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GreenHill: Sequestro della struttura in atto

Di Valeria Bonora - 18 Luglio 2012

Finalmente una buona notizia. Sta avvenendo in queste ore il sequestro della struttura da mesi sotto accusa per le condizioni di detenzione dei 2500 cani beagle destinati ai laboratori di tutta Europa.
Solo poco fa la LAV e Legambiente avevano commentato così:

“Grazie agli atti presentati dalle due associazioni è stata finalmente riaperta l’inchiesta giudiziaria sulle modalità di detenzione degli animali nella megastruttura. – ha dichiarato Gianluca Felicetti, presidente della LAV – Ci auguriamo che gli accertamenti in corso, disposti dalla Procura, possano fare luce, definitivamente, sulle reali condizioni di vita degli animali rinchiusi nei padiglioni della struttura in attesa della spedizione verso gli “acquirenti”, e sull’impossibilità di Green Hill di garantire il rispetto delle necessità fisiche e comportamentali dei cani, visti i numeri enormi di cui si parla”.
“Speriamo che questi nuovi sviluppi mostrino chiaramente gli orrori della vivisezione e portino in primo piano le ragioni scientifiche ed etiche di chi la combatte, – afferma Michela Kuan, biologa, responsabile LAV settore vivisezione – un atto importante in un contesto finora considerato intoccabile come la sperimentazione animale”.

E adesso la notizia che il Corpo forestale dello Stato sta eseguendo il sequestro di Green Hill.
Alle operazioni di ispezione e sequestro della struttura, disposte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Brescia, partecipano 30 forestali appartenenti ai comandi provinciali di Brescia, Bergamo e al nucleo investigativo per i reati in danno agli animali.
E’ presente anche personale della Questura di Brescia. L’operazione sta portando al sequestro di cani di razza beagle, sia cuccioli che adulti, e dell’intera struttura costituita da quattro capannoni, uffici e relative pertinenze per un totale di circa 5 ettari.
Una vittoria si può dire, ora sta solo da vedere dove finiranno i cani sequestrati, a cosa erano stati già sottoposti, se saranno adottabili o meno ma sopratutto se verrà riaperto e se la norma in esame al senato, già approvata dalla Camera dei Deputati, che vieterebbe l’allevamento di cani, gatti e primati non umani per la sperimentazione, imporrebbe l’obbligo di anestesia e analgesia per i test e, vietando le esercitazioni belliche e didattiche con animali, sosterrebbe concretamente il ricorso ai metodi sostituivi della vivisezione, sarà definitivamente approvata.





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