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Le multinazionali del tabacco ammettono il loro coinvolgimento nella sperimentazione animale

Di Valeria Bonora - 16 Novembre 2012

Le multinazionali del tabacco messe a confronto ammettono la sperimentazione su animali vivi. Trovate tutto nero su bianco nei loro siti internet. Philip Morris fa i test sugli animali nei suoi laboratori, ma cercando di «ridurre dolore e sofferenza al minimo» mentre BAT (British American Tobacco) spiega che la loro azienda non fa il “lavoro sporco”, ma lo appalta a società specializzate.

Ogni giorno migliaia di cani, gatti, maiali, agnelli, galline, scimmie, ratti, criceti vengono torturati con congegni e maschere, immobilizzati su sedie di contenzione o rinchiusi in contenitori-bara per esperimenti orribili ed inutili.
Ai cani Beagle vengono fatti dei buchi nella gola attraverso i quali sono forzati ad inalare fumo da sigarette concentrato, fino alla morte prematura. Alle scimmie vengono somministrati nicotina e additivi ad alte dosi, che vengono inalati, ingeriti, spalmati sulla pelle. Animali gravidi sono imprigionati in gabbie strettissime per studiare l’effetto della nicotina sui feti.
Roditori costretti a respirare fumo concentrato, rinchiusi nei loro contenitori-bara. La BAT ha ammesso che topi, ratti e criceti vengono utilizzati nelle sue ricerche.
I tests sugli animali sono vietati in Gran Bretagna, ma non negli Stati Uniti e nell’UE. Il maggiore centro per i test sugli animali per conto di Big Tobacco è la Covance, che si trova in USA nello stato della Virginia.
Potete trovare tutti gli orrori di questo centro sul sito www.covancecruelty.com.
I test sono fatti per contrastare chi dice che il fumo fa male, per minimizzare la gravità delle malattie legate al consumo di sigarette. Tutto questo viene fatto negando ciò che la comunità scientifica sa già da molto tempo grazie a studi di epidemiologia, che non fanno uso di animali. Ma il vero scopo è lo studio dei possibili effetti collaterali di nuovi additivi chimici finalizzati a rendere la sigaretta sempre più «buona».
La British American Tobacco si limita, a suo dire, alla tortura di topi, ratti, criceti, precisando che non si tratta di una cosa di «routine»: «Preferiamo non testare i nostri prodotti sugli animali, e attualmente non lo facciamo di routine … quando non vi è valida alternativa, i test su animali che coinvolgono roditori da laboratorio possono essere necessari occasionalmente … nessuno dei nostri laboratori dispone delle attrezzature per lavorare con animali vivi, pertanto i test su animali vengono affidati ad organizzazioni di ricerca esterne».
Mentre Philip Morris afferma: «Limitiamo i nostri studi sugli animali alle occasioni in cui non vi sono alternative percorribili … continueremo a cercare modi per utilizzare alternative ai test sugli animali, quando possibile … se potessimo fare ricerca senza ricorrere agli studi sugli animali, la faremmo, allo stato attuale, non ne siamo in grado … usiamo il minimo numero di animali necessario per ottenere risultati validi … usiamo le procedure meno invasive per ridurre al minimo dolore e sofferenza».


Queste le sigarette “testate” sugli animali:
Philip Morris: Marlboro, L&M, Bond Street, Philip Morris, Chesterfield, Fortune, Parliament, Sampoerna A, Lark, Morven Gold, Dji Sam Soe, Next, Optima, Red & White, Muratti, Diana, Merit, Sampoerna Hijau, Champion, Virginia Slims, Apollo-Soyuz, Hope, Delicados, Benson & Hedges, Longbeach.
British American Tobacco: Lucky Strike, Pall Mall, MS, Vogue, Dunhill, Alfa, Bis, Brera, Colombo, Cortina, Esportazione, Eura, HB, Kent, Lido, MS Club, Mundial, Nazionale, Nazional, N80, Rothmans, SAX, Musical, St.Moritz, Stop, Super.


Ma ci sono anche laboratori etici dove non si sperimentano sostanze su esseri viventi, uno di questi è la Yesmoke dove le sigarette vengono “fumate” dalle smoking machines per misurare la presenza e i livelli delle sostanze maggiormente dannose alla salute di un gran numero di marche di sigarette. La ricerca della Yesmoke è finalizzata alla riduzione dei livelli delle sostanze dannose che sono presenti di natura nel tabacco, mediante lo studio di differenti processi di lavorazione.
La Yesmoke non ha alcun interesse a negare o sminuire i danni alla salute provocati dalle sigarette, tantomeno per mezzo di discutibili ricerche che utilizzano animali vivi. Al contrario l’azienda fa della «controinformazione» sull’argomento uno dei suoi cavalli di battaglia, pubblicando sul proprio sito internet un’ampia documentazione sui danni provocati dal consumo di sigarette e dal fumo passivo, con testi, immagini e video.

Quindi perchè non prendere due piccioni con una fava? Salvate la vostra vita e quella degli animali da laboratorio smettendo di fumare!





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