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La Storia di Esther Honiball che Visse Fino a 90 Anni Mangiando Frutta

Di Aida Vittoria Éltanin (E.V.A.) - 23 Gennaio 2017

Benvenuti all’interno della nuova rubrica mensile “Donne vegetariane del passato”.
Io sono Aida Vittoria Eltanin, l’autrice del libro “La Salute di Eva“, e in questi articoli vorrei farvi conoscere alcune incredibili vegetariane che la storia ha dimenticato, ma che hanno fatto la storia.
Eccoci al primo articolo e alla prima vegetariana da riportare a galla:
Esther Honiball.

Hessie Honiball

Photo found at LitNet


 
La donna con cui ho scelto di cominciare non viene in realtà da un passato così lontano. Era il 2013 quando morì. Aveva quasi 90 anni ed era FRUTTARIANA.
La sua storia è raccontata da lei stessa nel libro “I live on fruit” (Vivo di frutta).
Erano gli anni ’50, in Sud Africa, e come potete immaginarvi i crudisti al tempo si contavano sulle dita di una mano. Non c’era Internet per scambiarsi informazioni, non c’era Youtube, e cambiare dieta così radicalmente, come scrisse lei: “richiedeva fede e coraggio”. Esther Honiball (Essie per gli amici) aveva decisamente entrambi.
A quel tempo aveva 34 anni ma se ne sentiva 60. Si era ammalata di tubercolosi, era sempre stanca, prendeva vari farmaci e come tanti malati non sapeva più a che santo votarsi. Come si descrive nella sua biografia: era “una persona disperata”.
Fu a quel tempo che decise di provare una dieta di sola frutta, dieta che poi continuò per 20 anni di fila, fino al tempo della scrittura di quel suo libro.

20 anni in cui la sua salute migliorò notevolmente e nei quali non toccò una medicina.
Non che gli anni che seguirono furono diversi. Essie è morta a quasi 90 anni ed era ancora fruttariana. Non ha avuto problemi con la menopausa che le è arrivata senza quasi se ne accorgesse e come ha scritto nel suo libro: Non mi sono mai pentita di questo passo.
Ora, viene da chiedersi, come avrà fatto negli anni ’50 una donna come lei a scoprire questa dieta, ma soprattutto a fidarsi a seguirla?
La sua fortuna fu di essersi innamorata di uno scrittore molto più anziano di lei, un pioniere proprio nel campo delle diete fruttariane. Il suo nome era Cornelius de Villiers-Dreyers, ed era pieno di salute e dinamico nonostante avesse già 70 anni.
Non l’ho mai visto depresso o malato”, dirà di lui Essie nel ricordarlo.
Quest’uomo diventerà suo marito, il suo medico, il suo guru fruttariano.
Insieme hanno sperimentato qualcosa di unico. Lui era la teoria, lei la pratica. Fossero vivi oggi diventerebbero una coppia più famosa dei fruttariani Frelee e Durianrider (che – mi dicono dalla regia – non essere neppure più una coppia, ma tant’è…).
Esther era già molto debole quando ha cominciato un primo breve digiuno di qualche giorno e poi questa dieta a base di sola frutta. Inutile dirvi che all’inizio la disintossicazione fu pesante.
In poche settimane era arrivata a pesare solo 31kg (cosa non difficile da credere dato che all’inizio le era concesso mangiare solo 3 frutti al giorno in totale).
E non c’era stata alcuna dieta vegana di transizione. Era passata ad una dieta fruttariana da una dieta onnivora… dalla notte al giorno.
Finalmente, dopo quel primo duro periodo, l’appetito le è tornato, le porzioni di frutta sono aumentate e ha cominciato finalmente a mettere su peso. Dopo un anno era il ritratto della salute e irriconoscibile dal tanto in salute appariva.
Le amiche non l’hanno quasi riconosciuta.

