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Jacopo, ragazzo autistico, non può frequentare la scuola. L'appello di mamma Lucia

Di Elena Bernabè - 29 Maggio 2014


Jacopo è un ragazzo padovano di 15 anni. La sua diagnosi di autismo grave gli crea non poche difficoltà a frequentare la scuola che la famiglia ha scelto per lui e proprio per questo motivo mamma Laura ha deciso di smuovere l’opinione pubblica lanciando un appello sulla piattaforma Change.org, un sito che raccoglie petizioni e appelli e che li diffonde per trovare sostenitori e per poter così trovare soluzioni a disagi e problemi.
Questo appello di aiuto, scritto in collaborazione con l’associazione Autismo Padova Onlus, è riuscito a toccare cuori e menti di molte persone: ad oggi infatti ben più di 65mila persone hanno aderito alla petizione firmando e sostenendo la battaglia di mamma Laura e di Jacopo.
La lettera inizia così:

Mi chiamo Laura e sono la madre di Jacopo Bregolato, un ragazzo padovano di 15 anni con diagnosi di autismo grave. L’anno scorso, verso la fine della scuola media, il Collegio Docenti aveva messo per iscritto l’indirizzo orientativo per la scuola superiore, consigliando per Jacopo il Liceo della Grafica ‘Valle’ che, essendo nel quartiere, avrebbe permesso di continuare il progetto di lavoro sull’autonomia già avviato durante le medie. Il Liceo ‘Valle’ ha rifiutato l’iscrizione asserendo di non avere la struttura adatta ad accogliere Jacopo.
Consapevoli delle difficoltà di inserimento di Jacopo in un tradizionale percorso di scuola superiore, abbiamo allora deciso di iscriverlo al Centro di Formazione Professionale Francesco d’Assisi, che accoglie ragazzi svantaggiati, con problemi personali e/o relazionali.
Assurdi ostacoli impediscono a Jacopo di frequentare il Francesco d’Assisi per tutta la settimana: può accedervi solo 3 giorni su 5.

Jacopo quindi non potrà andare a scuola tutti i giorni della settimana e questo perchè manca il personale specializzato che possa seguire in modo adeguato il ragazzo.
La lettera continua così:

A marzo si è tenuta dunque la riunione plenaria di tutte le Istituzioni coinvolte alla quale la famiglia non è stata invitata. In quella sede si è risolto il problema con un parcheggio: il prossimo anno scolastico Jacopo dovrebbe frequentare l’Istituto Statale per geometri Boaga.
Questo problema, per il bene di Jacopo e di tutti i ragazzi come lui, deve essere risolto diversamente! Jacopo deve poter frequentare la scuola che lui e la famiglia hanno scelto.

Un diritto sacrosanto quello di Jacopo. Ogni scuola dovrebbe avere dei docenti formati e specializzati in grado di garantire il diritto di accedere al percorso scolastico per ogni bambino o ragazzo, al di là di ogni patologia.
Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha voluto commentare la vicenda. Queste le sue dichiarazioni:

Purtroppo nei centri di formazione professionale non c’è la possibilità di usufruire dell’insegnante di sostegno su cui la Regione non ha alcun potere perché viene assegnato ai ragazzi disabili dal Miur. Mi risulta tuttavia che il progetto proposto alla famiglia dall’unità di valutazione multidimensionale dell’azienda sociosanitaria preveda di far frequentare al ragazzo un istituto per geometri vicino a casa il cui dirigente si è reso disponibile alla realizzazione di un percorso specifico con un insegnante di sostegno a cui si affiancherà un operatore sociosanitario dell’Ulss per una `copertura´ settimanale delle esigenze del ragazzo dal punto di vista educativo e assistenziale.
So che la famiglia è in continuo contatto con gli uffici competenti dell’Ulss padovana che non hanno fatto mancare riferimento e disponibilità per arrivare alla soluzione migliore per il ragazzo e che la settimana prossima è previsto un nuovo incontro con i genitori per studiare anche, se del caso, la possibilità di inserimento in un centro diurno. Mi sembra che si stia facendo il possibile per sostenere il giovane a cui voglio mandare un incoraggiamento e un augurio. Sarò informato puntualmente dagli uffici regionali e dell’Ulss del proseguo del progetto»

I primi due commi dell’art.34 della Costituzione dichiarano che “la scuola è aperta a tutti”. Se non riusciamo a garantire questo diritto dobbiamo assolutamente e al più presto trovare delle soluzioni per porvi rimedio.
Se volete sostenere la battaglia di Laura e Jacopo firmate la petizione Permettete a Jacopo, ragazzo autistico, di continuare a frequentare la propria scuola.
 





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