Educazione
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Materiali Montessori per allenare e meravigliare la vista

Di Manuela Griso - 23 Dicembre 2014

Il nostro viaggio nel mondo dei sensi ci ha condotti prima attraverso il tatto, poi olfatto e gusto e infine l’udito… Oggi inizieremo a parlare del senso della vista che è forse quello che maggiormente siamo abituati ad utilizzare.

Quindi tutti seduti ai posti di comando con il foglio degli appunti in mano perchè… sarà un lungo e interessante viaggio e dovremo addirittura fermarci a metà per una sosta!

La vista è sicuramente come accennato poco fa, il senso che viene da noi maggiormente utilizzato o forse è quello di cui abbiamo più presa di coscienza. Ci sono capacità che nel comune insegnamento, vengono apprese in età scolare, quando invece potrebbero avvenire molto prima, come ad esempio avviene per le varie dimensioni, la capacità di distinguere il grande dal piccolo e la gradazione intermedia; grosso/fino, lungo/corto, alto/basso ecc..

A tal proposito, la Montessori aveva studiato dei materiali appositi, che unendo vista e tatto, vengono utilizzati dai bambini proprio per distinguere certe caratteristiche, che sarebbero altrimenti di più difficile comprensione.

Inizio ora ad illustrarvi i materiali sensoriali propri del metodo e poi vedremo quali attività possiamo ricreare a casa.

LA SERIE DEI BLOCCHI

1) LA TORRE ROSA

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E’ un materiale che è già presente al nido. Dai 18/20 mesi i bimbi cominciano ad essere attratti da questa torre di cubi dove il più piccolo misura 1×1 cm e il più grande misura 10×10 cm. Vengono posti in ordine decrescente e lo spigolo diminuisce gradualmente di 1 cm per ogni cubo.

Si mostra mettendo i cubi in ordine sparso su un tappeto, per poi riordinare la torre afferrando un cubo per volta.

In un secondo momento si isolano poi il più grande e il più piccolo, per dare la nomenclatura: “GRANDE”, “PICCOLO” toccando prima l’uno poi l’altro. Si procede poi con la lezione del secondo tempo,chiedendo al bambino: “Tocca Grande!” ” Sposta piccolo” ecc; e, al nido solo se il bimbo parla “bene”, si fa il terzo tempo: “Cos’è questo? ” “Come si chiama questo?”

Ovviamente il tutto non avviene in una sola lezione ma in più lezioni e si procede solo quando si nota che il bimbo ha fatto sue le informazioni che gli abbiamo dato.

Per riordinare la torre, si chiede al bambino: “Prendiamo il più grande. E lo mettiamo sul piedistallo”. Poi proseguiamo chiedendo sempre: “Prendi il più grande tra questi...” e via via fino a dire “Ora prendi il piccolo“.

La torre rosa poi accompagnata alla scala marrone di cui vi parlerò tra pochissimo, è protagonista di una serie di esercizi (anche artistici a mio parere) davvero meravigliosi, dove si impara a creare attraverso le forme, si attuano le regole delle proporzioni e dell’equilibrio senza conoscerne la teoria.

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Immagine by Manuela Griso

2) LA SCALA MARRONE

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E’ composta da 10 prismi di legno tutti lunghi 20 cm ma che differiscono in altezza e larghezza andando da 10x10x20 cm per il più spesso a 1x1x20 cm quello più fino.
E’ già presente al nido a partire dai 18/20 mesi circa.
Per la presentazione si attua sempre il meccanismo del posizionare i prismi in ordine sparso, per poi partire dal più grosso fino ad arrivare al più fino e procedere poi con il controllo dell’errore facendo scendere la scala al più fino.Si potrà così osservare che la differenza di altezza e di spessore è sempre della misura del fino (1x1x20cm).
Questo materiale aiuta ad educare alle dimensioni attraverso la vista e il tatto, favorire la preparazione alla mente matematica,prepara ai concetti chiavi di geometria piana,alla superficie e al volume.

