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Amir Surui: il leader indios che sta salvando la foresta amazzonica

Di Giordana - 20 Dicembre 2013


Amir Narayamoga Surui è il giovane leader del popolo Surui, una popolazione indigena del Brasile che abita, da sempre, nella foresta amazzonica. Amir Surui, questo è il nome con cui è conosciuto in tutto il mondo, aveva solo 22 anni quando decise di salvare la sua gente, la sua terra, i suoi alberi, la sua foresta.
Il disboscamento che colpisce ormai da tempo la foresta amazzonica è un enorme problema per le popolazioni indigene, ma al tempo stesso, come capita in molti altri casi (basti pensare alle popolazioni del sudest asiatico che vestono scarpe prodotte dalle stesse multinazionali che li sottopagano e che stanno distruggendo la loro economia), la medesima dinamica che favorisce il disboscamento ingloba gli indios all’interno di quegli stessi interessi economici e spinge molti di loro, per bisogno reale o meno, ad essere gli artefici manuali della deforestazione, pur di guadagnare qualche soldo.

Come sostiene Amir, questo è uno dei problemi maggiori perché la minaccia arriva dall’interno e chi dovrebbe salvaguardare la foresta ne diventa, in parte, il carnefice. Da qui l’idea geniale e coraggiosa di questo giovane ed eroico uomo che ha deciso di utilizzare la tecnologia come arma per salvare la sua foresta. Se la popolazione era invischiata con le lobby del legname per bisogno di soldi, allora era necessario dargli un’altra opportunità, un’alternativa valida che li portasse a passare dall’altra parte della barricata e se quest’opportunità non veniva dall’interno allora sarebbe stato necessario trovarla al di fuori della foresta, al di fuori del Brasile stesso.
Fu così che Amir Surui iniziò a divulgare informazioni, dettagliate e documentate con materiale fotografico, in tutto il mondo, a tutte le associazioni che si interessavano di ambiente e deforestazione facendo leva sul senso di responsabilità globale a cui le associazioni stesse facevano riferimento, se la foresta era una faccenda di tutti allora questi “tutti” avrebbero dovuto mettersi le mani in tasca per aiutare Amir ed il suo popolo e così fu.
Tramite mail, con google, attualmente anche grazie a facebook, Amir Surui è riuscito a coinvolgere il mondo ed il mondo ha cominciato a fare donazioni a favore della lotta al disboscamento, il progetto prevedeva e prevede che con quei soldi fossero e siano piantati nuovi alberi li dove sono stati tagliati. I soldi hanno fatto si che gli indios, prima connessi con le lobby del mercato del legname, potessero guadagnare piantando alberi e ricostruendo il loro stesso habitat invece che tagliando e distruggendo.

Il progetto iniziò nel 1997 e ad oggi è cresciuto, sono stati piantati 120000 alberi e le donazioni hanno permesso un notevole miglioramento nella qualità di vita della popolazione e una costante lotta al disboscamento illegale della foresta(Surui è riuscito anche ad ottenere una speciale collaborazione con google per individuare più facilmente le aree colpite dai tagliatori).
La tecnologia è uno strumento potente, l’intenzione dell’uomo che la usa ancor di più.
 





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