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Psicologia

Il dono del dolore: quando cadere ti rende più forte

Di Sandra Saporito - 4 Febbraio 2018

“Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici.”
— Khalil Gibran

Il dolore è uno dei nostri più grandi maestri, ci accompagna in ogni fase della nostra vita; peccato che intorno a lui, abbiamo costruito un mito negativo che ci impedisce di capire quali doni e lezioni ci porta. Se ci pensi bene, la nostra vita comincia nel dolore, basta pensare al parto. Da lì, la nostra vita sarà costellata da grandi e piccole sofferenze, tra le quali le più insidiose saranno quelle che rimarranno invisibili agli occhi.
tristezza e dolore
Si potrebbe vivere una vita priva di dolore? Forse, ma si rischierebbe di passare accanto al genere di esperienze che ci fanno crescere veramente.

Le lezioni della sofferenza: quando il dolore insegna

Quando avevo circa 4 anni, ero particolarmente attratta dal fuoco e non servivano a nulla le ammonizioni di mia madre che tentava a tutti i costi di allontanarmi da lui. Io volevo afferrare quella piccola meraviglia luminosa, volevo toccarla. Un giorno, mia madre fece qualcosa di discutibile che mi avrebbe comunque risparmiato nel futuro dei grossi guai: mi lasciò scottarmi il dito. Provai un dolore tale che me lo ricordo ancora oggi! Da quel giorno, sono rimasta molto attenta al fuoco. Mi sono ferita ma ho anche imparato qualcosa di importante: bisogna stare attenti a ciò che crea dolore. È così che il dolore ci insegna a diventare prudenti e responsabili: quando sai che qualcosa ha il potere di ferirti e sai cosa significa soffrire, provi di evitarlo anche agli altri.

“Un’ora breve di dolore c’impressiona lungamente; un giorno sereno passa e non lascia traccia.”
— Luigi Pirandello

Il dono dietro ciò che fa male

Il dolore ha la particolarità di fissarsi bene nella nostra memoria, ricordandoci quando l’abbiamo provato e cosa lo ha provocato e questo costituisce un dono davvero prezioso per la nostra evoluzione.
L’intero percorso dell’essere umano, le sue ricerche, i suoi progressi tecnologici sono in qualche modo legati alla sofferenza: dal fuoco per tenere distanti i predatori alle case per proteggersi dalle intemperie, allo sviluppo della medicina per curare i malanni alle religioni per provare di capirne il senso, il dolore è un tema onnipresente nelle nostre esistenze; è quindi inutile demonizzarlo perché ci serve per crescere, per evolvere, per migliorare e portarci uno scalino più su, a condizione di riuscire a superarlo.

“Si tratta di una verità spaventosa: il dolore può renderci più profondi, può conferire un maggiore splendore ai nostri colori e una risonanza più ricca alle nostre parole. Questo avviene se non ci distrugge, se non annienta l’ottimismo e lo spirito, la capacità di avere visioni e il rispetto per le cose semplici e indispensabili.”
— Anne Rice

Per superarlo, devi imparare le sue lezioni

Il dolore è utile quando è di passaggio, altrimenti rischia di farci impazzire; ecco perché bisogna fare in modo che rimanga un maestro a tempo determinato e riuscire a superarlo. Per farlo ed evitare che lo stesso tipo di sofferenza si ripresenti, bisogna imparare bene le sue lezioni.
andare in profondità
I suoi insegnamenti si focalizzano sul farci scoprire chi siamo dentro di noi. Portandoci nelle nostre profondità, ci mette in contatto con i nostri lati d’ombra, con il nostro buio interiore, per riemergere poi più consapevoli e maturi.