3) COMPOSIZIONI TORRE ROSA+SCALA MARRONE

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Immagine by Manuela Griso

Immagine by Manuela Griso

LE ASTE DELLA LUNGHEZZA

Sono 10 aste di legno che differiscono l’una dall’altra di 10cm di lunghezza. La prima è lunga appunto 10 cm e la più lunga 1 mt.

Si procede come sempre nel posizionare le aste in ordine sparso per poi ricomporre la forma a canne d’organo.

Li troviamo nella casa dei bambini, ovvero con bimbi dai 3 anni in su.

La nomenclatura sarà LUNGO/CORTO.

“I bambini prendono i blocchi con una sola mano: la mano di un bambino di tre anni o tre e mezzo arriva con fatica ad afferrare i blocchi larghi dieci centimetri. Di più questi, e il prisma lungo due decimetri soprattutto,sono pesanti pel bambino.Egli dunque fa degli sforzi con la piccola mano,che si stende e si rinforza. Prendendo in ripetuti esercizi tutti i blocchi marrone,la mano finisce per acquistare automaticamente la posizione precisa che è necessaria ad abbracciare lo spazio di 10 cm,di 9,di 8,di 7,di 6,di 5, di 4,3,2,1, cioè la memoria muscolare si fissa in rapporto a precise gradazioni di spazio. Questo si ripete con i blocchi rosa. Qui c’è un altro mezzo di perfezionamento: il cubo più piccolo del precedente si deve appoggiare al centro così che rimanga una striscia di 1 cm,tutto intorno; il braccio e la mano devono perciò obbedire a questa intenzione precisa,eseguono cioè un preciso movimento intenzionale. Di questi il più difficile è in rapporto al cubo di minor peso,cioè al piccolo cubo di 1 cm di spigolo: il braccio deve essere ben sicuro per posare nel centro quel piccolo oggetto, e lo dimostrano l’intensa attenzione del bambino e il suo sforzo evidente.

E’ l’occhio soprattutto che si esercita a riconoscerne la gradazione, e quindi a rilevarne il causale errore: canne d’organo spostate; un’apparenza di scala a gradini irregolari; una torre che ha qualche gonfiezza per un gran cubo capitato tra due altri più piccoli,colpiscono l’occhio, che è pure attratto dai colori lucenti.Tutto è fatto per richiamare l’occhio a riconoscere l’errore e la mano a correggerlo. Il fatto concomitante all’esercizio dell’occhio è un’attività motrice, ora pel maneggio dei piccoli oggetti da spostare ( i cilindri degli incastri solidi) ora pel trasporto e la collocazione dei blocchi di legno. L’esercizio dei sensi è dunque condotto da “movimenti” che si coordinano secondo un fine intelligente da raggiungere.

Se si considerano le differenze relative nelle tre serie di blocchi si trova in esse una proporzionalità matematica.

Infatti le 10 aste sono tra loro in rapporto come la serie dei numeri:

1: 2: 3: 4: 5: 6: 7: 8: 9: 10.

I dieci prismi della stessa lunghezza, che però variano secondo la sezione quadrata, stanno tra loro in rapporto come i quadrati dei numeri.

Infine i dieci cubi aventi le tre dimensioni varianti stanno tra loro nel rapporto dei cubi dei numeri.

Queste proporzioni sono accessibili al bambino solo sensorialmente, è vero, ma la sua mente si esercita su fondamenti esatti, tali da preparare le attitudini matematiche.

Il bimbo trova più facili di tutti gli esercizi coi cubi (le differenze massime) e più difficili gli esercizi con le aste (le differenze minime).

Quando però nelle classi elementari giunge a interessarsi all’aritmetica e alla geometria,egli riprende i blocchi della sua prima infanzia e li ristudia nelle proporzioni relative,applicando la scienza dei numeri” (Maria Montessori ” La scoperta del bambino”).

