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Viaggiando Eticamente

I parchi più belli e suggestivi d'Italia da visitare a Pasquetta

Di Laura De Rosa - 29 Marzo 2018

Pasquetta è l’occasione giusta per concedersi un giorno all’insegna dello svago, visitando uno dei tanti Parchi italiani più belli e suggestivi. La penisola, da Nord a Sud, pullulla di destinazioni lussureggianti, alcune decisamente insolite, altre più tradizionali ma di certo non meno accattivanti. Ecco la nostra top 6 dei parchi da visitare a Pasquetta.
Parco dei Mostri di Bomarzo
 
Ve ne abbiamo parlato tempo fa di questo meraviglioso parco in provincia di Viterbo, luogo unico nel suo genere che racchiude statue e sculture mostruose risalenti al XVI secolo. A commissionarlo a Pirro Ligorio, architetto e antiquario, fu il principe Pier Francesco Orsini, chiamandolo Sacro Bosco e dedicandolo alla moglie Giulia Farnese. Secondo alcuni esperti si tratta di un percorso alchemico, il cui significato è accessibile solo agli iniziati. Secondo altri si tratta di una meravigliosa opera artistica, senza implicazioni di altro genere. Comunque sia, il parco dei Mostri di Bomarzo è senz’altro un luogo da visitare almeno una volta nella vita. Perché no, anche in compagnia dei più piccoli, che si divertiranno un mondo a gironzolare tra le sue statue mostruose.
Parco Nazionale della Sila
Si parla sempre più spesso di turismo esperenziale, che prevede la possibilità di fare molteplici esperienze in loco. E’ questo il caso del parco nazionale della Sila, a Tirivolo, nel comune di Zagarise in provincia di Catanzaro, dove potrete immergervi in un bosco di faggi mettendovi alla prova attraverso “esperienze” appositamente formulate per i turisti curiosi. A seconda del periodo dell’anno vengono proposti percorsi e tour personalizzati, tutti da provare. Il simbolo di questo immenso parco, uno dei più grandi d’Italia per superficie boschiva, è il lupo ma vi si possono ammirare diversi tipi di animali, dal capriolo al cervo, dal daino al cinghiale, e ancora gatto selvatico, volpe, talpa, riccio e un’ampia varietà di uccelli. Il parco è infatti conosciuto per la variegata fauna e anche per la diversificazione ambientale.
Il Giardino dei Tarocchi
La Toscana custodisce un luogo magico e surreale, il giardino dei Tarocchi di Capalbio, opera dell’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle che, ispirandosi alle carte dei Tarocchi, ad Antoni Gaudì e al Parco dei mostri di Bomarzo, realizzò 22 favolose sculture in acciaio rivestendole di vetri colorati, ceramiche e altri materiali a mo’ di mosaico. La costruzione del giardino ebbe inizio nel 1979 e Niki de Saint Phalle continuò a lavorarci per ben 17 anni, accompagnata da un’equipe di artisti come Pierre Maire, Alan Davie, Marino Karella, Rico Weber. Risale al 1997 la Fondazione “Il Giardino dei Tarocchi”, realizzata dalla stessa artista per preservare e mantenere l’opera, che nel frattempo è stata aperta al pubblico.
Parco nazionale del Gargano
Con l’arrivo della bella stagione c’è sempre più voglia di mare. Perché allora non anticipare un po’ i tempi concedendosi un tour nello spettacolare Parco nazionale del Gargano? Situato in Puglia, nel cosiddetto Sperone d’Italia, si estende per 118.144 ettari e comprende le 4 isole Tremiti, importante riserva marina, e la Foresta Umbra. Il paesaggio si caratterizza per la presenza di calcari, dolomie e rocce sedimentarie. Enormi solchi erosivi si estendono verso il mare. Fiore all’occhiello del Parco sono le 5 Isole Tremiti, la cui origine è legata a una famosa leggenda che vede protagonista l’eroe omerico Diomede, contraddistinte da acque color smeraldo, macchia mediterranea, calette incantevoli di sabbia fine, fondali suggestivi, magnifiche grotte.
Il Giardino degli aranci o Parco Savello
Siete appassionati di ambienti mediterranei? Non perdetevi il Giardino degli aranci o Parco Savello, opera dell’architetto Raffaele De Vico. Situato a Roma, sul colle Aventino, prende il suo nome dalle numerose piante di aranci amari che lo caratterizzano, piantate in onore di San Domenico. Venne realizzato nel 1932 nell’area dell’orto domenicano, al fine di creare un piacevole belvedere romano, accessibile al pubblico. Gli aranci dalla tipica chioma ramificata e tondeggiante, coltivati in origine dai domenicani perché ritenuti digestivi, dimagranti e aromatici, sono il pezzo forte del giardino ma non è da meno la meravigliosa fontana posizionata all’ingresso, formata da una vasca termale romana e da un mascherone marmoreo con ciglia aggrottate. La storia del mascherone è alquanto curiosa: venne recuperato da un’altra fontana, e di nuovo riutilizzato in un’ulteriore fontana eretta vicino al Tevere, poi demolita. La scultura non andò persa e venne collocata nei depositi comunali per diversi anni, finché non venne recuperata per realizzare questa nuova fontana. Il giardino è circondato da grandi mura e ha una superficie di 7800 metri quadrati.
Parco di Villa d’Este
Villa d’Este di Tivoli è stata riconosciuta Patrimonio Unesco e non è un caso visto che si tratta di un vero e proprio capolavoro rinascimentale. Non è da meno il paesaggio circostante ricco di fontane, grotte, musiche idrauliche e altre “diavolerie” perfettamente integrate nella natura, su imitazione dei giardini europei. Il parco di Villa d’Este concepito da Pirro Ligorio e articolato in terrazze e pendii, è davvero magnifico. Dai diversi piani del giardino è infatti possibile ammirare il paesaggio suggestivo, mentre fontane e piante di diverse specie contribuiscono ad abbellire lo spazio. Il Parco-giardino non fu semplice da realizzare perché Ligorio dovette sfruttare a suo tempo le mura urbane come contrafforti per il terrapieno. Grazie a un complesso sistema di tubazioni e a una lunga galleria sotto la città di Tivoli, riuscì a portare sufficiente acqua alle fontane, alle vasche, alle cascate e alle piante, alimentandola con la pressione naturale secondo il principio dei vasi comunicanti. Insomma, un congegno impeccabile!

Laura De Rosa

mirabilinto.com

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