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Rainbow Gathering: per Ritrovare il Contatto con la Natura e lo Spirito

Di Laura De Rosa - 3 Agosto 2017

When the earth is ravaged and the animals are dying, a new tribe of people shall come unto the earth from many colors, classes, creeds, and who by their actions and deeds shall make the earth green again. They will be known as the warriors of the Rainbow” (Old Native American Prophecy)
Rainbow Gathering Europeo, il raduno arcobaleno sbarca in Italia, precisamente sulle montagne friulane, a Tramonti, dopo 15 anni. Per alcune settimane una comunità temporanea vivrà nella natura selvaggia. La famiglia Arcobaleno, Rainbow Family of Living Light, si ispira a una profezia degli indiani d’America secondo la quale la Terrà, giunta alla fine dei suoi giorni, verrà popolata da popoli di ogni colore, classe e fede, che riusciranno a renderla di nuovo vivibile.
Benvenuto: chiunque tu sia, questa è casa tua“, è la scritta che accoglie i nuovi e vecchi partecipanti, che quest’anno si sono radunati in circa 3000 sulle montagne di Tramonti di Sopra per ritrovare il contatto con la natura e lo spirito.

Cos’è la Rainbow Family

Rainbow Gathering
La Rainbow Family non è un’organizzazione perché non esistono leader nè è riconosciuta a livello ufficiale, tuttavia si propone di promuovere uno stile di vita votato alla non violenza e all’uguaglianza. In realtà questi raduni nascono nel lontano 1972 e sono diffusi ovunque nel mondo, è possibile partecipare gratuitamente unendosi, per un tempo limitato, a coloro che decidono di prendere parte all’evento. I raduni possono essere di varie tipologie e riuniscono dalle centinaia alle migliaia di persone. Le comunità temporanee così formate stanno insieme per un intero ciclo lunare, a partire dalla luna nuova fino a quella successiva, e nella maggior parte dei casi scelgono come destinazione luoghi incontaminati, dove sia possibile trascorrere un po’ di tempo lontani dal consumismo e dalla società.
Non c’è un’età precisa per partecipare perché tutti, dai bambini agli adulti possono prendere parte al raduno, senza compilare alcunchè ne pagare, inoltre non è necessario essere un Hippie o condividere gli stessi valori di coloro che vivono in maniera nomade spostandosi da un raduno all’altro. Chiunque può partecipare anche solo per rilassarsi un po’. Per sapere il luogo d’incontro è sufficiente scrivere una mail creata per l’evento che permette di ricevere informazioni sulla località.
Dopo una lunga passeggiata che permette di raggiungere la destinazione prescelta, ci si ritrova accolti dalla comunità che abbraccia i nuovi arrivati. Nel Welcome Center, un accampamento di ristoro che precede l’accampamento centrale, si viene accolti e indirizzati.
La Famiglia Arcobaleno include anche medici e infermieri sebbene non vengano utilizzati farmaci, e l’approccio è naturalmente di tipo olistico. In realtà lo stesso raduno viene considerato curativo perché si ritiene che la natura rigeneri corpo e psiche. Non essendoci orologi, il tempo viene scandito dal sole.

Cosa si fa durante il Rainbow?

 
Di tutto e di più. C’è chi improvvisa corsi e workshop di yoga, canto, pittura, danza, meditazione, si può partecipare a cerimonie e concerti realizzati con strumenti acustici e via dicendo. Pur essendo tutto gratuito, è possibile donare piccole somme di denaro nel cappello magico che gira dopo i pasti. Con questo denaro si acquista il cibo che viene servito nel food circle, ovvero in cerchio, a pranzo e a cena.
Come premesso, si tratta di una non organizzazione perché di fatto la Rainbow Family non ha una forma giuridica nè dei leader, si sostiene infatti grazie al lavoro volontario dei partecipanti. Tuttavia esiste un volontario che coordina gli altri se bisogna fare determinate cose. Invece le destinazioni di volta in volta vengono scelte nel vision council, a cui tutti possono partecipare. In base ai voti si decide la tappa successiva.
Pur essendo molto liberi esistono alcune regoe che vanno rispettate: non si vende nulla ma si può ricorrere al baratto, non circola denaro fatta eccezione per quello donato e riposto nel cappello magico, non si può fare uso di droghe, alcool, materiali elettronici e chimici, non si mangia carne, non si possono portare animali domestici per motivi di igiene, i bagni sono latrine, non si usa acqua calda, si può girovagare nudi o vestiti, non si possono postare immagini sulla destinazione del Rainbow finché il raduno non ha inizio.
La possibilità (gratuita) di vivere qualche settimana a stretto contatto con la natura, lontani da qualunque tentazione tecnologica e senza denaro, è sicuramente interessante. Perché distaccarsi dalle abitudini e dalle comodità fa bene al corpo, alla psiche e sì, forse anche allo spirito. Sempre che non lo si viva semplicemente come un raduno hippie-nostalgico.

Laura De Rosa

mirabilinto.com

 





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