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Vivere Montessori

Scuola: consigli per una scelta consapevole

Di Educatrice Manuela Griso - 29 Agosto 2016

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Tempo di preparativi, le porte delle scuole si sono aperte a pulizie, organizzazione degli spazi, aria di progetti da approvare, da abbracciare e portare avanti per un anno intero. E ci sono i bambini… Quelle persone meravigliose, basse, che camminano un po’ incerte tra i corridoi, con due occhioni pieni di gioia e speranza.

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Gli ultimi fatti di cronaca mi spingono a fare un appello ai genitori.

Cari genitori,
Ciò che vi apprestate ad affrontare è un percorso che durerà a lungo, che sostituirà (in termini di tempo) per gran parte la famiglia nella vita del vostro bambino e ciò che la scuola porterà nella sua vita lo segnerà in modo tangibile, nel bene ma anche nel male. Ciò che cerco di dirvi è, oltre al tentare di fare una scelta oculata (possiamo fare milioni di domande quando andiamo a vederla ma finché uno non si mette dall’altro lato della barricata vedrà sempre e solo il panorama che gli descrivono) , spinta dalla pancia più che dalla mente, vi chiedo di osservare ancora di più i vostri bambini durante il periodo scolastico. Questo, perché ci sono bimbi che parlano e raccontano se va tutto bene o no, mentre ci sono bimbi che al contrario non dicono nulla qualunque cosa succeda. In qualche altro modo, però, se le cose vanno male, lo manifestano e noi è lì che dobbiamo essere accorti. Un bambino solare che diventa un bambino molto piangente, o con difficoltà ad addormentarsi o con scatti di rabbia apparentemente inspiegabili, DEVE suscitare la nostra attenzione e i nostri interrogativi: “perché fa così? Che cosa cerca di esprimere? “.

Non voglio fare allarmismi particolari, ma purtroppo, specie nei più piccoli, ci sono tante strutture non adeguate che possono segnare per sempre alcuni tratti del carattere del vostro bambino. Per farvi un esempio: una bambina che è stata tolta dalla sua scuola perché la madre capì che c’era qualcosa che non andava per il verso giusto (pianti disperati della bambina per non andare a scuola, cambiamenti di personalità evidenti) , cambia scuola e torna come prima. L’unica cosa che non ci si riusciva a spiegare era che questa bambina non voleva più disegnare. Diceva di non essere capace e voleva che la madre o la sorella le facessero dei disegni che lei avrebbe colorato. Lì per lì uno cerca di incoraggiare, di spronare e poi lascia che il corso degli eventi continui. A distanza di un anno questa bambina pianse per indossare un paio di pantaloni. Non si comprendeva il motivo. Dopo svariati minuti saltò fuori che quei pantaloni li indossava quando la tal “maestra” concedeva a tutti di disegnare mentre a lei no. Ecco, qui ci si danno due spiegazioni in una: perché odia quei pantaloni e perché non voleva più disegnare. Questa bambina ora sta ricominciando a disegnare, pur con molta fatica e molta poca autostima, ma grazie ai suoi nuovi maestri e ad altre esperienze positive sta riacquistando fiducia. Ma cosa sarebbe successo se nessuno si fosse accorto del suo vero malessere? Se li avessero considerati capricci? Se si fossero limitati a dire: si adatterà e non piangerà più? Quella bambina avrebbe spento la sua anima.

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La scuola ha un ruolo troppo importante nella vita dei nostri bambini per sceglierla a cuor leggero. Vi invito caldamente a scegliere in base a dei criteri “sensati” e non sulla base della comodità (è la scuola vicino casa) o della ovvietà (tutte le scuole sono uguali) o su ragioni di poco conto. Pensate al bene dei vostri bambini e tentate di scegliere il meglio per ciò che sentite sia giusto. Quando scelsi la scuola primaria di mia figlia Gioia, ne girai parecchie nella mia zona. Parlando con le mie amiche dissi: “io se trovo una maestra che mi dice che fa lavorare i bambini anche a terra la iscrivo ” Questo perché per me era fondamentale sapere che mia figlia non stesse 8 ore seduta ad un banco senza la possibilità di muoversi, di allungarsi, di cambiare posizione, perché come dice Maria Montessori (da medico) non è fisiologico stare seduti 8 ore al giorno. La schiena viene sovraccaricata e le ossa in crescita ne risentono. Così un giorno andai alla presentazione di una scuola e dopo mi fermai a parlare con una delle insegnanti. Lei mi disse: “io sono un’amante del lavoro a terra. Quindi spesso butto giù dei tappeti e lascio che i bambini lavorino così”. Inutile dire che l’ho iscritta li. Mia figlia non capitó nella classe di quell’insegnante, ma lo spirito è lo stesso. Ha due insegnanti straordinarie e quella stessa che mi parlò quel giorno che nella sua classe fa l’ora di musica. La scuola di cui parlo è la scuola XXV aprile di Chiavazza in provincia di Biella e vorrei ringraziare le insegnanti: Rita, Chiara e Katia per il loro amore verso i bambini e verso questo mestiere.

