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Rassegna Etica

Attenzione alle candele tossiche: guida all'acquisto consapevole

Di Marco Grilli - 2 Aprile 2015

candele

Apprezzate ormai come oggetti di decoro e arredamento per la casa, con la loro luce e i loro profumi le candele contribuiscono a creare un’atmosfera suggestiva e accogliente, improntata al benessere e al relax.

I più antichi strumenti per l’illuminazione, che nella storia hanno sempre avuto un ruolo mistico e contemplativo, oggi sono ampiamente diffusi nelle nostre abitazioni, perché riposano la vista, diffondono fragranze aromatiche, rendono speciali i momenti più importanti della nostra vita e illuminano in caso d’emergenza.

Al di là di tutti questi vantaggi, i consumatori sono chiamati però a informarsi non solo per il loro corretto e sicuro utilizzo, ma anche per evitare di acquistare prodotti di scarsa qualità, purtroppo diffusi in commercio, che possono sprigionare fumi tossici ed esser particolarmente nocivi.

La materia prima della candela è la cera, che può essere naturale (quando ottenuta dalla produzione delle api, dalla lanolina o dal sego o da specie vegetali come la carnauba e la candellilla) o sintetica (se derivata dal petrolio, come nel caso delle paraffine, dei petrolati o delle cere microcristalline). Di per sé questa distinzione non serve però a capire se il prodotto è pericoloso o meno, perché per esser sicuri della non tossicità dei fumi dovremmo conoscere altri fattori, quali il grado di purezza e la raffinazione delle materie prime, che non sempre vengono specificati e chiariti nelle etichette di tali prodotti, purtroppo incomplete, non del tutto trasparenti e difficilmente comprensibili per i non addetti al settore.

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Le candele realizzate con materiali scadenti e di bassa qualità possono quindi esser nocive per questi principali motivi sotto elencati:

1) utilizzo di paraffina non raffinata al 100% per uso alimentare: nella materia prima prescelta possono quindi esser contenute in misura superiore ai valori tollerati alcune sostanze pericolose, quali benzene, toluene, zolfo, dietiftalato e formaldeide, che nella fase di combustione della candela risultano altamente nocive e tossiche per la salute dell’uomo;

2) presenza di nylon e piombo nello stoppino: le candele sicure e di ottima qualità devono essere di cotone al 100%; se l’anima dello stoppino è in nylon o in piombo, materiali che possiamo facilmente individuare operando una semplice incisione con l’unghia, possono sprigionarsi sostanze molto tossiche, come ossido di piombo o diossine;

3) presenza di coloranti non idonei al contatto con gli alimenti e non certificati secondo le norme Ral; questi coloranti contengono sostanze molto nocive, quali il cromo esavalente, il piombo o altri metalli pesanti, che possono esser rilasciate durante la combustione e costituire una fonte di inquinamento;

4) ricorso a essenze di scarsa qualità non certificate Ifra; i profumi contenuti nelle candele sono spesso di scarsa qualità e ricchi di sostanze molto pericolose (solventi al piombo, glicoli, terpeni adulterati ecc.), che possono alterare la funzionalità del sistema endocrino e provocare gravi malattie al sistema riproduttivo.

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Le candele possono quindi emanare sostanze tossiche, come l’acroleina, la formaldeide e il particolato, accentuando l’inquinamento dell’aria interna, che è all’origine di vari disturbi quali asma, bronchiti, riniti, mal di gola, mal di testa, nausea, stanchezza e nervosismo. Quando vi recate ad acquistare tali prodotti vi consigliamo di controllare bene le etichette, per verificare che riportino la certificazione Ral e l’autocertificazione dei profumieri Ifra. La prima, evidenziata dalla dicitura “secondo le norme Ral”, è garanzia di sicurezza e qualità perché prevede il controllo degli standard con cui è prodotta la materia prima, che non deve contenere sostanze nocive o smalti e coloranti pericolosi per la salute umana. I fabbricanti di candele possono apporre sui loro prodotti questo prestigioso marchio solo dopo aver superato severi e periodici esami condotti dalla Dekra (associazione per la certificazione di sicurezza).

Potete star tranquilli anche se acquistate merce dove viene indicato che le essenze rispettano le regole Ifra, ossia quelle dell’associazione delle industrie produttrici di fragranze, che impongono norme ferree sulla non tosiccità dei profumi messi in commercio. L’autocertificazione Ifra garantisce quindi che l’essenza, oltre a poter esser utilizzata per tutti i fini cosmetici, è omologata nell’impiego per le candele e non provoca danni alla salute e all’ambiente.

