Animalismo
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Tumori: al via l'addestramento dei cani fiuta-tumore

Di Valeria Bonora - 21 Settembre 2012


A Febbraio di quest’anno si parlava già dell’addestramento di cani per l’individuazione di tumori alla prostata, l’addestratore italiano, Marco Sincovich, si è formato in Inghilterra e aveva individuato sei cani tra i quali scegliere il “pioniere” italiano: tre Labrador, un Border Collie, un bracco tedesco e un Malinois.
E’ il progetto di Medical Detection Dogs Italia Onlus (Mddi Onlus), associazione senza fini di lucro che sostiene la ricerca scientifica medica sull’impiego dell’olfatto del cane per il rilevamento di malattie, a formare ed educare ’cani detective’ rendendoli capaci, attraverso il loro fiuto, di rilevare le crisi legate a diverse patologie metaboliche come diabete, narcolessia, morbo di Addison.
Diversi studi affermano la teoria secondo la quale il cane è in grado di diagnosticare il tumore del colon, della prostata ed altre neoplasie, con un livello di accuratezza molto elevato, per esempio uno studio francese pubblicato sulla rivista European Urology e uno di Kyushu University a Fukuoka, in Giappone pubblicata online su Gut.
Un altro recente studio condotto al Schillerhohe Hospital in Germania ha concluso che i cani hanno la capacità di riconoscere l’odore di alcuni composti organici nel corpo umano, che sono collegati alla presenza del cancro ai polmoni, “Nel fiato dei pazienti con cancro ai polmoni,è probabile che vi siano composti chimici diversi rispetto ai fiati normali, e il forte odorato dei cani può individuare questa differenza ad un primo stadio della malattia” ha detto Thorston Walles,il ricercatore che ha guidato questo studio, in un recente dichiarazione.


In Italia lo studio è appena partito ed è stato presentato durante il 19° convegno di urologia tenutosi a Genova. Per ora solo due esemplari di cani verranno addestrati in modo da mettere a punto una sorta di “naso artificiale” utilizzabile ovunque.
L’addestramento è molto simile a quello al quale sono sottoposti i cani antimine, ormai comunemente utilizzati e sicuri al 100%.
I due esemplari di pastore, uno belga e uno tedesco, impiegati per lo studio, saranno tenuti in un centro cinofilo e riceveranno le urine dei pazienti in attesa di diagnosi. Anche se sarebbe più carino vederli passeggiare per le corsie degli ospedali.
 





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