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Il Vaso della Felicità

Di Valeria Bonora - 6 Novembre 2015

A lanciare sui social l’idea di un vaso pieno di felicità è stata la scrittrice americana Elisabeth Gilbert, l’autrice di “Mangia, prega, ama” che ha postato sul suo profilo Facebook un post in cui mostra un grande vaso pieno di bigliettini… Ma cosa sono quei bigliettini? E cos’è il “Vaso della felicità“?

Lei lo spiega nel suo post che scrive:

“Circa un anno fa, quando ho lanciato la mia pagina Facebook, ho postato una foto del mio Vaso della Felicità.

Il Vaso della Felicità è un progetto che ho iniziato nella mia vita molti anni fa ed è rimasta una pratica che ho cercato di mantenere con regolarità da allora. (Anche se con delle dimenticanze, perché mi capita di impigrirmi e talvolta sono sopraffatta dalla vita, come tutti noi).

Nella sua essenza, il Vaso della Felicità è un’idea semplicissima e quasi assurda – ogni singolo giorno, a fine giornata, prendo un pezzo di carta (l’angolo di una bolletta telefonica o il pezzo di una vecchia lista della spesa) e ci scrivo il momento più felice di quel giorno. E ci metto la data. E poi piego la nota e la inserisco nel vaso. E questo è tutto quello che faccio.

Ci vogliono circa 35 secondi per farlo, ma quello che mi porta questo esercizio è enorme – non solo il piacere di trovare un buon momento ogni giorno (anche i giorni orribili hanno un momento meno brutto degli altri), ma dà molti benefici ricordare quel momento per sempre.

Col passare degli anni, ogni volta che vivo un periodo difficile, pesco nel barattolo e tiro fuori un foglietto di carta a caso, e rivivo la gioia di quell’istante – tutte quelle istantanee gemme di vita, che avrei dimenticato se non le avessi annotate, mi portano infinito conforto.

Mi sorprendo sempre di come, di solito, il mio momento più felice della giornata sia anche quello più semplice. Quasi mai è un momento di successo esplosivo o un eccesso delirante. Nonostante tutti i miei sforzi e le mie ambizioni e tutta la mia ricerca di esperienze straordinarie, è importante riconoscere che i miei momenti più felici sono generalmente molto comuni e silenziosi e a volte anche insignificanti.

In realtà, il mio momento più felice ogni giorno, di solito, è solo un colpo d’occhio a qualcosa di dolce e piccolo, il fluire inaspettato di un’emozione, un po’ di sole sul mio viso, un piacevole incontro sul marciapiede, un fresco bicchiere d’acqua proprio al momento giusto, la mia gioia felina dopo un pisolino, la vista fugace appena con la coda dell’occhio di un uccello, il riconoscimento di qualche piccola e bellissima cosa.

Per esempio, il giorno in cui ho iniziato ad andare allo show di Oprah Winfrey (che era ovviamente l’esperienza in assoluto di maggior spicco nella mia vita) il mio momento più felice si è verificato la mattina in camera d’albergo, quando mia mamma mi stava aiutando a prepararmi per andare allo show, stirando la fascia del mio vestito per me. (Guardandola mi sentivo come di nuovo bambina, al mio primo giorno di scuola o ad un ballo della scuola. E ho sentito il suo amore per me, ed è stato bellissimo). Niente è stato migliore, durante quella giornata (ed è stata fantastico e avventurosa), di quel piccolo, dolce momento.

Così ho presentato ai miei amici di Facebook il mio vaso della Felicità, e la gente ha iniziato a fare il proprio e ad inviarmi le foto, che ho poi ho condiviso. E’ stato così straordinario vedere la diffusione di questa pratica!

Le persone fanno i loro vasi con tutto, dai vecchi contenitori di sottaceto, a splendide ceramiche fatte a mano, a vasi situati al centro del tavolo, a rari pezzi d’antiquariato, all’artigianato di un bambino. ho ricevuto Vasi della Felicità da tutto il Nord America, ma anche dall’Egitto, Filippine, Polonia, Iran, Turchia, Russia, Brasile, Colombia, Indonesia. Mi hanno inviato Vasi della Felicità familiari, relativi al rapporto madre-figlia, Vasi della Felicità post-divorzio, Vasi della Felicità di lotta al cancro, Vasi della Felicità di Capodanno (da leggere il seguente nuovo anno, per celebrare i momenti più felici dell’anno passato) – e ogni iterazione immaginabile. Amo ognuno di loro.

