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Iperico o erba di San Giovanni: proprietà e leggende

Di Laura De Rosa - 27 Giugno 2017

L’iperico o erba di San Giovanni è una pianta officinale dai caratteristici fiori gialli. Si narra che raccolta nella notte del 24 giugno, giorno di San Giovanni, sprigionerebbe secondo le leggende poteri magici, rivelandosi utile per difendersi dalle malattie e dagli spiriti maligni. Anche la medicina tradizionale sfrutta le sue proprietà antidepressive e antivirali.

In passato i contadini lo coltivavano spesso vicino a casa o ne appendevano piccoli mazzi su porte e finestre, a mo’ di amuleti, e veniva collocato anche nelle stalle per proteggere il bestiame. Era considerata una pianta protettrice e custode di energie vitali, una vera e propria erba medicinale conosciuta fin dall’antichità.

Si tratta di una pianta erbacea alta fino a 80 centimetri, in alcuni casi, con fiori giallo oro provvisti di petali disposti a stella, riuniti in spighe. Fiorisce quasi in tutta Italia da giugno ad agosto e predilige le postazioni calde e luminose. E’ una pianta che si riconosce con facilità anche quando non è in fioritura poiché le sue foglie appaiono come bucherellate.

Proprietà terapeutiche dell’iperico

fiori di iperico

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© Pexels


 

I fiori vengono tradizionalmente utilizzati per la preparazione di oleoliti, molto utili per la pelle. Ma le proprietà della pianta sono innumerevoli, per esempio si ritiene sia un antidepressivo naturale utile anche contro ansia e insonnia. Ciò dipenderebbe dall’ipericina in esso contenuta, la quale inibisce gli enzimi che provocano la disattivazione di alcuni mediatori del sistema nervoso e d’altra parte aumenta la produzione notturna di melatonina, a tutto beneficio del riposo. Inoltre l’iperico accresce anche i livelli di serotonina, contribuendo così a riequilibrare l’umore.

In passato veniva utilizzato anche per il trattamento di ferite e ustioni essendo dotato di proprietà cicatrizzanti e rigenerative, tutt’oggi sfruttate nell’olio di iperico, ricavato dai fiori. Antibiotico, antivirale, antimicotico, antisettico, antidolorifico, l’iperico è davvero ritenuto un toccasana a 360 gradi.

L’olio di iperico è facile da reperire in erboristeria o in farmacia per essere impiegato a scopo lenitivo e cicatrizzante, oppure per massaggiare il perineo dopo il parto. E’ sufficiente applicare qualche goccia sulla parte interessata. Si ritiene utile persino per ringiovanire la pelle di viso e collo e a tale scopo va applicato ogni sera prima del sonno.

L’Oleolito, che si ottiene macerando le sommità fiorite in olio di girasole o mandorle, ha un colore rossastro ed è noto per le sue proprietà cicatrizzanti ed emolienti, motivo per cui viene impiegato contro le ustioni, eventuali macchie cutanee, eritemi solari, psoriasi, invecchiamento cutaneo, cicatrici.

ATTENZIONE tuttavia alle controindicazioni, l’iperico infatti interagisce con altri farmaci aumentandone o diminuendone l’effetto ed è quindi molto importante consultare il medico prima di farne uso. Per esempio si ritiene che possa creare problemi se assunto in contemporanea con la pillola anticoncezionale ma anche in gravidanza e durante l’allattamento è sconsigliato.

Leggende sull’Iperico

 

Esistono diverse leggende che vedono protagonista l’Iperico, eccone alcune delle più note. La prima leggenda che riportiamo è quella secondo cui l’iperico deriverebbe dal sangue di Prometeo che venne punito da Zeus per aver donato il fuoco agli esseri umani, simbolo della luce della ragione. Un dono prezioso ma ambivalente perché se da un lato consente all’uomo di scaldarsi e progettare un focolare, lo rende anche cosciente della morte.

Un’altra leggenda lega l’iperico alla figura di San Giovanni Battista, decapitato per volere di Salomè. Si narra che l’iperico fosse germogliato dalle gocce di sangue di Giovanni e viene ricordato, non a caso, come erba di San Giovanni. Questo legame secondo le leggende è confermato dal fatto che i petali, strofinati tra le dita, macchiano tutto di rosso, il colore del sangue versato dal Santo.

Secondo la tradizione il motivo per cui l’iperico viene raccolto il giorno di San Giovanni, 24 giugno, è invece da ricollegare alle streghe. In questa data le streghe si riunivano per festeggiare e le persone, sapendo che erano in giro, si infilavano negli abiti erbe di protezione, come l’iperico o l’aglio.

Un’ulteriore leggenda lo vuole schiacciadiavoli, soprannome che gli viene spesso attribuito per la sua capacità di tenere lontani gli spiriti maligni. Difatti si dice che il suo significato originario sia “al di sopra”, nel senso di più forte delle apparizioni dell’oltretomba e quindi in grado di scacciarle via. L’iperico viene infatti appeso alle porte o messo sotto i cuscini proprio per allontanare il male. Si narra che il diavolo cercasse di bucare le foglie di iperico per permettere ai suoi seguaci di infiltrarsi ma la pianta non gli concesse comunque il passaggio e i piccoli fori che si vedono sulle foglie di iperico ricordano questa antica battaglia.

Proprietà magiche

Si ritiene che l’iperico protegga dagli spiriti maligni ma anche dal fuoco e dai fulmini. Secondo alcune leggende coloro che nell’antichità danzavano intorno al fuoco di San Giovanni avevano il capo cinto di corone di iperico, che venivano lanciate sui tetti delle case dopo i festeggiamenti per proteggere queste ultime dai fulmini. Per questo si consiglia di piantarlo in vaso e collocarlo in punti della casa a rischio.

Viene anche utilizzato nei rituali di purificazione e per la preparazione dell’acqua di San Giovanni, si dice inoltre che indossarlo aiuti ad allontanare le malattie stagionali. Qualche leggenda afferma che sia utile per propiziarsi l’amore e se raccolto il 21 giugno o di venerdì, diventa un amuleto contro la tristezza e le malattie mentali. Posizionato sotto il cuscino di una donna nubile, fa sognare il futuro marito.

Laura De Rosa
mirabilinto.com





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