GLI INCASTRI SOLIDI

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Serie di 4 blocchi di legno composti da 10 cavità riempite da 10 cilindri (con perno per prenderli facilmente).Ogni serie di blocchi ha diverse caratteristiche:
– primo blocco: grande-piccolo, variano sia in altezza che in larghezza, si parte dal più alto e largo fino ad arrivare al più basso e fino;
-secondo blocco: grosso-fino, sono tutti alti uguali ma si differenziano in larghezza;
-terzo blocco: dai 24/26 mesi, alto-basso, sono tutti larghi uguali ma si differenziano in altezza:si va dal più alto al più basso;
-quarto blocco:solo dai 3 anni, gli inversamente proporzionali, vanno dal più alto e fino al più basso e largo. Non si da nomenclatura.

Dai 18 mesi.

Si estraggono tutti i cilindri e si mettono in ordine sparso sul tappeto. Si procede a tentativi per rimetterli in ordine.

Quando i bambini sono molto esperti si possono prendere i primi 3 blocchi, posizionarli a triangolo ed estrarli tutti posizionandoli al centro della figura per poi procedere di nuovo a tentativi. Dai 3 anni in su (sempre dopo un periodo in cui il bimbo si perfeziona) si possono prendere tutti e 4 i blocchi e posizionarli a quadrato,per poi procedere come sopra.

Immagine by Manuela Griso

Immagine by Manuela Griso

Un ulteriore estensione è il cercare di posizionare i cilindri sul bordo dell’incastro senza farli cadere; oppure mettere tutti i cilindri su un altro tavolo e chiedere al bambino quale portarci.

Questa attività aiuta a favorire la libertà di scelta e la concentrazione,raffinare la motricità grossa e fine, raffinare la coordinazione oculo-manuale;raffinare la percezione visiva ed educare il senso della vista relativamente alla dimensione.Sviluppa la capacità di seriazione,prepara indirettamente alla scrittura, poichè si lavora sempre da sinistra a destra e con la presa principe che è la presa necessaria per tenere la penna.

” Se poi si usano i tre incastri solidi insieme è un esercizio di ragionamento e di memoria che si inizia perchè il paragone tra i cilindri è più complesso; e viene in gioco la memoria della serie a cui appartengono e di conseguenza del sostegno che potrà contenerli.Questo è il fascino degli esercizi: la piccola intelligenza si applica con un lavoro intenso e compie lo sforzo naturale e piacevole di cui è capace” (Maria Montessori ” la scoperta del bambino”).

Nella nostra casetta difficilmente rientrerà la torre rosa o la scala marrone, meno ancora le aste della lunghezza (bastoni che potrebbero trasformarsi in armi pericolose) e gli incastri solidi… però facilmente troveremo alcune alternative come ad esempio questi

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Che fungono da torre rosa.Cilindri e non cubi semplicemente perchè sono più semplici da impilare se avete bimbi piccini, perchè essendo forati alla base, impilare i cubi diventa davvero molto impegnativo per i più piccoli,mentre con i grandi potete osare anche con i cubi.

Per quanto riguarda gli incastri, ce ne sono di legno davvero meravigliosi, che non svolgono la funzione di discernere le varie dimensioni basandosi principalmente sulla vista, però aiutano a sviluppare la motricità fine, a riconoscere la forma da infilare in base all’incavo che ci si presenta davanti e a seguire una gradazione logica se sono da impilare. Vi posto il mio come esempio

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E’ un’arca di Noè ad incastri impilabili (hanno un unico modo per essere impilati), l’incastro base ha la forma di un animale ed un unico verso per incastrarlo ed è completamente smontabile.Anche qui si azionano la memoria (devi ricordarti la giusta posizione degli animali nell’arca) e il ragionamento logico ( avendo un unico modo per incastrarli).

La aste della lunghezza si possono riprodurre facilmente con i lego, si differenzieranno di 1 mattoncino o 2 da una all’altra, mentre per la scala marrone io non ho ancora trovato un valido sostituto.

Per oggi direi che ci conviene fare una sosta altrimenti saremo troppo stanchi per arrivare alla fine del nostro viaggio!

Vivere Montessori vi augura un Buon Natale alla ricerca di validi strumenti alternativi ai materiali sensoriali propri del metodo e ai soliti regali natalizi!!!

Educatrice Manuela Griso





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