Devo anche aggiungere come a volte mi si spezza il cuore nel modo più dolce – quando sento alcune delle domande riguardo a ipotetiche “regole” del Vaso della Felicità. E’ come se la gente non volesse finire nei guai, facendo un Vaso della Felicità sbagliato! Mi è stato chiesto: “Posso leggere sempre i foglietti che ho scritto, anche più volte?” Oppure: “Posso scrivere a volte una preghiera, invece di un momento di felicità?” O, “Va bene se permetto a qualcuno di mettere un momento felice nel mio barattolo?” Oppure: “Il mio Vaso della Felicità ha bisogno della scritta Vaso della Felicità su di esso?” O, “Va bene se il mio Vaso della Felicità è in realtà una ciotola?” Oppure, “Si possono mettere pietre fortunate nel proprio Vaso della Felicità?” Oppure (e questo è di solito chiesto con un senso di panico): “Cosa succede quando il mio Vaso della Felicità è PIENO?!!” Oppure (e questo mi spezza il cuore ancora di più): “Dove posso acquistare un Vaso della Felicità??? L’ho cercato ovunque su Internet e non riesco a trovarlo da nessuna parte

Vedi come queste domande sono toccanti e rivelanti? Vedi quanto queste preoccupazioni ci raccontano l’incertezza che abbiamo riguardo alla nostra felicità, o le autorizzazioni che sentiamo il bisogno di ricercare? Come abbiamo bisogno disperatamente di conoscere le regole? Come i nostri timori di finire nei guai ci bloccano la nostra felicità? Senza contare l’idea che la nostra felicità sia, naturalmente, qualcosa che deve essere acquistato! (Fidati di me, queste domande mi suonano famigliari, perché sono tutti i tipi di domande che mi faccio, quando complico quelle che dovrebbero essere interazioni molto semplici nella mia vita).

Quali sono le regole, vi chiederete?

Ragazzi – non ci sono regole! Non ne ho idea! Ho appena creato questa cosa, che funziona per me!

E’ la tua felicità; puoi farci assolutamente tutto ciò che ti piace!

Metti quello che vuoi là dentro – tutto ciò che ti porta pace e gioia. E quando il tuo vaso si riempie (come mi auguro accada), non ti resta che farne un altro. Leggi i foglietti, se ti va; oppure lasciali tranquillamente piegati, se lo preferisci. E lo puoi fare con una scatola di tessuto vecchio, se vuoi!

Il vaso non è la parte magica; il vaso è il vaso.

Cosa c’è dentro è semplicemente – molto semplicemente – la parte migliore della tua vita sulla terra.

Quindi questo è il progetto del Vaso della Felicità , cari amici.

Vi mando benedizioni dal mio vaso al tuo, e tutto il mio amore …

Liz”

LET’S TALK ABOUT THOSE HAPPINESS JARS, SHALL WE?Dear lovelies —About a year ago, when I first launched this…
Posted by Elizabeth Gilbert on Mercoledì 21 agosto 2013

E allora prendiamo il primo vaso che troviamo, che sia di vetro, di plastica, di ceramica o di legno poco importa, quello che realmente importa è la felicità che ci mettiamo dentro, il momento bello che durante la giornata ci ha fatto stare meglio.

In fondo è una cosa che facciamo quasi in automatico ogni sera quando ci mettiamo a letto, prima di chiudere gli occhi facciamo il punto della situazione della giornata, solitamente affiorano i problemi è vero, ma se facessimo uno sforzo in più e provassimo a ripercorrere la giornata e trovare quello che ci ha strappato un sorriso, ci ha fatto stare meglio, ci ha regalato un po’ di gioia, allora ci basterà scriverlo su un bigliettino e infilarlo nel vaso… e se non troviamo niente di bello in una giornata? Se siamo abbattuti e tristi? Allora invece di scrivere un bigliettino possiamo tirarne fuori uno e leggerlo, e se non basta anche due o tre… ed ecco che come per magia ci sentiremo subito meglio.

Vaso della Felicità

Dobbiamo imparare a focalizzare il nostro pensiero sulle cose belle della vita, che troppe volte ci sfuggono, durano un istante e le scordiamo subito dopo, la vita è troppo frenetica e il Vaso della felicità può aiutarci a rallentare, a fissare nella mente oltre che sulla carta dei momenti piacevoli, un ricordo, un sorriso.

Il Vaso della Felicità è un’idea così bella che va condivisa con tutti, e secondo me è anche un bellissimo regalo per le persone a noi care: prendete un vaso o una scatola e decoratela come più vi piace, con l’aiuto di pennarelli, bottoni, nastri, fiori, fiocchi, pizzi e merletti, ma soprattutto riempitela di momenti felici da rileggere a fine anno o quando una giornata è stata particolarmente buia.

Ecco i vasi condivisi da Elisabeth Gilbert sulla sua pagina Facebook, alcune idee per creare il vostro!

I recently shared a post about my practice of keeping a “happiness jar”. At the end of every day, I write down the…
Posted by Elizabeth Gilbert on Martedì 6 gennaio 2015

Tantissime idee ma ognuno ha il suo vaso e ognuno ci mette dentro quello che è importante per se stesso… questa è l’unica regola da seguire per la felicità.

Valeria Bonora





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