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LAV: 2 miti da sfatare sulla Vivisezione

Di Luigia - 14 Gennaio 2014


Se leggete il termine vivisezione a cosa pensate subito? Certamente si tratta di un termine che colpisce molto in quanto è un metodo di studio e di ricerca che consiste in operazioni di dissezione effettuate su animali vivi e spesso coscienti.
La vivisezione viene soprattutto utilizzata con la sperimentazione scientifica su animali applicata per testare nuovi farmaci o per verificare delle intuizioni che potrebbero divenire delle scoperte rivoluzionarie. Fortunatamente non tutti la considerano una pratica necessaria: la Federazione Italiana Diritti Animali e Ambiente insieme alla Lega Anti Vivisezione e al Centro Europeo per le alternative ai test animali sono contrari.
Il direttore del Caat-Eu (Center for Alternative to Animal Testing), Marcel Leist, ha voluto dichiarare: “metodi nuovi per garantire l’evoluzione della scienza e della ricerca senza per questo uccidere innocenti animali esistono. Peccato che in questo senso l’Italia sconti un grave ritardo. Servirebbe invece, anche nel nostro Paese, una decisa inversione di rotta, anche perché, a volte, i risultati dei test effettuati sugli animali non sono trasferibili alla razza umana. Ad esempio, nell’ambito del cervello nessun tipo di farmaco sviluppato su animali si è rivelato poi efficace sull’uomo”.

Ma siamo al corrente che purtroppo la vivisezione esiste ancora e molti animali vivi e il più delle volte coscienti vengono sottoposti ad interventi quali: stimolazioni elettriche abbastanza profonde nel cervello, lesioni midollari, fratture, termo ablazioni e trapianti di organi, tutto questo senza anestesia, pensate! In Italia purtroppo il numero delle vivisezioni senza anestetizzare i poveri animali sono raddoppiate negli ultimi anni.
Molte persone si pongono questa domanda: “Come ci si curerebbe senza la sperimentazione animale”?
Due sono i miti da sfatare riguardo a questa domanda.
I vivisettori spesse volte sostengono che se non si effettuassero delle sperimentazioni sugli animali bisognerebbe farlo sugli esseri umani ma ciò accade già! Difatti in tutto il mondo ci sono delle leggi che impongono il passaggio sull’uomo dopo aver effettuato i test su animali in quanto non ci si fida dei dati ottenuti con la sperimentazione animale.
Un altro mito da sfatare sulla vivisezione è che la coltura cellulare non può sostituire la complessità di un organismo: infatti, animali come cani, topi, conigli ecc.. sono diversi da noi biologicamente e quindi nessun ricercatore riuscirà mai ad ottenere dati certi e validi per capire cosa realmente accade durante l’esperimento.
Ed è proprio grazie alla differenza genetica, fisiologica, anatomica e fenotipica che l’indice di errore nella sperimentazione animale sale rigorosamente come dimostra l’elevato indice di fallimento dei test su animali e delle pericolose reazioni avverse ai farmaci non diagnosticate su animali.
[Fonte: www.lav.it]





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