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Rassegna Etica

Responsabilizzare i Ragazzi per NON Vederli Morire di Solitudine

Di admin_eti - 6 Marzo 2017

Non posso dire di invidiare i ragazzini moderni, sono immersi in un Mondo mediatico che getta loro addosso informazioni per le quali non sono ancora strutturati per comprendere e soprattutto difendersi. A causa delle eccessive paure dei genitori sono segregati in casa condannati alla solitudine dirottati a bersi il cervello con tablet e quant’altro…
Responsabilizzare i Ragazzi
Ma cerchiamo di comprendere alla radice quali sono i motivi di questo disagio e quali sono le possibili soluzioni.
La Vita è una continua prova questo è innegabile anche per il più positivista filosofo del Mondo. Come ogni sfida che si rispetti se ci si presenta impreparati si rischia di andare incontro ad una cocente sconfitta. L’illusione di tanti è che il Mondo Fuori sia altra cosa dal Mondo Dentro e sia meno pericoloso; invece, per chi come me opera costantemente col Mondo Dentro di tante persone, è difficile dire dove ci sia la maggiore possibilità di perdersi.
Quando parlo della necessità di dare ai propri figli la fiducia e di lasciare che sperimentino la Vita mi si risponde spesso: “Ma oggi non è più come una volta!”ma quale volta, scusate???
Io ragazzina negli anni ’80 per andare a casa della mia amica in bicicletta dovevo passare per “la seconda via” piena di tossicodipendenti da eroina! E sono nata in una benestante cittadina Veneta! Mia nonna per andare alla sagra paesana durante la via scrutava il cielo per vedere se passavano aerei che bombardavano! Ma a quale volta ci riferiamo scusate? A quella che abbiamo idealizzato noi, depurata dalla cruda realtà dove anche noi eravamo immersi nei pericoli solo che essendo normale che un ragazzino andasse a scuola da solo, ci si andava e basta.
Responsabilizzare i Ragazzi
Ti insegnavano come evitare i pericoli, gli estranei, non salire in macchina con nessuno ecc. Così ti trovavi a dover affrontare le prime prove della vita senza telefonino, assolutamente in mano a te stesso, con la RESPONSABILITA’ della tua incolumità.
Allora ci si aggregava, perché assieme ci si da conforto, ci si da forza. Perché il gruppo interviene quando un elemento è in difficoltà. Io non ricordo pomeriggi in cui non uscivo per andare “all’angolo paletti” a meno che non avessi la febbre, non mi fermava il vento, la nebbia, il freddo, la pioggia perché l’energia del gruppo attirava e così ci si sentiva vivi e si sperimentavano le relazioni.
Oggi non vedo più quei grupponi di ragazzini che tutti assieme giocano, incuranti di estrazione sociale o simpatia, perché nel gruppo ci sta pure quello che non sopporti, e così intanto ti alleni a quando nel lavoro dovrai affrontare quello che non sopporti.
Anche nel mondo animale il gioco sociale è un’attività quotidiana che i cuccioli sono tenuti a svolgere per apprendere le regole sociali del gruppo.
L’attuale follia collettiva fatta di una socialità virtuale dove la relazione non è più contemplata, dove l’amicizia si stima in “mi piace” i ragazzini si immergono sempre di più nelle loro immaginazioni che non corrispondono minimamente al Mondo Fuori, per cui quando si scontrano con esso diventa un dramma insormontabile. Lo stare assieme quotidianamente mette a confronto con la noia, la gelosia, la rabbia, l’intolleranza, con il rifiuto, con l’abbandono.
Responsabilizzare i Ragazzi
L’amicizia adolescenziale è la palestra per i nostri figli che li allena al datore di lavoro ingiusto, al dover affrontare un problema da soli perché all’ultimo minuto siamo stati abbandonati dalla persona su cui contavamo, alla delusone d’amore…
L’amore, soffermiamoci su questo aspetto delle relazioni. Nel mondo virtuale delle canzoni pop la “tipa” è in mutande che sculetta e lui indifferente che vomita il suo mal stare, splendido esempio di relazione direi. Ci sta che i ragazzini siano attratti dal lato distorto della vita a patto che abbiano la possibilità di confrontarsi nel loro quotidiano con altro. Ma se non esiste la possibilità di confronto la realtà virtuale diventa l’unica realtà possibile. Ecco perché le ragazze finiscono per pensare che l’unico modo per relazionarsi sia mostrando il selfie del decoltè e i ragazzi pensano che con la “tipa” l’unico modo per esprimersi sia l’indifferenza.
Ecco che poi da me arrivano adulti in costante crisi nella relazione, incapaci di essere sé stessi e di comunicare, che si lamentano che l’altro non vede la verità quando loro per primi sono immersi nella maschera. Il sesso poi è un disastro e del resto la pornografia facilmente fruibile da tutti ha spogliato di ogni significato il gesto intimo e la possibilità di comunicare.
In pratica i ragazzini virtuali sono iperstimolati virtualmente ma mancano della sicurezza interna che genera l’esperienza diretta. Perciò essendo incapaci di relazionarsi si chiudono…e si deprimono… e muoiono…
Genitori! Adesso mi rivolgo a voi con fermezza e convinzione: responsabilizzatevi responsabilizzando i vostri figli! Insegnate loro le regole della sicurezza e poi date loro la possibilità di sperimentare la vita da soli, anche rischiando di farsi male! Aiuterete la loro autostima a rafforzarsi, li aiuterete a socializzare, darete loro a possibilità di vivere.
Il buio dentro uccide di più delle macchine per strada!

Alessandra Barbieri
www.astroscienza.wordpress.com
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