Siate più cauti invece nei confronti della dicitura “idonei al contatto con gli alimenti”, riferita ai coloranti delle candele. Di per sé significa che quest’ultime non contengono sostanze pericolose (cromo, piombo ecc.), ma non dà piena garanzia che non ne sviluppino durante la combustione.

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Ecco dunque alcune norme da seguire per acquistare prodotti sicuri e di qualità:

1) controllate sempre lo stoppino: come accennato sopra, incidete leggermente con l’unghia la sua parte superiore per verificare che al suo interno non siano presenti fili di nylon o piombo. In tal caso evitate di comperare il prodotto perché vi è il rischio che vengano liberate sostanze tossiche;

2) occhio alle cosiddette “tea-light”, le candele colorate poste all’interno di un contenitore in vetro, alluminio o terracotta, che possono nascondere al loro interno una “doppia anima”. Prima di acquistare tali prodotti, provate a estrarli dal cilindretto per verificare che al di sotto del primo sottile strato di cera colorata non vi sia un nucleo dal colore bianco, più consistente e non profumato, solitamente realizzato con paraffine di qualità scadente, nocive e inquinanti;

3) controllate che l’etichetta del prodotto riporti almeno i dati riguardanti la sede e il Paese di produzione e la distribuzione: in caso di assenza di tali indicazioni minime, meglio evitare l’acquisto;

4) confrontate la durata della candela da voi acquistata con quella di una dalla qualità accertata: i prodotti realizzati con materiale scadente bruciano male e molto velocemente; il loro minor costo non li rende dunque convenienti, perché le buone candele, che si riconoscono per la fiamma chiara e splendente, la curva dello stoppino e il costante e regolare consumo della cera, oltre a garantire la massima sicurezza durano anche molto di più.

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Per quanto riguarda invece l’utilizzo sicuro delle candele, sulla base di quanto concordato a livello europeo dagli esperti del settore, l’Ente nazionale italiano di unificazione (Uni) ha emanato tre norme che fissano le caratteristiche ideali di tali prodotti, in riferimento alla determinazione dell’indice di fuliggine, alla prevenzione degli incendi domestici e all’etichettatura e informazione dei consumatori. La prima (UNI EN 15493) specifica i requisiti e i metodi di prova per la sicurezza delle candele destinate a esser utilizzate in luoghi chiusi, analizzando alcune caratteristiche quali la stabilità, l’altezza della fiamma, il comportamento durante l’auto-spegnimento e la riaccensione; la seconda (UN EN 15494) regolamenta le etichette di sicurezza da apporre sui prodotti per garantire la massima trasparenza ai consumatori, e infine la terza (UNI EN 15426) descrive i requisiti e i metodi di prova per la valutazione dell’indice di fuliggine delle candele con diametro sino a 10 cm e stoppino singolo, destinate all’uso in ambienti chiusi.

In sintesi, queste sono le principali norme da seguire per un utilizzo sicuro delle candele:

1) una volta accese non lasciatele mai incustodite;

2) utilizzate sempre un portacandele;

3) non esponetele a correnti d’aria che possano alimentare eccessivamente la fiamma;

4) tenetele lontano da oggetti infiammabili (ad esempio libri, tappeti, tende, addobbi vari ecc.);

5) evitate che bambini e animali domestici possano venirne a contatto;

6) al momento della prima accensione tagliate lo stoppino a una lunghezza di circa 5 mm per ottenere la migliore combustione ed evitare che facciano fumo; in presenza di una fiamma irregolare, tremolante o troppo alta e vivace, meglio spegnerle, lasciarle raffreddare e accorciare ulteriormente lo stoppino;

7) utilizzate uno spegni candela per il loro spegnimento o, ancor meglio, ripiegate lo stoppino nella cera fusa, per evitare fumo e odori e consentire la migliore riaccensione.

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Al di là della qualità delle materie prime, ricordate sempre che per il buon funzionamento delle candele è indispensabile l’adozione di un’adeguata tecnica costruttiva e l’attento controllo da parte del produttore nella fase di produzione, a tutela del consumatore. Una candela costruita male, ad esempio, può originare una doppia fiamma e costituire un potenziale pericolo d’incendio.

Per ora, in attesa dell’obbligo a livello europeo di un’etichettatura più trasparente per i prodotti deodoranti nel loro complesso (e del bando definitivo dei prodotti nocivi), cercate di seguire le indicazioni che vi abbiamo fornito, per acquisti il più possibile consapevoli e sicuri.

Leggi anche —> Incensi autoprodotti: la ricetta per creare mille fragranze!

Marco Grilli





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