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Vegetarismo e Veganismo

Meglio Vegetariani o Vegani? I Benefici dell'Eliminare Tutti i Cibi Animali nel lungo termine

Di Aida Vittoria Éltanin (E.V.A.) - 21 Luglio 2017

I vegani rappresentano solo un 1%- 2% della popolazione occidentale, contro il 5% circa dei vegetariani, e vengono studiati da poco.
Sappiamo che nel breve termine vegetariani e vegani tendono ad avere una migliore cartella clinica per quanto riguarda i nutrienti che apportano (più fibre, meno grassi saturi, più vitamina C, meno colesterolo, più anti-ossidanti, meno calorie ecc.), ma come stanno nel lungo termine…?
Fa bene, alla lunga, eliminare tutti i cibi animali?
 
Uno studio pubblicato dalla Nutrition Society, pubblicato dalla Cambridge University Press, ha fatto luce proprio su questo argomento (1).
I ricercatori sono andati a spulciare tutti i principali risultati degli studi di coorte più importanti nei paesi occidentali.
L’articolo è stato scritto niente di meno che da Mr P. Appleby e T. Key, due scienziati il cui nome salta subito all’occhio quando si parla del gigantesco studio europeo EPIC, uno dei più grandi studi al mondo nel campo della nutrizione, uno tra i primi ad aver diviso i partecipanti anche in base alla loro dieta.
 
Non è solo questo studio epico però ad essere utilizzato per il loro progetto di ricerca.
Da studi su popolazioni vegetariane dell’India a studi americani sulla popolazione veg. del gruppo degli Avventisti, da studi clinici sull’obesità ad altri sul diabete ecc. gli autori hanno analizzato studi che avevano seguito popolazioni di migliaia di persone per lunghi periodi di tempo, elaborando cosa mangiavano e monitorandole attentamente.
Quali sono i risultati che hanno raccolto?

Come stanno i vegetariani e i vegani nel lungo termine?

Ecco le conclusioni di questo studio.
La prima cosa che è balzata all’occhio è che, in generale, quando si parla di tumori,c’è dell’evidenza scientifica che il rischio di sviluppare un cancro sia leggermente più bassa nei vegetariani che negli onnivori“, e per alcuni tumori più che per altri.
I vegetariani inoltre, sempre nel lungo termine, hanno “un rischio inferiore di sviluppare diabete, cataratta e diverticolite“.
Visti questi dati, non stupisce che messi a confronto con il resto della popolazione onnivora, in generale i vegetariani muoiano anche dopo degli onnivori.
Insomma, come concludono questi ricercatori: La salute nel lungo termine dei vegetariani sembra essere generalmente buona e per alcune malattie e condizioni mediche potrebbe essere migliore di quella di onnivori paragonabili a loro“.
Non male, ma un punto debole di questo studio però è che non sempre è stato possibile differenziare i vegani dai vegetariani, molto spesso quindi la parola “vegetariano” include anche i partecipanti vegani, ma i due gruppi consumano diete piuttosto diverse. Chi fa meglio dei due, alla lunga?
Come dicono gli autori, servirà più attenzione in futuro per poter diversificare meglio i dati dei due gruppi. Per fortuna però qualche dato l’abbiamo già.
Gli studi ci arrivano proprio da uno dei gruppi già citati, l’AHS, il gruppo di coorte dell’Adventist Health Study americano, uno dei primi (se non il primo) a suddividere i partecipanti anche per tipologia di dieta vegetariana seguita (2).
Che lezione possiamo trarre dai dati tratti da queste migliaia e migliaia di persone?

Nel lungo termine, sono più in salute i vegani (che escludono anche uova, latte e latticini), o i vegetariani (che escludono solo carne e pesce)?

Per quanto riguarda la pressione alta, e paragonati agli onnivori del gruppo, gli Avventisti vegetariani avevano un rischio più basso del 55%, ma i vegani del gruppo l’avevano più basso del 75%.
Vegani battono vegetariani 1 a 0.
Per quanto riguarda il diabete di tipo 2, di nuovo il rischio più basso era tra i vegetariani, rispetto agli onnivori, toccando punte del 61% in meno. Ma quando si trattava dei vegani, il rischio inferiore toccava punte del 78%.
Vegani – Vegetariani: 2 a 0.
Andiamo a toccare il cuore del discorso. Per quanto riguarda “tutti i risultati legati al rischio cardiometabolico, i vegani avevano un rischio più basso dei vegetariani, rispetto agli onnivori“.
In particolare, mentre i vegetariani hanno un rischio del 23% inferiore di morire per malattie cardiovascolari rispetto agli uomini onnivori, i vegani vedono quel rischio scendere del 42%.
E siamo 3-0 per i vegani, soprattutto per i maschi che scelgono di non cibarsi di proteine femminili a quanto pare (latte e uova sono prodotti del ciclo riproduttivo di animali femmine, e non privi di ormoni femminili).
Ma non è finita qui. Mentre gli uomini vegetariani avevano nel tempo un rischio inferiore di morire per tutte le cause, rispetto ai più fragili maschietti onnivori, i maschi vegani sembrano i veri uomini virili del regno umano, con il rischio inferiore di tutti per mortalità dovuta a tutte le cause.
4-0.
E i tumori? Sono dopo tutto tra le prime cause di morte e sofferenza.
E anche qui, nel complesso (i dati possono variare da tumore a tumore), “i vegani avevano una modesta riduzione del rischio per tutti i tumori in generale“, mentre questa riduzione non era statisticamente significativa per i vegetariani.
Andiamo a 5-0.
 
E per finire, sempre nel gruppo degli Avventisti, i vegani avevano il rischio inferiore di tutti anche di sviluppare obesità e avere la pressione alta.
Non che i vegetariani non avessero un rischio inferiore di queste due problematiche rispetto agli onnivori, certo che sì, ma “i vegani hanno mostrato la riduzione maggiore del rischio per queste malattie“.
Sette a zero per chi ha deciso di seguire una dieta interamente a base vegetale.
Non è una sconfitta per i vegetariani questa, che comunque hanno battuto gli onnivori su praticamente tutti i fronti, ma è certamente una vittoria dei vegani.
Verranno presi in giro più dei loro cugini vegetariani, ma stando ai dati, ride bene chi ride ultimo.
Aida Vittoria Eltanin (autrice dei libri La Salute di Eva, In Frutta Veritas e il ricettario vegano “L’Arca di Eva & Friends”)
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Fonti scientifiche citate:

  1. Paul N. Appleby , Timothy J. Key Volume 75, Issue 3 – August 2016, pp. 287-293 The long-term health of vegetarians and vegans
  2. Le LT, Sabaté J. Beyond Meatless, the Health Effects of Vegan Diets: Findings from the Adventist Cohorts. Nutrients. 2014;6(6):2131-2147




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