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Cina: obbligata ad abortire al 7° mese. Il papà pubblica sul web la foto del bimbo morto per protesta

Di Elena Bernabè - 28 Marzo 2013

Una giovane coppia cinese era in attesa del secondo figlio. La gravidanza è arrivata inaspettatamente ma accolta con amore da mamma e papà. Purtroppo però in Cina non è possibile avere più di un figlio: una legge del 1980 obbliga tutti i cinesi ad avere un unico figlio per risolvere l’eccessiva crescita demografica.
La coppia ha cercato di nascondere la gravidanza sperando che nessuno se ne accorgesse. Purtroppo, però, un vicino ha denunciato la cosa: egli è stato ricompensato dallo Stato e gli ufficiali della pianificazione familiare sono intervenuti.
Per salvare il bambino la coppia cinese avrebbe dovuto pagare una multa di tremila euro ma la somma era troppo grande per loro.
Le autorità hanno quindi obbligato la donna ad abortire mediante un’iniezione letale. Un feto di 7 mesi è praticamente un bambino pronto alla vita, formato ed in grado di vivere, se aiutato, al di fuori del grembo materno.
 

Il padre, disperato, ha dichiarato: “Penso che se abbiamo violato la quota sulle nascite le autorità avrebbero dovuto prendersela con noi che siamo adulti e non con un neonato innocente. Così hanno messo fine alla sua vita”. E ha deciso, per protesta, di pubblicare la foto del figlio morto sul web che potete vedere qui sotto, foto che sta facendo il giro del mondo e che sta indignando giustamente tutti!Questo si chiama omicidio!!!Fonte: Corriere.it
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