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Nanogarofani per accumulare energia

Di Valeria Bonora - 17 Ottobre 2012

Un fiore come il garofano utilizzato per immagazzinare l’energia nelle batterie al litio o per assorbire la luce nei pannelli solari, non è un film di fantascienza ma è quello che potrebbe succedere tra qualche anno.
I ricercatori dell’Università della North Carolina (Usa) hanno creato delle strutture simili a fiori di garofani, i cui petali sottilissimi sono fatti di solfuro di germanio (GeS), un materiale semiconduttore che sviluppa una superficie enorme nonostante siano piccolissimi, il materiale simile alla grafite, per la sua struttura atomica, lo rende molto interessante per l’utilizzo nelle celle solari anche perché è relativamente poco costoso e non è tossico. Al contrario di molti dei materiali attualmente utilizzati nelle celle solari che sono costosi ed estremamente tossici.
«Creare questi nanofiori di GeS (i petalisono spessi solo 20-30 nanometri e lunghi 100 micrometri) è molto interessante perché in una piccola quantità di spazio riusciamo a concentrare una grande superficie», spiega Linyou Cao, professore di scienza dei materiali e ingegneria presso l’Università della Nord Carolina e co-autore del lavoro pubblicato da Acs Nano. «Un’applicazione potrebbe essere per esempio l’aumento significativo della capacità di accumulo energetico delle batterie agli ioni di litio, poiché una struttura più sottile con superficie più grande può contenere più ioni di litio. Per lo stesso motivo, questa struttura del fiore di GeS potrebbe portare a una maggiore capacità per i supercondensatori, che sono anche usati per lo stoccaggio di energia».
Il processo di creazione dei fiori di solfuro di germanio è molto interessante, la polvere di questo materiale viene messa in un forno fino a quando non inizia a vaporizzare. Il vapore poi viene fatto convergere verso una zona di raffreddamento dove il GeS si deposita in fogli sottilissimi. “Per ottenere questa struttura, è molto importante controllare il flusso del vapore di GeS, in modo che abbia il tempo di diffondersi in strati, piuttosto che aggregarsi in ciuffi,” ha spiegato Linyou Cao.
Con l’aggiunta di ulteriori strati, i fogli si dispongono a raggio creando un motivo floreale simile a un garofano.
[fonte ilcorriere.it]
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