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Psicologia

Se stai passando un momento difficile, questa lettera è per te…

Di Sandra Saporito - 23 Aprile 2018

Forse stai passando un brutto momento: uno di quelli dove hai il buio dentro e senti il bisogno di qualcuno al tuo fianco, qualcuno che ti capisce, che sa cosa stai passando…

Ci sono dei momenti nella vita in cui vorresti piangere ma il fiume di lacrime rimane bloccato come un groppo in gola, ci sono dei momenti in cui hai talmente male dentro che vorresti urlare ma sembra che non ci sia nessuno ad ascoltare, ci sono dei momenti in cui avresti solo bisogno di un abbraccio, di una mano tra i capelli a sostenere i tuoi pensieri, di un “andrà tutto bene” sussurrato all’orecchio ma non c’è nessuno, nessuno a parte te, nessuno a parte me che sto scrivendo ora questa lettera per te.
lettera
Ti scrivo per dirti che non sei solo/a e che è vero: la vita non è una passeggiata.

È vero: a volte la vita è difficile

Spesso sembra di essere sulle montagne russe: ci sono alti, bassi, a volte ti capita di non saper più dove stai andando e ti verrebbe voglia di fermare tutto, di scendere dalla giostra perché stai male e non ti diverti più, ma è la vita e non puoi scendere: non è ancora il tuo momento.

Perché fa male? Forse perché in qualche momento hai dimenticato perché ci sei salito su quella giostra, forse hai dimenticato che prima di salirci avevi le stelle che ti brillavano negli occhi solo a guardare le giravolte che avresti potuto fare: sembrava così divertente; allora non potevi sapere che avresti avuto il mal di stomaco, che avresti avuto paura, che ti saresti sentito solo/a di fronte a tutto questo, che avresti avuto bisogno di urlare il tuo dolore al mondo.
psicosomatica
Ma tu non sei solo/a: guardati attorno. Siamo in tanti assieme a te su quella giostra, siamo in tanti ad avere i capelli spettinati; se guardi bene potrai pure vedere sui visi più sorridenti le tracce delle lacrime che si sono asciugate sulle loro guance ma perché loro ridono ora? Perché sembrano divertirsi anche nei momenti peggiori?

Forse è perché hanno capito che non serviva reprimere quell’urlo che voleva uscire, hanno permesso a ciò che si tenevano dentro di venire fuori, l’hanno lasciato andare, l’hanno liberato.

Liberare il dolore, lasciarlo uscire fa parte del gioco

E sai una cosa? Quando urlavano, le persone vicine a loro che costringevano la loro voce al silenzio si facevano coraggio e urlavano anche loro, e quando la giostra si precipitava verso il basso e tutti si sentivano giù, le loro voci si univano in unico urlo liberatorio.
In quel momento si sentivano uniti anche se erano perfetti estranei e lì avveniva la magia: il divertimento dipendeva in parte dal condividere quel momento così forte con gli altri, dal capire che anche se ognuno aveva un motivo diverso per essere lì, su quella giostra, c’era qualcosa che li univa: liberandosi capivano che in realtà nessuno era solo, che ognuno poteva tendere la mano all’altro.
la vera famiglia

Liberando loro stessi, davano l’opportunità agli altri di fare lo stesso.

Quindi lasciami dirti una cosa anche se magari non ci incontreremo mai, anche se queste righe saranno l’unica traccia che lascerò nella tua vita come le parole scritte sulla sabbia che se ne vanno con la prima onda, lasciami dirti questo: non sei solo/a.
Anzi, sai che ti dico? Visto che ci siamo tutti su questa giostra pazzesca, visto che siamo tutti qui con i capelli spettinati e le guance rigate dalle lacrime, di tristezza e di gioia, perché non ne approfittiamo per divertirci un po’?

Potremo tirare fuori le nostre emozioni: urlare, piangere, ridere. Sentirsi vivi, semplicemente. Magari potremo prendere la rincorsa per salire e ammirare tutte le albe della nostra vita per poi scendere, lasciare andare, liberarci dai nostri pesi, dai nostri rancori, dalle nostre tristezze, da tutto quello che ci opprime il cuore, per poi risalire di nuovo; possiamo farlo assieme perché in quella giostra ci siamo tutti: io, te e un sacco di altre persone.

Nei tuoi momenti bui, ricordati che non sei solo/a

spiaggia
Una delle poche cose che ci unisce veramente è quando la giostra decide di andare giù e noi urliamo tutti assieme alzando le mani al cielo; e poi arriva un momento in cui per caso incrociamo gli occhi arrossati di qualcuno: “Anche tu hai paura come me? e allora “Teniamocele forte le mani e vedrai che dopo un po’ la paura passerà e ti divertirai anche tu“. Stringiamoci forte perché ovunque tu sia tu non sarai mai solo/a, te lo prometto: ci sarà sempre qualcuno che penserà a te, che si ricorderà di te.

Sarai in un pensiero, in una canzone, in una lettera come questa.

Ora ci sono io, domani ci sarà qualcun altro ma finché ricorderai che quel dolore che senti dentro al cuore è in realtà una breccia che permette al sole di entrare, finché ricorderai che lo scopo della giostra è farti dire che alla fine dei conti “Sì, è stato divertente!”, finché ti ricorderai che nel tenderci la mano a vicenda siamo più forti, in realtà non sarai mai solo/a. Nessuno di noi lo sarà.

Ci sarà sempre un angelo, un messaggio sulla tua strada

Troverai sempre sulla tua strada qualche “angelo inconsapevole” che ti offrirà quel genere di sorriso che ti scalderà il cuore come il sole d’agosto, ci sarà quella chiamata inaspettata di un vecchio amico che non sentivi più da anni e che ti ricorderà tutti bei momenti passati assieme, ci sarà una parola gentile detta da un bambino,…
arcobaleno

Ci sarà sempre quella carezza inaspettata che la vita ti manderà attraverso i modi più inaspettati: quel messaggio incoraggiante scritto da uno sconosciuto sui muri della tua città, ignaro che le sue parole ti avrebbero poi risollevato l’anima, ci sarà la citazione giusta al momento giusto, arriverà quel raggio di sole ad illuminare le tue lacrime. Il sole tornerà sempre.

L’unica cosa che devi fare è allacciare le cinture, tenerti forte e aprire gli occhi: di fronte a te c’è la giostra più grande del mondo, la più esaltante, tosta e emozionante che ci sia. Qualche anno fa ci siamo promessi di farci un giro assieme, ora siamo tutti qua: io, te e un sacco di altre persone.

Forse avremmo potuto scegliere una giostra più tranquilla ma abbiamo preferito seguire il saggio consiglio di Maya Angelou: “La vita non si misura attraverso il numero di respiri che facciamo, ma attraverso i momenti che ci lasciano senza respiro”.

montagne russe

Ecco perché abbiamo scelto le montagne russe: era la scelta migliore per vivere a pieno questa pazza avventura.

 
 

Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice & shamanic storyteller
www.risorsedellanima.it





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