Che cosa mangiava secondo voi questa donna ?
In media racconta che consumava circa 15 frutti al giorno, frutta fresca intendeva, poi un po’ di frutta secca e un avocado o due al dì. Nessun integratore e nessun cibo animale.
C’è una frase che fa capire tutto il suo amore per la frutta:
Ogni anno, quando un frutto ritorna in stagione, mi sento come se stessi dando il benvenuto a un vecchio amico dopo una lunga assenza”. Inutile dirvi che non contava assolutamente le calorie e che restò magra tutta la vita e perfettamente lucida fino quasi alla morte.
Purtroppo invece Cornelius morì per una caduta ed Esther decise che la sua missione era continuare il lavoro del marito e proclamare i benefici della frutta al mondo.
Da brava anglosassone però ha capito presto che per fare arrivare il suo messaggio agli altri le servivano anche dei dati scientifici, o il mondo non le avrebbe creduto.
E come dice quel detto orientale: “Quando lo studente è pronto, l’insegnante appare”, all’età di 45 anni la Honiball fu una delle prime cavie di quello che forse è stato il primo studio scientifico sulla dieta fruttariana.
Erano gli anni ’70 e tenete presente che per più di un decennio Esther non aveva conosciuto quasi nessuno che seguisse questa dieta. La sensazione di isolamento sociale per lei era stato il problema peggiore legato all’essere fruttariana, quindi poter partecipare a questo studio, insieme a gente che condivideva la sua dieta, le diede l’opportunità non solo di aiutare la causa ma di uscire dal suo isolamento.
Così è come ci descrive la sua emozione nel libro:
Potrete immaginare che giorno felice è stato nella mia vita quando il Prof. B. J. Meyer mi ha preso e posto sotto l’ala protettiva della scienza, perché quel test non ebbe solo grandi benefici per l’umanità, ma mi liberò da solitudine, frustrazione e tensione”.
Questo studio fu in effetti incredibile per le scoperte positive che riportò, e chi fosse interessato troverà tutti i dettagli nel mio libro “In Frutta Veritas” (che verrà pubblicato a capitoli proprio qui in esclusiva su Eticamente).
Nel giro di pochi anni il mondo in effetti cambiò. Le diete fruttariane e crudiste cominciarono a prendere piede ed Essie Honiball cominciò a ricevere sempre più lettere piene di domande di curiosi. Era diventata una sorta di star.
Il suo libro “I live on fruit” fu proprio un tentativo di rispondere a tutte queste persone.
Passarono poi altri vent’anni in cui continuò a mangiare così. Provò anche ad assaggiare di nuovo la carne, più per pressioni sociali che altro, ma la trovò “orribile”.
Alla veneranda età di 75 anni, ancora fruttariana e in buona forma (ne vivrà ancora una dozzina), si rese conto con stupore che ormai il movimento fruttariano stava prendendo piede nel mondo, “come un fiore che sboccia”.
In una lettera ad un suo amico crudista scrisse:
Non avrei mai creduto di arrivare a vivere fino a vedere quello che sta succedendo adesso!!! C’è da festeggiare!”.
Ed era solo il 1998.
Immaginate cosa deve aver provato più di dieci anni dopo, poco prima di morire, nel vedere che il sogno, suo e di Cornelius, ormai era diventato una realtà.
Piccola, ma pur sempre una realtà.
Qui potete sentire una sua breve intervista, pochi anni prima di morire:

Per fare tutto, ci vuole un fiore“, diceva la canzone.
Per fare la storia, ci vuole un fiore, coraggio e tanta frutta, sembra dirci Essie.
Vi lascio con un’ultima citazione tratta dal suo libro, e che non vale solo per i vegetariani o i crudisti, ma per tutte le donne e gli uomini che stanno tentando di aprire porte nuove in qualsiasi campo:
I fruttariani di oggi sono pionieri e cavie, e se uno non è disposto a mostrare il coraggio dei pionieri, è meglio che rimanga sui vecchi sentieri ben marcati…
Grazie Esther Honiball.
E noi ci risentiamo il mese prossimo per la seconda puntata e con la seconda donna vegetariana della storia.

Aida Vittoria Eltanin
“Ricordiamo che prima di cambiare dieta è indispensabile consultarsi con il proprio medico esperto in nutrizione”
N.B. Per ascoltare questa storia direttamente dalla mia voce, se non sapete come addormentarvi la sera, potete anche ascoltarla su RADIOVEG.IT Giovedì 26/01 – Ore 10.35, Sabato 28/01 – Ore 17.45, oppure Martedì 31/01 – Ore 12.35 .

Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autrice Aida V. Éltanin. Tutti i diritti sono riservati.





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