Ambiente
Primo piano

Il Primo Villaggio Autosufficiente Nasce ad Amsterdam

Di Valeria Bonora - 4 Agosto 2016

Esiste un problema di fondo quando guardiamo alla popolazione mondiale, se pensiamo che entro il 2050 ci saranno ben 10 miliardi di persone che vivranno sulla terra, si può già da subito immaginare quali saranno i grandi problemi, la mancanza di energia e risorse; per questo motivo è quanto prima auspicabile che si pensi ad abitazioni rigenerative e ad uno sviluppo della comunità in grado di auto produrre la propria energia e le proprie risorse. L’acqua e il cibo scarseggeranno a causa del continuo avanzare dei centri abitati a discapito dei terreni coltivabili e queste sono pressanti questioni globali che devono essere affrontate.

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Una soluzione è sicuramente un quartiere o villaggio che sia in grado di produrre energie rinnovabili, che sia in grado di gestire il sistema idrico e le risorse e che si basi sulla continua ricerca della resilienza in modo da non incidere negativamente sulle economie delle famiglie e che abbiano oneri ridotti sui governi locali e nazionali.

Un villaggio così sta nascendo vicino ad Amsterdam, nella località di Almere, completamente autonomo sotto il punto di vista elettrico e un modello di sostenibilità per il futuro.

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Il ReGen Village è un progetto che troverà modo di espandersi presto nei Paesi Bassi e nel resto dell’Europa; l’idea si basa sul creare una comunità autosufficiente sia dal punto di vista energetico che alimentare, inoltre sarà in grado anche di gestire lo smaltimento dei rifiuti e grazie a questo ricreare energia in modo che niente vada sprecato.

Stando a cosa descritto, in questo villaggio ogni scarto verrà recuperato, quelli alimentari andranno a formare il compost per le coltivazioni, che saranno ad alto rendimento e biologiche, combinate con la permacultura e con le foreste urbane per la coltivazione di alberi da frutto.

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L’energia elettrica sarà fornita alle abitazioni attraverso un sistema di fotovoltaico, pannelli solari, pale eoliche e energia geotermica e derivante dalle biomasse.

Tutti i rifiuti che non verranno usati per il compostaggio verranno utilizzati per generare energia in un impianto per il biogas; l’acqua piovana verrà raccolta insieme alle acque grigie e verranno usate per le irrigazioni.

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Questo progetto prenderà vita già entro la fine del 2017, e nonostante i limiti ovvi che si avranno (non tutte le colture saranno disponibili) è un’idea grandiosa per un futuro ecosostenibile che andrà a migliorare lo stile di vita odierno e vedrà cambiare il mondo verso un miglioramento continuo.

Sperando che non sia l’inizio di una nuova era industriale dove le grandi aziende lotteranno per il business, dove non ci saranno corse all’oro per gli scambi energetici e alimentari, potrebbe essere davvero l’inizio di un ritorno alle origini dove uomo e natura coesistevano senza distruggersi a vicenda.

Valeria Bonora
Guarda il mondo attraverso i miei occhi





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