“Il dolore è il gran maestro degli uomini. Sotto il suo soffio si sviluppano le anime.”
— Marie von Ebner-Eschenbach

1. Impara a lasciare andare

Spesso ci aggrappiamo alla causa del nostro malessere e non riusciamo a lasciarla andare, che sia un evento del passato, una convinzione o una persona. In questo caso, la prima cosa che dobbiamo fare è accettare che ciò che ci fa soffrire deve essere rilasciato. Accettare che alcune cose hanno una fine e non possono essere trattenute all’infinito ci aiuterà ad andare avanti per la nostra strada e permetterà finalmente alle nostre ferite di cicatrizzarsi, rendendoci più forti e consapevoli dei nostri limiti.
Staccarsi da ciò che ci fa male ha anche un grande vantaggio: ci riporta a ciò che conta davvero nella nostra vita, all’essenziale. Possiamo approfittare dei momenti bui e difficili per tagliare i legami tossici, abbandonare una strada che non sentivamo nostra, lasciar andare alcune convinzioni limitanti, in poche parole, per ritrovare quel nocciolo interiore dove siamo nudi di fronte al mondo, spogli da fronzoli ma meravigliosamente autentici. 100% noi stessi.

“Un dolore ti insegna a viaggiare a marcia indietro. Da grande a piccolo. Da ricco a povero. Dal superfluo all’essenziale.”
— Fabrizio Caramagna

2. Non identificarti con ciò che ti lasci alle spalle

amarsi
Sopratutto quando conviviamo per molto tempo con le nostre ferite, tendiamo a pensare che sono parte di noi e ci identifichiamo con esse. Occorrerà perciò evitare che il dolore si cronicizzi, col rischio di farci pure il callo e di anestetizzarsi emotivamenteocchio al rischio di depressione! ‒; per fare ciò bisognerà affrontarlo, riconoscerlo e tagliare il cordone, capire che non siamo il nostro dolore.
Decidendo di separarci dal dolore e lasciandolo andare abbandoniamo anche un’idea che ci eravamo fatti di noi e di un futuro che non vivremo mai, e questo può spaventare; ma chiudendo quella porta fatta di sofferenza e decidendo di andare avanti, ci apriamo a nuove possibilità dove siamo noi, e non le nostre ferite, a decidere cosa fare della nostra vita.

3. Riscopri chi sei

Capita che ci risulti difficile riuscire a capire chi siamo senza la sofferenza, perché spesso ci abituiamo alla sua presenza e ci dimentichiamo di chi eravamo senza di lei. Chi siamo? Questa è la domanda principale da farci quando il dolore interiore bussa alla nostra porta. Quali sono le nostre passioni, cosa ci dà piacere, quali sono le nostre aspirazioni nella vita, quali sono i nostri talenti?
Il dolore serve a spogliarti di tutto ciò che non è tuo: sensi di colpa, vergogna, giudizi, maschere, illusioni. Con il dolore non puoi fingere, torni ad essere solo/a te stesso/a, con le tue paure, con la tua ombra.
Charles Bukowski
Quando avrai toccato il cuore del dolore, quando sarai sommerso/a nella tua oscurità, capirai chi sei. Ti riconoscerai al di là dei pensieri illusori, dei sogni infranti che gli altri hanno fatto pesare sulle tue spalle, dei legami che possono graffiare il tuo cuore ma non possono attaccare il nocciolo del tuo essere. Il dolore è la guida che ti porta dentro di te per farti incontrare la persona più importante della tua vita, e quella persona sei tu.

“Il dolore non è una sconfitta, le lacrime non sono una resa, ma solo il segnale di una trasformazione che sta avvenendo in te. Qualcosa che non serviva più alla tua crescita ti ha abbandonato, e qualcos’altro che ti accompagnerà nel tuo cammino sta invece nascendo. Questo ci insegna la vita. Ogni nuova nascita è preceduta da un grande dolore. Solo chi rifiuta la vita e ogni forma di crescita interiore rende sterile e infruttuoso il potere rigenerante del dolore.”
— Manuele Dalcesti

 

Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e shamanic storyteller
www.risorsedellanima.it





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