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Da Cosa Deriva il Nome Della Frutta che Mangiamo?

Di Aida Vittoria Éltanin (E.V.A.) - 2 Maggio 2017

Ecco l’etimologia dei frutti più comuni sulle nostre tavole.
Siete pronti a giocare? Provate in casa, e vedete chi ne indovina di più o ci va più vicino!





ALBICOCCA = Deriva da una parola latina che significava “precoce”, o praecocum. L’albicocca era infatti precoce rispetto alle pesche. Gli arabi gli aggiunsero un AL davanti e trasformarono la P in B.
L’inglese “apricot” ricorda meglio l’origine latina.
ANANAS = Dalla parola caraibica “nana”, cioè “profumo”. Diventò poi famosa come la“pigna delle Indie” quando fu introdotta in Europa (da cui il vocabolo inglese “pineapple”). Si dice che Cristoforo Colombo fu accolto con un ananas quando arrivò in Guadalupe.
ARANCIA = Dalla parola latina AURUM, oro, e dalla parola sanscrita NARANG, apparentemente dal termine ‘elefante’, animali che sembravano essere ghiotti di questi frutti tropicali.
ANGURIA = Pare derivare dal greco AGGOS, ovvero “vaso”, per via della sua grandezza o forma.
BANANA = Non è sicuro, ma pare provenire da una parola africana che significava “dita”, sì, come le dita di una mano (va tenuto presente che le banane di un tempo erano più piccoline di quelle di oggi e da lontano, un cespo di banane, poteva sembrare una grande mano).
CACO = Dal giapponese “kaki”. Il loro nome latino invece è Diospyros, dalla parola “pyrus” (vedi PERA) e dalla parola Dio. Insomma, un frutto decisamente divino (quando è maturo e non lega!).
CILIEGIA = Dal latino CERASUM, a sua volta dalla città di GIRESUN nella Turchia del nord, nazione da cui le ciliegie sono poi arrivate in Europa. In antichità era inoltre conosciuta come “Prunus Avium”, la prugna degli uccelli.

CLEMENTINE = Questo termine deriva dal nome di un certo frate Clément, che mentre faceva il missionario in Algeria scoprì un nuovo tipo di mandarino incrociando alcuni frutti, e notò che naturalmente non produceva semi.
DATTERO = Dal greco dáktylos, ovvero “dito” (un po’ come per la spiegazione delle banane). Ogni tipo di dattero poi ha la sua etimologia. Per esempio, i SUKKARI derivano da una parola simile al nostro “zucchero”, e che infatti significa “dolce”.
I DEGLET NOOR invece significano “datteri della luce, lucidi”.
FRAGOLA = Dal latino “fraga”, proprio la stessa origine dalla parola “fragranza”, per il profumo delizioso che emanano questi frutti.
FICO = Dal greco “sykon”, ovvero l’albero del sicomoro (Ficus sycomorus), un albero molto simile a quello del fico che conosciamo noi, ma che produce frutti simili ma più piccoli. Curiosamente, questo grande albero era consacrato alla dea Hathor, la “Signora del sicomoro”, perché simbolo di immortalità.
LIMONE = Origine antichissima per questo frutto. La si può far derivare dal sanscrito Nimbu, ma non ne sappiamo il significato!
MELAGRANA = Beh, facilissimo. Questo frutto sembrava una mela ma ricchissima di grani, o piccoli chicchi, per cui diventò una “mela-grana”. La città di GRANADA in Spagna deriva proprio dalla parola “melograno”!
MELONE = Deriva dalla parola greca per zucca, ovvero “melopepon”, perchè in effetti i meloni somigliano un poco alle zucche, che a loro volta ricordavano ai greci una grande “mela matura”, da qui: “melopepon”!
KIWI = Prima di chiamarsi così questi frutti erano conosciuti come “bacche cinesi”. Non era però nome gradito dagli esportatori neo-zelandesi, i primi a commercializzare questo frutto, che chiamarono quindi “kiwi”, dal nome maori del loro volatile nazionale più famoso: il kiwi bruno (con cui in modo affettuoso vengono chiamati i neo-zelandesi nel mondo).
MIRTILLO = Deriva dalla parola “mirto”, piccole bacche blu selvatiche molto simili ai mirtilli.

PERA = Dal latino Pyrus, a sua volta dal greco “fuoco, fiamma”, dalla forma di questo frutto.
PESCA = Dal latino “Persico”, che significava “persiano”. Questo frutto infatti è arrivato a noi tramite la Persia. (Ancora oggi infatti, in qualche dialetto italiano del nord, ci si riferisce a questi frutti come ai “persech”!)
PRUGNA = Il suo nome, dalla radice del verbo “bruciare”, sembra che questo derivi dall’utilizzo che si faceva del legno del suo tronco, oppure dal fatto che fosse un frutto rosso fuoco, ardente.
UVA = Quale etimologia migliore della parola “ricca di acqua” per descrivere questo frutto così disintossicante e acquoso?
UVA deriva infatti da un termine simile ad “umido”. Essere “uvidos” significava proprio essere “acquoso”.
E la parola FRUTTA da dove deriva?
Dalla stessa origine latina del verbo FRUIRE di qualcosa, godere, trarre piacere o profitto da qualcosa.
Beh, il cibo migliore e più sano per noi non poteva avere etimologia più adatta!
Per finire, da dove deriva la parola PARADISO?
Dalla parola “parde”, ovvero parco, giardino circondato, protetto, un vero e proprio FRUTTETO!
In persiano significava “giardino magico” dove si potevano trovare i frutti immortali.
Anche Avalon, il paradiso celtico, significava guarda caso “l’isola delle mele”.
Viva la frutta!
E buona macedonia o frullato a tutti!
Aida Vittoria Eltanin (E.v.a.) autrice del libro In Frutta Veritas: perchè pranzare con la frutta e liberare il nostro istinto atavico





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