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Rassegna Etica

La Profezia di Celestino: le 9 rivelazioni di James Redfield

Di Laura De Rosa - 3 Gennaio 2017

C’è chi lo definisce scontato, banale, mediocre, chi lo considera pietra miliare del movimento New Age. E’ “La profezia di Celestino”, romanzo di James Redfield che ha venduto oltre 1 milione di copie.

Nato a Birmingham nel 1950, Redfield trascorre l’infanzia in una tenuta agricola, segue gli studi sociologici alla Auburn University e inizia a lavorare con adolescenti vittime di abusi sessuali. 15 anni dopo un viaggio in Perù decide di scrivere La Profezia, stampando e distribuendo il romanzo con i suoi risparmi. In poche settimane diventa un bestseller grazie al grandioso successo di pubblico.

La trama

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Un antico manoscritto del VI secolo a.C. viene ritrovato nella foresta pluviale del Perù, racchiude profezie straordinarie sul futuro dell’umanità. Chiesa e Governo peruviani cercano di disfarsene preoccupati dall’impatto di tali rivelazioni, che vengono svelate capitolo dopo capitolo in nove punti. In un intreccio di avventura e parabola, la profezia di Celestino si propone come un percorso iniziatico.

Le 9 rivelazioni

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1. Viviamo in un mondo misterioso, ricco di coincidenze e incontri dovuti alla sincronicità, quindi tutt’altro che casuali
2. Comprendendo questo mistero, saremo in grado come umanità di creare un mondo nuovo e scopriremo la sacralità dell’universo e le energie
3. Capiremo che tutto è generato da un’energia divina percepibile a un numero crescente di persone
4. La competizione, che è la causa di ogni conflitto umano, nasce dalla disconnessione dalla fonte sacra che ha indotto gli uomini ad attingere energia tramite la prevaricazione
5. Il modo per uscirne è ripristinare il contatto con il divino così da colmare l’assenza di energia e di amore, affinando la percezione della bellezza e divenendo più consapevoli dal punto di vista spirituale
6. Attraverso questa trasformazione mistica l’uomo sarà in grado di superare l’ansia di controllo e scoprire la verità. Ogni uomo è chiamato a offrire in tal senso il proprio contributo
7. Perseguendo tale scopo, l’intuito ci verrà in soccorso mettendoci a disposizione tutta una serie di coincidenze rivelatorie della nostra missione
8. Non appena vi saranno abbastanza persone evolute, esse riusciranno a trasmettere energia anche alle altre, creando una nuova cultura in cui i corpi vibreranno a livelli di energia progressivamente più elevati
9. Quando i corpi vibreranno a un livello di energia maggiore, riusciremo a varcare le soglie del paradiso

La critica del CICAP
Premesso che il CICAP, Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, ha una prospettiva molto critica nei confronti di qualunque argomento “spirituale” e pseudoscientifico, credo sia interessante confrontare punti di vista diversi. La recensione de “La Profezia di Celestino” non si risparmia ma trovo interessante il riferimento alla banalizzazione di certe tematiche e alla caratterizzazione dei ruoli, “lo scienziato scettico e intollerante, il sacerdote illuminato, il cardinale reazionario e così via”, che il CICAP definisce ridicola considerato che il romanzo di Redfield si propone come una guida alla Nuova Era piuttosto che come opera di pura fantasia.

Generalizzare è facile ma si corre il rischio di distorcere anche i propositi migliori. Che poi è quanto accaduto con il movimento New Age. La larga diffusione di informazioni si accompagna infatti alla superficialità proponendo talvolta affermazioni false culturalmente e storicamente. La confusione che ne deriva è pericolosa qualora le pseudo-verità che ci vengono proposte non vengano approfondite in modo adeguato.

Ecco un estratto della recensione del CICAP:
Quale sarebbe, in definitiva, il messaggio di Celestino? Decisamente, nulla di originale, dopo decenni di promesse di rinnovamento. Ci si limita a ripetere, come ai primissimi albori delle manie acquariane, che il mondo è sull’orlo di una radicale trasformazione; che questa avverrà quando un numero sufficiente di persone avrà raggiunto la consapevolezza, trascinando tutte le altre per un effetto di massa critica (non ricorda la leggenda della Centesima scimmia, che circola da quarant’anni e che è stata ampiamente smentita?); che le istituzioni scientifiche, politiche e religiose si oppongono strenuamente a questo processo, e fanno di tutto perché la gente ne resti all’oscuro; e soprattutto, tema centrale battuto quasi ossessivamente, che noi creiamo la nostra realtà, e che non esiste realtà al di fuori di quella che desideriamo, che inventiamo, e che crediamo vera. Tutto questo, è espresso nel più consueto linguaggio pseudoscientifico caro ai devoti della Nuova Era, con uso massiccio della magica parola energia, con interpretazioni del tutto indebite di concetti mutuati dalla fisica moderna, e con una caratterizzazione dei ruoli (lo scienziato scettico e intollerante, il sacerdote illuminato, il cardinale reazionario e così via) talmente macchiettistica da non sembrare nemmeno destinata a un pubblico adulto.
La Profezia di Celestino è un esempio eccellente di come si possa avere un seguito sterminato senza dire praticamente nulla. La sua attrattiva sta nella naturalezza con cui banalizza ogni cosa, con cui liquida temi complessi e pesantissimi (come gli abusi psicologici, o i problemi ecologici planetari) con un ottimismo zuccheroso, incoraggiando il lettore al relativismo, all’illusione e al disimpegno. Se il vero cambiamento deve avvenire dentro di noi, a che serve darsi da fare in modo più concreto? Tanto, la realtà è quella che ci si crea…

Laura De Rosa

yinyangtherapy.it





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