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Rassegna Etica

Tarocco della Morte: il significato simbolico di questa carta e come interpretarla

Di Laura De Rosa - 30 Giugno 2016

I Tarocchi suscitano sempre parecchie discussioni perché siamo abituati alla classica figura della cartomante truffaldina che ricorre a questi mezzi di divinazione a fini lucrativi. In realtà i Tarocchi, indipendentemente dagli usi impropri, vantano una storia importante e vengono utilizzati quali strumenti di conoscenza interiore anche da studiosi di tutto rispetto. Primo fra tutti il famoso Alejandro Jodorowsky, autentico esperto di tarocchi e famoso regista.

Ma cosa sono i Tarocchi? Carte che celano simbologie archetipiche importantissime, capaci di scavare nel nostro inconscio, portando alla luce aspetti talvolta dimenticati. Sebbene la cultura consumistica continui a fare un gran uso di simboli, che ci attorniano ovunque e la pubblicità stessa ne fa ricorso per indurci ad acquistare determinati prodotti, attribuiamo loro poca importanza, come fossero qualcosa di vecchio, sorpassato, spesso associato ai rituali di tipo religioso. Che paradosso! I simboli, esattamente com’è sempre accaduto nel corso del tempo, continuano a influenzarci e a vivere con noi, a plasmare le nostre esistenze a dispetto dell’inconsapevolezza, eppure la società odierna sembra snobbarli, tacciandoli per cose di poco conto. La maggior parte di noi sa che rituali come il Battesimo sono basati su gesti simbolici, tuttavia spesso ne ignora il significato e soprattutto ne ignora la portata, che non si esaurisce nel rituale in se stesso.

Ma cos’è il simbolo? E’ una rappresentazione o evocazione di qualcosa e può essere individuale o collettivo, il famoso archetipo. Come suggerisce Carlo Cardia ne “Il valore del simbolo”, “per questa sua “capacità di sintetizzare messaggi e di comunicarli con immediatezza”, il simbolo “è strumento di richiamo identitario; se però è tanta la sua capacità di suscitare e rafforzare appartenenze, altrettanta è quella di determinare esclusioni”1. Il simbolo, infatti, unisce e divide: unisce i “partecipi” della stessa credenza, fede o passione, e li divide dai “non partecipi”. Il simbolo veicola messaggi sottili che ci condizionano spesso inconsapevolmente e più ne ignoriamo i meccanismi, più rischiamo di esserne vittime. Con questo non voglio dire che i simboli siano negativi, tutt’altro, ma non averne la minima consapevolezza o sottovalutarli significa subirli e non è necessario capirlo perché questo accada. D’altra parte farne un uso consapevole può aprire porte inimmaginabili e la Chiesa lo sa bene. Peccato che la scienza, per quanto indispensabile sia stata e continui ad essere, abbia contribuito a screditare il valore di tutto ciò che è simbolico, in nome di un razionalismo esasperato che da forza si è trasformato in limite.

I simboli nei Tarocchi

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Nella lettura dei Tarocchi i simboli svolgono un ruolo di primaria importanza perché permettono di sondare l’animo umano in modo irrazionale attraverso l’osservazione dei legami emozionali del soggetto con ciò che lo circonda. Chi legge i Tarocchi fa da intermediario, ovvero interpreta ciò che i Tarocchi suggeriscono sotto forma simbolica per il consultante. Si viene così a creare una sorta di legame fra tarocchi, consultante e interprete che va vissuto nel presente lasciando andare ogni forma di pregiudizio. Certo, non è facile accettare che “il caso”, inteso come carte estratte casualmente, possa svelarci qualcosa di profondo e sicuramente intercorrono tanti fattori disturbanti, dalle eventuali proiezioni dell’interprete alla tipologia di carte utilizzate (per alcuni sono validi solo certi mazzi), eppure la lettura dei Tarocchi rimane uno strumento di esplorazione potente.

Personalmente ne faccio uso e credo sia sempre importante leggere i messaggi dei Tarocchi come si trattasse di una storia. Se la storia ci tocca nel profondo, se smuove qualcosa, se ci aiuta a intuire aspetti nuovi della nostra interiorità, possiamo sfruttarla per crescere. Se al contrario non la sentiamo nostra, la possiamo benissimo accantonare. Il problema è che le letture dei Tarocchi di tipo divinatorio, ovvero quelle che prevedono eventi futuri, specie se negative, possono condizionare il consultante che, impaurito dalla previsione nefasta, finisce per farle andare esattamente così. Per questo le letture dei Tarocchi dovrebbero fornire, a mio parere, delle indicazioni di massima su una data situazione, soffermandosi sui pro e contro, su eventuali difficoltà o potenzialità inespresse, ma mai fornire un quadro preciso del futuro. E ora veniamo al Tarocco di oggi, la Morte.

Tarocco della Morte, numero XIII: cosa significa

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La Morte è uno dei Tarocchi più temuti per l’ovvio significato che tanto ovvio non è. Difatti questa carta non si riferisce, nella maggioranza dei casi, a una morte fisica ma a un processo di cambiamento profondo o alla fine di qualcosa.

Quando esce in una lettura si riferisce, sebbene vada ovviamente contestualizzata, al bisogno di abbandonare vecchie abitudini, vecchi schemi, vecchi modi di fare che sono ormai controproducenti per la nostra evoluzione. Quindi indica un forte mutamento interiore o la necessità che questo avvenga. Eventuali difficoltà nell’affrontare la trasformazione o risorse positive cui attingere vengono suggerite dalle altre carte.

La Morte può riferirsi a qualunque ambito della vita, come d’altronde qualunque altro Tarocco, per esempio in ambito affettivo potrebbe indicare la necessità di un cambiamento drastico oppure di una separazione, sul piano lavorativo un cambiamento professionale e via dicendo. L’aspetto positivo della Morte interiore è che essa è seguita dalla Rinascita e quindi rappresenta la prova, in senso lato, iniziatica, superando la quale possiamo giungere a una nuova condizione di vita più conforme alla nostra essenza.

Nei mazzi tradizionali la vediamo sotto forma di scheletro armato di falce, talvolta di arco. A volte lo scheletro ha un mantello e il numero 13 non sempre è riportato: secondo alcune teorie, ciò dipenderebbe da una superstizione che lo voleva foriero di presagi negativi. Poi vi sono numerosissime interpretazioni artistiche che la rivisitano a modo proprio. A livello simbolico è importante considerare gli elementi base: in primis lo scheletro che simboleggia per l’appunto la morte, poi c’è la falce che simboleggia il momento del raccolto e quindi il passaggio da una fase all’altra. Il numero 13 sarebbe ricollegabile ai 13 pezzi in cui il Dio Seth ridusse Osiride mentre la rosa a cinque petali simboleggia la rinascita e i Rosa Croce.

Nella lettura, sebbene vada considerato il significato base, è importante osservare il Tarocco senza troppi schemi mentali, ricorrendo alla simbologia originaria come punto di partenza anziché punto di arrivo. Il significato della carta, a seconda del contesto e del consultante stesso, potrebbe cambiare ed è bene prestare attenzione a qualunque intuizione, persino se apparentemente in contrasto con il significato tradizionale. Non meno importanti il contesto, quindi la posizione della carta rispetto agli altri Tarocchi estratti e la relazione che intercorre tra essi.

Laura De Rosa

yinyangtherapy.it





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