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Psicologia

Sei una pecora nera? In realtà sei un tesoro per il tuo albero genealogico

Di Sandra Saporito - 8 Luglio 2018

C’è una citazione di Bert Hellinger, il noto psicologo e studioso delle costellazioni familiari, sulle pecore nere che fa molto riflettere e che afferma:

Coloro che sono chiamate “Pecore Nere” della famiglia sono in realtà cercatori di cammini di liberazione per l’albero genealogico. Quei membri dell’albero che non si adattano alle norme o alle tradizioni del Sistema Familiare, coloro che fin da piccoli cercano costantemente di rivoluzionare le credenze, andando contromano ai cammini segnati dalle tradizioni familiari, quelli criticati, giudicati e anche rifiutati, loro, generalmente sono chiamati a liberare l’albero dalla storie che si ripetono e frustrano generazioni intere…

spirito libero
Rendersi conto che essere una pecora nera non è un difetto ma una grande opportunità è come una boccata d’aria fresca per tutte quelle persone che si sono sentite finora sbagliate: ha permesso a molti di rendersi conto del loro vero ruolo in seno alla famiglia e di accettare le loro diversità.

Perché la pecora nera è il tentativo dell’albero genealogico di guarire le sue ferite e di salvarsi dall’auto-distruzione.

Ora vediamo perché e qual è il dono di questo membro così prezioso per il futuro della sua famiglia…

Caratteristiche della pecora nera

In realtà sono numerosi a parlare del prezioso ruolo della pecora nera: Bert Hellinger, Alejandro Jodorowsky,… Anche se hanno un approccio diverso rispetto alle discipline psico-genealogiche, per loro il ruolo della pecora nera non cambia: rimane la salvatrice, la liberatrice di un albero afflitto da una cancrena nevrotica.
nevrosi
A furia di ripetere i medesimi schemi, le nevrosi si cristallizzano bloccando la linfa o il flusso vitale dell’albero che sparge veleno, sofferenza, malattia attraverso i suoi membri; ecco che la pecora nera, quel membro “diverso” ‒ l’artista nella famiglia di matematici, l’ateo in mezzo ai credenti,…‒ arriva per insufflare vita nuova: è lei l’antidoto che permetterà di guarire da questa cancrena.
Spesso le pecore nere sono i membri che vanno fuori dai sentieri battuti:
Sono i primi a lanciarsi in ambiti del tutto sconosciuti alla famiglia ‒il primo all’università, il primo ad andare all’estero, il primo ad impegnarsi in alcune battaglie o a vivere alcune esperienze.
Hanno valori diversi, credenze diverse, rispetto agli altri membri della famiglia ‒ diverso impegno politico, ambientale, etico, ecc.
Hanno un modo di vedere il mondo e di dare un senso alla loro vita diametralmente opposto al resto della famiglia ‒il vegetariano, l’ateo, l’artista, il filosofo,ecc.
Sono spesso criticati per le loro scelte, il loro comportamento, il loro stile di vita ‒come l’hippy in mezzo alla famiglia borghese, per esempio.
Sono tenuti in disparte, emarginati, esclusi.
Nessuno riesce a capire il loro punto di vista considerato troppo “originale”.

pecora nera in famiglia

Mentre i membri della famiglia considerano questa diversità come un’anomalia, quasi fosse un difetto di fabbricazione, l’albero genealogico da canto suo prova a creare un antidoto al grave squilibrio che vive e che rischia di portarlo verso la via senza ritorno: l’estinzione della famiglia.

Le dinamiche dell’albero: evoluzione Vs distruzione

L’affermazione di Hellinger prosegue:

Le “Pecore Nere”, quelle che non si adattano, quelle che gridano ribellione, loro riparano, disintossicano e creano un nuovo e fiorente ramo nell’albero genealogico. Grazie a questi membri, i nostri alberi rinnovano le loro radici. La loro ribellione è terra fertile, la loro pazzia è acqua che nutre, la loro passione è fuoco che riaccende il cuore degli antenati. Irraccontabili e innumerevoli sogni repressi, sogni non realizzati, talenti frustrati dei nostri antenati, si manifestano nella ribellione di tali pecore nere che cercano di realizzarli e realizzare se stesse.
L’albero genealogico avrà la tendenza a mantenere il corso castrante e tossico del suo tronco, il quale rende difficile e conflittuale la vita di tali pecore.”

