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Sarcasmo: la forma più subdola di bullismo verbale

Di Redazione - 17 Febbraio 2022

Sarcasmo: Ironia amara e pungente, ispirata da animosità e quindi intesa a offendere e umiliare, che a volte può anche essere espressione di profonda amarezza rivolta, più che contro gli altri, contro sé stessi. (Vocabolario Treccani) 

A volte capita di sentir parlare di sarcasmo come se fosse un segno di intelligenza, senza dubbio il sarcasmo per essere efficace ha bisogno di una discreta abilità dialettica ma spesso viene usato come un vero e proprio insulto, per disprezzare qualcosa o qualcuno o peggio per ferire… e si sa ferisce più la parola che la spada!

Usare il sarcasmo non è semplice, c’è bisogno di una certa acutezza mentale, ma chi riesce in questo è in grado di usarlo per distruggere l’autostima di chi diventa la sua vittima; è un processo lento e subdolo che crea una sorta di dipendenza, in fondo come diceva Freud “La tendenza all’aggressione è una disposizione innata nell’uomo”. Forse è proprio per questo motivo che chi usa il sarcasmo solitamente viene dipinto come “mente brillante” da chi lo osserva, e che vorrebbe essere in grado di saper usare allo stesso modo questo pungente metodo di linguaggio.

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Sarcasmo: l’insulto mascherato

coppia che parla

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© Pexels

Le vittime di coloro che usano questo acre modo di fare non sempre riescono a carpire il senso nell’immediato: per questo una frase sarcastica non viene paragonata ad un “insulto vero e proprio“. A differenza di un linguaggio diretto, questa tecnica dialettica mostra grande disprezzo per coloro a cui viene rivolta e soprattutto viene messa in atto per stabilire i ruoli di superiorità di chi la pratica. E’ un modo di fare che destabilizza i rapporti, che li stanca, che li scalfisce poco per volta e li conduce ad un punto di non ritorno. E’ una modalità di relazionarsi che viene spesso messa in pratica tra colleghi e anche tra familiari, a volte senza nemmeno accorgersi della gravità delle parole usate. Per questo motivo viene anche definita forma di “bullismo verbale“.

Un classico esempio di sarcasmo è la frase che Diogene rivolse ad un calvo che lo stava ingiuriando: “Non vorrei insolentirti ma mi rallegro coi tuoi capelli, che hanno fuggito una testa indecente”. E’ chiaro a questo punto che l’obiettivo dell’uso di frasi forbite, che possono sembrare quasi complimenti dal tono che viene usato, è quello invece di svilire e mortificare un interlocutore, o meglio per ridurre al silenzio la controparte.

Non a caso la parola sarcasmo deriva dal greco ‘sarkasmós’, a sua volta da ‘sarkázein’ che significa ‘lacerare le carni’ e non è da confondere con l’ironia la quale sottende un atteggiamento di bonaria irrisione, mentre il sarcasmo vero e proprio ha nel suo carattere una forte carica aggressiva, mirata a offendere, schernire e sminuire.

Cosa nasconde il sarcasmo?

Questo atteggiamento da “spacconi intellettuali” nasconde in realtà grande insicurezza, che viene colmata col mettere in inferiorità gli altri mostrando una falsa bravura o intelligenza, inoltre queste armi sono le uniche che queste persone hanno per affermarsi, nasce spesso da un eccesso di ironia priva di cuore incattivita da una prolungata frustrazione.

Il punto focale di questo atteggiamento è che chi assiste da spettatore al sarcasmo lo vede come una sorta di scherzo innocente o peggio si schiera dalla parte di chi attacca e riduce al silenzio la vittima, ridendo e schernendo a sua volta e soprattutto glorificando e innalzando l’autostima di chi lo pratica.

Spesso i sarcastici neppure si rendono conto di quello che fanno, diventa un’abitudine rispondere in questo modo tagliente e questo denota una triste insensibilità, una forte mancanza di empatia. Spesso questo atteggiamento lo si nota osservando le cene tra amici, c’è sempre qualcuno che vuole destare interesse sminuendo qualcun altro, capita spesso addirittura che venga usato il partner per suscitare l’ilarità dei commensali, cosa che mina i rapporti perché si scopre la completa mancanza di rispetto verso colui o colei che invece dovrebbe essere protetto.

Cosa fare per rispondere al sarcasmo?

Si è portati a pensare che ad un’aggressione verbale ne debba corrispondere un’altra altrettanto pungente, ma non è così, questi atteggiamenti DEVONO essere frenati immediatamente.

Un primo consiglio è quello di non accettare passivamente questi atteggiamenti ma di dire con chiarezza che non si è gradito il commento, ricordatevi che chi usa il sarcasmo possiede un’ottima dialettica ED è quindi difficile rispondere ad una battuta con un’altra di altrettanto effetto: è quindi controproducente immettersi in uno scontro del genere.

Un’altra cosa da fare è chiedere una spiegazione chiara delle sue parole facendo capire altrettanto chiaramente che è da persone mature esprimersi direttamente senza nascondersi dietro a elaborati giochi lessicali. E per ultima cosa è importante far capire le proprie emozioni in merito e chiarire subito che se non ci sarà una maggiore attenzione all’uso delle parole ci sarà sicuramente un allontanamento.

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Se non siete vittime di battute sarcastiche potete comunque fare qualcosa per fermare questa violenza verbale, in primis non alimentandole con ammirazione e in secondo luogo interromperle facendo capire la realtà subdola di questi atteggiamenti.

E ricordate che Il sarcasmo è il rifugio dei deboli. Jean-Paul Sartre





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