamo veramente alla frutta…
In realtà, considerando anche il numero di malattie dove si è vista una forte correlazione con il consumo di latte (dal tumore alla prostata per gli uomini a quello al seno per le donne, dall’asma all’autismo nei bambini) c’è da augurarsi che non solo questa proposta non venga accettata, ma che questo trend negativo continui con percentuali anche molto maggiori nei prossimi anni, e dipende solo da noi e dalle nostre scelte al supermercato.
C’è comunque una buona notizia anche per l’economia e per i lavoratori in questa storia.

Dato che chi non consuma latte di mucca tende a sostituirlo comunque con qualche altro tipo di latte vegetale, possiamo intuire che questi mercati vedranno un aumento della produzione e delle vendite, creando nuovi posti di lavoro e portando tutto in equilibrio.
Abbiamo provato a vedere se è così.
I produttori di latte di soia americani hanno visto aumentare le loro vendite del 12% nell’ultimo quadrimestre del 2013.
Non è qui però che c’è il vero boom.
Sono i produttori americani di latte di mandorle che hanno visto addirittura un aumento del 50% delle vendite nell’ultimo quadrimestre del 2013, rispetto al precedente.

Come volevasi dimostrare.
Le uniche a perdere veramente il “lavoro”, cioè lo sfruttamento a vita, sono le mucche.
E di questo non possiamo che gioire…
FONTI E RIFERIMENTI PRINCIPALI

1. http://www.idfa.org/key-issues/category/dairy-policy–economics/details/8493/
2. http://www.oregonlaws.org/glossary/definition/fluid_milk
3. http://www.smartplanet.com/blog/bulletin/the-growing-almond-milk-obsession-in-the-us/
4. http://blogs.prevention.com/inspired-bites/2013/03/04/dairy-industry-petitions-fda-to-allow-aspartame-in-milk/
 





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