Per fruttificare, offrire al mondo dei frutti sani e in grado di prosperare, l’albero deve essere sano; purtroppo questo non accadde praticamente mai: blocchi, segreti, sofferenze, nevrosi ostacolano il naturale sviluppo dei membri della famiglia, col rischio di tramandare l’insofferenza ed aprire le porte all’infelicità.

Il pericolo maggiore è accettare questo stato di sofferenza come caratteristica peculiare della famiglia e rassegnarsi.

Leggi anche: “Tabù e patti di silenzio nelle famiglie”.

Il membro escluso, la pecora nera, è colui che non si arrende, anzi! Di fronte ad una pericolosa stasi, sintomo di una cristallizzazione nevrotica, fa saltare tutto in aria in un disperato tentativo di smuovere le acque e di stimolare l’albero a reagire, a guarire.

Portando idee, valori, concetti nuovi nella famiglia, agendo in modo diverso, in realtà non fa altro che portare nuova linfa vitale e spronare gli altri membri a muoversi dagli antichi schemi ormai obsoleti; scuote le radici per aiutare l’albero a scrollarsi di dosso i blocchi che gli impediscono di manifestare la sua grandezza. Se non ci riuscirà, l’albero si indebolirà fino a morire.

albero genealogico

Il dono della pecora nera: la guarigione dell’albero

Il membro che copre il ruolo di pecora nera ‒ed è bene precisare che si tratta di un ruolo e non di un’identità, perché pecora nera si è solo fino a quando l’albero necessita di un “antidoto”‒ si ritrova confrontato ad alcuni problemi.
Cosa diceva Carl G. Jung in proposito:

Mentre lavoravo al mio albero genealogico, ho capito la strana comunanza di destino che mi lega ai miei antenati. Ho fortemente il sentimento di essere sotto l’influenza di cose o problemi che furono lasciati incompleti o senza risposta dai miei genitori, dai miei nonni, dai miei bisnonni e dai miei antenati. Mi sembra spesso che ci sia in una famiglia un karma impersonale che si trasmette dai genitori ai figli. Ho sempre pensato che anch’io dovevo rispondere a delle domande che il destino aveva già posto ai miei avi, domande alle quali non si era ancora trovata una risposta, o anche che dovevo risolvere o semplicemente approfondire dei problemi che le epoche anteriori lasciarono in sospeso. La psicoterapia non ha ancora tenuto abbastanza in conto queste circostanze”
— C.G. Jung, Ma vie, Gallimard, Paris, 1973 —

Ecco che allora la diversità della pecora nera si manifesta in tutto il suo splendore: è l’elemento equilibratore ‒il vegetariano porta una maggiore conoscenza delle problematiche etiche riguardante altri esseri viventi, l’ateo permette di arginare il fanatismo religioso, l’artista equilibra e vitalizza un materialismo troppo pesante, ecc. ‒; è un elemento che permetterà ai membri che sapranno riconoscere il suo valore di andare oltre i blocchi tramandati in famiglia; la diversità diventerà ricchezza, porterà guarigione riportando l’asse dell’albero nel mezzo, lontano dagli estremismi e dagli assolutismi.
L’integrazione, e non l’esclusione, è la chiave di guarigione: è ciò che permette all’albero di fruttificare, prosperare, evolvere.
Quindi se sei una pecora nera, ascolta il consiglio di Bert Hellinger:

love

“Cura la tua “unicità” come il fiore più prezioso dell’albero. Sei il sogno realizzato di tutti i tuoi antenati.”

Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e shamanic storyteller
www.risorsedellanima.it





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