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Detto questo vorrei veramente che Voi , Cari genitori vi rendeste conto (ma sono certa che lo fate già) dell’importanza della scelta della scuola e che non esitiate a cambiare se vi accorgeste di qualche segnale da parte del vostro bambino. I vostri figli passeranno a scuola un tempo lunghissimo e dobbiamo essere certi che sia un tempo non solo di qualità a livello di conoscenze e apprendimento ma soprattutto a livello umano e di rapporti.
Ora vi lascio due consigli per quando dovrete scegliere la scuola.

Scuola dell’infanzia:

  • L’ambiente deve essere ricco di materiali veri come il legno, il metallo e rispecchiare attività reali di vita pratica e manualità fine;evitare gli ambienti pieni di giocattoli e peluche dove tutto è alla rinfusa, meglio poco ma selezionato;

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  • Chiedere le attività che svolgono quotidianamente (giornata tipo ma dettagliata) in modo che comprendiate cosa è concesso fare e cosa no. Evitare posti dove colorano solo con i pennarelli, preferire dove hanno le matite colorate, dove è permesso usare le tempere e gli acquerelli (ai bambini sarà permesso sporcarsi e questo è un gran lusso!)

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  • Ambire a scuole in cui escono TANTO in giardino e in TUTTE le stagioni:
    Il gioco libero all’aperto è fonte di grandi scoperte a livello motorio, di coordinazione, di organizzazione, esperienziale poiché vivono sulla pelle le diverse stagioni, di apprendimento , nomi delle piante del giardino ecc; di osservazione: gli insetti ecc ecc . Se poi facessero anche l’orto siete a cavallo!

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  • Osservate le maestre: non guardate i sorrisi, guardate dietro. Perché alla facciata siamo bravi tutti, ma gli occhi parlano e il corpo anche. Osservate le rigidità e le fluidità e fidatevi del vostro istinto!

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  • Assolutamente da evitare scuole in cui vi OBBLIGANO ad aver tolto il pannolino. Ogni bambino ha i suoi tempi! Se non era pronto nonostante i 3 anni lo sarà magari a 3 anni e 3 mesi. Rispettate i loro tempi e non quelli degli insegnanti!
  • Questione cibo: cercate di essere chiari sul fatto che i bambini SE VOGLIONO assaggiano o mangiano, ma che se NON vogliono nessuno deve obbligarli a farlo.

Scuola primaria:

  • L’ambiente deve essere accogliente e caldo nonostante i banchi e le rigidità che possiamo notare noi più sensibili;preferite i banchi disposti a ferro di cavallo in modo che i bambini possano guardarsi tra di loro e al centro ci sia uno spazio in cui stendersi a terra per lavorare.
  • Attività: ambite a scuole in cui ci sia un’impostazione laboratoriale di modo che la conoscenza passi attraverso l’esperienza. Si impara attraverso il corpo e non attraverso il libro. Se assaggio il limone saprò cosa vuol dire acido, se me lo dicono soltanto non saprò distinguere se è acido o amaro la prossima volta che lo incontro. E così per tutto quanto. Esperienza=conoscenza=autostima =autonomia.
  • Giardino: anche qui richiedete quanto tempo trascorrono in giardino e se escono in ogni stagione, per le stesse ragioni spiegate sopra. Anche qui, l’orto sarebbe il top!

giardino e scoperte

  • Intervallo: preferite scuole dove ci sia l’intervallo lungo. I bambini hanno bisogno di riposare corpo e mente per poter riprendere serenamente lo studio.
  • Cibo: stesse parole che trovate sopra. Ogni bambino deve poter scegliere che cosa mangiare e che cosa no.
  • Insegnanti: anche qui osservate bene. Andate a pelle. Domandate che metodo (se ha un metodo) usa per insegnare, da quanti anni lo fa, ecc… Domande banali ma che vi permetteranno di leggere se c’è passione in quello che fa o se c’è rigidità (perché me lo chiede? Non si fida? Che mi faccia fare il mio lavoro… ) . Vedrete l’atteggiamento e sarete in grado di valutare che approccio può avere di fronte alle domande di un bambino (molto più “impertinenti” delle nostre! 😉 )
  • Errore, voti e compiti: domandate come si approcciano di fronte all’errore e sulla questione voti e compiti. Fondamentale sarà la risposta. Se vi dicono che l’errore è nostro amico e se non si sbaglia non si impara siete a posto! Se vi dicono che i voti non fanno la persona,che non dovete farli pesare e che i compiti in settimana dopo 8 ore di scuola sono inutili, abbracciateli e fate la hola!!! Ahahahah scherzi a parte, queste sono domande davvero importanti a cui prestare grande attenzione.

Bene, qualche consiglio, spero utile, ve l’ho lasciato, e dunque…

Vivere Montessori vi augura un buon inizio, un buon proseguimento e se così non fosse vi auguro la consapevolezza necessaria per accorgervene e cambiare rotta!

Educatrice Manuela Griso





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