Ambiente
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Succiso, il piccolo paese-cooperativa invidiato in tutto il mondo

Di Marco Grilli - 8 Settembre 2016

Da piccolo borgo prossimo allo spopolamento, a cooperativa di comunità efficiente, apprezzata e studiata anche all’estero. Succede a Succiso (Re), una delle porte del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, ultimo baluardo dell’alta Val d’Enza. Ha festeggiato i suoi primi 25 anni la Valle dei Cavalieri, un’esperienza virtuosa di cooperativa di comunità, dove l’associazione è volontaria e la proprietà è comune. Andiamo a scoprire la sua storia.

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L’alto Ramisetano è un territorio molto ampio ma a bassa densità abitativa, caratterizzato da lunghe distanze, strade tortuose e una quota di popolazione anziana in costante crescita. All’inizio degli anni Novanta, nel piccolo paese di Succiso (60 abitanti d’inverno), chiusero contemporaneamente la scuola elementare composta da soli otto alunni, la piccola bottega e il bar. Tutto lasciava presagire il peggio, ma i ragazzi della Pro Loco si misero subito al lavoro per studiare soluzioni che evitassero la “morte” del loro paese. Contro lo spopolamento si cercava una risposta collettiva volta a ricreare i servizi essenziali, offrire occupazione ai giovani, valorizzare il turismo e salvaguardare il territorio e la comunità.

Nel 1991 fu realizzata la cooperativa di comunità “Valle dei Cavalieri” e l’impegno collettivo sorto dall’inefficacia dell’iniziativa privata è stato premiato, poiché oggi Succiso è ancora viva e vegeta, con le vecchie strutture abbandonate che hanno lasciato il posto a un agriturismo con sei camere e 20 posti letto, un ristorante, una bottega di alimentari, un bar, una sala convegni e perfino un centro benessere e un campo polivalente per le attività sportive in sintetico.

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«Le risposte della collettività, spesso con il supporto degli enti locali, riescono a sopperire alle mancanze di servizi e a creare dei percorsi economici virtuosi che creano occupazione all’interno della comunità stessa con effetti positivi che inevitabilmente si riflettono sulla qualità della vita dei cittadini, che rafforzano i loro legami sociali trovando soluzioni efficaci a problemi comuni», si legge sul sito della cooperativa di comunità.

La Valle dei Cavalieri, presieduta da uno dei suoi fondatori, Dario Torri, è composta oggi da 33 soci volontari, sette dipendenti fissi (pari a oltre il 10% della popolazione) con stipendio medio di circa mille euro al mese, più altri cinque-sei lavoratori stagionali. Il successo di questo esperimento è sancito anche dalle cifre: 700mila euro di fatturato grazie a investimenti di circa 1,5 milioni di euro in 20 anni, oltre a 14mila turisti ospitati ogni anno. Nulla è impossibile quando l’interesse collettivo si fa sentire e mette in campo idee geniali.

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Queste le parole di Dario: “La nostra storia quest’anno compie 25 anni. Tutto inizia nel 1991, con la chiusura dell’unico bar del paese. Poco tempo prima, aveva abbassato la serranda anche l’ultima bottega. E si sa, quando in un paese non ci sono più né un bar né un negozio, quel paese è destinato a morire, perché viene a mancare un punto di ritrovo. Così, noi ragazzi della proloco ci siamo rimboccati le maniche e, in nove amici, abbiamo costituito la Cooperativa Valle dei Cavalieri, dal nome della zona geografica in cui ci troviamo. Dapprima abbiamo investito i nostri soldi e abbiamo risistemato la vecchia scuola elementare del paese, ormai diroccata.

Lì abbiamo aperto un bar e una bottega di prodotti alimentari, dove oggi arrivano clienti pure dai paesi limitrofi, perché il negozio più vicino dista 20 chilometri. Vendiamo anche il pane che produciamo noi: 20 chili al giorno d’inverno e 80 chili d’estate. Ma non ci siamo fermati qui. Abbiamo avviato anche un ristorante, che oggi ha 220 coperti e un agriturismo con sei camere e venti posti letto: oggi ospitiamo fino a 14mila turisti all’anno. E da poco abbiamo un piccolo centro benessere».

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Chi si mette a tavola alla Valle dei Cavalieri sa di gustare solo alimenti buoni e genuini, perché il ristorante propone “Menù a Kilometro Zero”, aderendo al progetto del Parco che intende valorizzare le filiere agro-alimentari locali e tradizionali, ai fini di avvicinare i produttori ai consumatori e di incentivare forme di turismo responsabile correlate alle eccellenze del territorio. I prodotti locali si ritrovano anche alla bottega degli alimentari, di grande aiuto per gli anziani del posto, che possono così evitare lunghi e difficili spostamenti per la spesa quotidiana. Per chiacchierare, confrontarsi e scambiare opinioni c’è invece il bar, luogo per eccellenza di incontro e aggregazione, immancabile per ogni paese che si rispetti.

