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Macellazione delle mucche a terra, la denuncia di Striscia

Di Valeria Bonora - 3 Ottobre 2012

Il primo Ottobre Striscia la Notizia ha mandato in onda un servizio sul macello in provincia di Mantova e sul vergognoso fenomeno delle vacche a terra, mucche sfruttate per il latte che non sono più in grado di reggersi sulle loro gambe, non deambulano e soffrono fino allo sfinimento. L’inviato di Striscia Edoardo Stoppa ha documentato le crudeltà alle quali sono sottoposte le mucche da latte a fine sfruttamento, caricate e trasportate illegalmente verso il macello.
Le immagini trasmesse durante la puntata mostrano gli operatori della macellazione che violano la legge, commettendo abusi che in Italia costituiscono violazioni del codice penale, in base alle leggi vigenti, e sono condannati senza riserve dalla società.
Qui trovate il servizio di Striscia se per caso non lo aveste visto in tv (e se non lo avete visto vi avviso che le immagini sono forti)
Già nel 2011 la Commissione europea dichiarò di essere “al corrente di questi terribili casi e di stare lavorando sulla strategia da adottare” e il Commissario Ue responsabile per il Benessere degli animali John Dalli, rispose che “l’Ufficio alimentare e veterinario europeo UAV ha ispezionato l’Italia nel marzo 2010” e che visto che “sulle condizioni degli animali rimanevano problemi”, “si era raccomandato alle autorità italiane di adottare azioni appropriate per porre rimedio alla situazione”. Il Commissario Dalli aveva concluso che “la relazione di tale audit non è stata ancora completata”.
Secondo l’europarlamentare Andrea Zanoni “la tutela delle mucche da latte può essere assicurata solo da una specifica normativa inserita nella nuova strategia Ue per il Benessere degli animali 2012-2015. Attualmente queste mucche sono iper sfruttate con conseguenze negative per il loro stato di salute e di conseguenza anche per la qualità del latte consumato dai cittadini”. “Troppi i casi di animali allevati in condizioni precarie e trasportati senza alcun riguardo come dimostrano i casi delle mucche a terra in Italia. Ci vuole una direttiva europea specifica affinché simili episodi non si verifichino mai più”.
Ed è da qui che nasce un appello della LAV fatto dal vicepresidente Roberto Bennati, riguardante la macellazione del bestiame.
L’industria della macellazione commette illeciti di questo tipo da molti anni e dietro i vuoti impegni dei dirigenti delle aziende e delle associazioni di categoria proseguono prassi indebite che nessun altro settore economico potrebbe porre in atto senza conseguenze, mettendo peraltro a repentaglio la sicurezza dei cittadini che ancora ricorrono al consumo di carne”.
E’ gravissimo che da anni gli organi di controllo nei mattatoi italiani non reprimano questo fenomeno e che migliaia di animali arrivino al macello in violazione delle leggi. – prosegue Bennati – Nonostante siano stati reiteratamente censurati dall’Ufficio Veterinario Europeo di Bruxelles per gravi inadempienze nei controlli sul benessere degli animali, minacciando addirittura provvedimenti all’Italia, i servizi veterinari della Regione Lombardia continuano a non sanzionare e non denunciare comportamenti vietati da leggi speciali e dal codice penale, alimentando una filiera di illegalità e di crudeltà che il settore zootecnico vuole tenere nascosta dietro i muri degli stabilimenti di macellazione”.

Da tre anni chiediamo provvedimenti specifici al Servizio Veterinario Regionale della Lombardia, producendo dettagliati studi sui dati ufficiali relativi agli animali giunti in gravi condizioni o morti al macello – aggiunge Bennati – Anche le nostre proposte concrete per controllare questo fenomeno sono purtroppo cadute nel vuoto e le ultime immagini confermano un totale disinteresse delle istituzioni, e dei servizi di controllo, a garantire il benessere degli animali”.
Nonostante la condanna del primo veterinario ASL a Lodi per maltrattamento di vacche a terra, e nonostante la richiesta della FVO (Food and Veterinary Office) di denunciare i veterinari compiacenti che attestano falsamente l’idoneità al trasporto di animali non trasportabili, quello che resta sono le immagini di Striscia. Dobbiamo augurarci che si replichi quanto avvenuto con il caso dell’allevamento Green Hill, che conta indagati anche nei servizi veterinari, per ottenere i controlli previsti dalla legge, e da molti anni”, conclude Bennati.
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