La rinascita di Succiso è coincisa con il legame sempre più stretto instaurato con il Parco naturale dell’Appennino tosco-emiliano, di cui è centro-visita. Si tratta di un’area naturalistica di grande pregio, nota non solo per i funghi porcini e i frutti di bosco, ma soprattutto per le possibilità di compiere piacevoli passeggiate immersi in boschi di faggi, o più impegnative escursioni sull’Alpe a oltre 2mila metri di quota. Valle dei Cavalieri collabora con il Parco per i progetti “Neve e Natura” e “Autunno d’Appennino”, svolgendo numerose attività di educazione ambientale rivolte a bambini e ragazzi. Il gruppo “Hanno per scuola l’Alpe”, formatosi all’interno della cooperativa di comunità, lavora insieme all’associazione di guide ambientali ed escursionistiche “Altri Passi” per avviare i giovani alla passione della montagna, organizzando escursioni estive e invernali lungo percorsi ricchi di storia come il Sentiero dei Ducati ed il Sentiero dei Vallisneri (verso Pratizzano ed il Monte Ventasso), o verso gli incontaminati ambienti di alta quota del Monte Casarola e dell’Alpe di Succiso.

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Alla massima attenzione rivolta allo sport si unisce quella per l’educazione ambientale, un’attività rivolta a scuole di ogni ordine e grado, associazioni e famiglie, svolta in collaborazione con il Parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano. «I percorsi proposti intendono esplorare, in modi originali e sicuramente complessi, i temi della sostenibilità ambientale e della natura posta in relazione con la creatività e la curiosità di chi apprende. L’esperienza diretta e la ricerca di risposte da parte di ciascuno sono elementi di un percorso in cui l’ambiente con i suoi valori si sperimenta attraverso progetti chiamati “Neve e Natura”, “Autunno d’Appennino”, “Estate nei Parchi”. Progetti strutturati in stage di più giorni accompagnati e guidati da tutor, docenti, educatori che condividono la permanenza e le attività presso il nostro agriturismo e l’azienda agricola, e nell’ambiente del nostro territorio, con le sue peculiarità naturalistiche, la sua cultura, le sue tradizioni e la sua storia», affermano i responsabili di Valle dei Cavalieri sul loro sito.

L’attenzione alle nuove generazioni è una delle priorità di Valle dei Cavalieri, al contempo una vera e proprio cooperativa didattica, che grazie alle attività e ai progetti proposti dal Parco alle scuole fa vivere ai più giovani l’esperienza della vita in cooperativa, portandoli in azienda per seguire la lavorazione del latte di pecora, a contatto con gli animali al pascolo o durante la fase di mungitura, o direttamente in cucina per la preparazione del pane e degli altri piatti tipici. Nessuno resta mai con le mani in mano a Succiso, e questo è uno dei segreti del suo successo. Tutti i soci sono polivalenti, non manca così chi accompagna i bambini a scuola la mattina, lavora all’allevamento di pecore il pomeriggio e prepara la pizza al ristorante la sera, o chi manda la ruspa e l’escavatore, per poi trasformarsi in guida ambientale per la gioia dei turisti che vogliono scoprire il territorio. Attivismo ed efficienza che non sono passate inosservate, se è vero che a Succiso giungono docenti e ricercatori da tutto il mondo, desiderosi di capire come funziona questa fortunata cooperativa di comunità, per magari replicarla in altri luoghi.

Di sicuro Valle dei Cavalieri, che fa parte di Legacoop, è già un modello in Italia, dove ha ispirato altre interessanti esperienze. Tra i riconoscimenti ottenuti dalla cooperativa di comunità di Succiso spicca la Bandiera Verde Agricoltura 2013, conferita dalla Confederazione italiana agricoltori (Cia) con questa motivazione: «Abbiamo ritenuto giusto premiare questa esperienza virtuosa di cooperativa di comunità dove l’associazione è volontaria e la proprietà è comune. Un esempio di come le risposte della collettività, anche supportate dagli enti locali, creano servizi e superano inefficienze, generando un valore economico e occupazione dentro una medesima comunità. Nelle varie attività della cooperativa, tra l’altro, hanno trovato spazio un allevamento ovino e un agriturismo. Aver fortemente perseguito l’obiettivo di scongiurare il totale abbandono di un piccolo Borgo, e quindi delle sue specificità, si è dimostrata una scelta giusta che ha messo al centro la qualità della vita degli individui e la salvaguardia del territorio e della sua storia».

Lo scorso luglio, a Succiso, Valle dei Cavalieri ha festeggiato i suoi primi 25 anni con un’iniziativa pubblica gremita, a cui hanno partecipato molte autorità, concordi nel sottolineare il successo di questa esperienza collettiva e il suo ruolo di esempio per altre comunità. Secondo il presidente del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, Fausto Giovanelli, questo fortunato paese-cooperativa può essere un riferimento concreto e non teorico per tante difficili realtà delle montagne italiane, mentre l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, ha evidenziato come i risultati tangibili delle cooperative di comunità emiliane abbiano dato utili indicazioni alla Regione Emilia-Romagna per le strategie del Piano di Sviluppo Rurale. Era presente anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, già presidente nazionale di Legacoop. «Non stupisca la mia visita a Succiso, perché in un paese di poco più di sessanta persone che vi abitano tutto l’anno, il 10% lavora grazie alla cooperativa. Una percentuale di occupati che non ha neanche la Fiat a Torino», le parole del ministro, che nel suo intervento ha ribadito che le cooperative di comunità possono avere successo solo laddove esistano comunità, perché «è l’intelligenza e la coesione della comunità che rende la cooperativa di comunità uno strumento importante per risolvere i problemi del lavoro, per contrastare lo spopolamento, per offrire servizi ai cittadini. Molti problemi sociali nascono laddove non c’è lavoro».

Tanti auguri Valle dei Cavalieri, mille di questi giorni!

Marco Grilli





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