Animalismo
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Spettacoli con Animali

Ecco la lista dei Paesi che hanno vietato l'uso degli animali nei circhi

Di Lorenzo Guaia - 18 Dicembre 2014

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Diversi giornali e network ecologisti stanno riportando in questi giorni un’ennesima buona notizia per chi ama gli animali: anche il Messico si è aggiunto alla lunga lista dei governi che vietano l’utilizzo di animali nei circhi.

Per la precisione, Deputati messicani hanno approvato emendamenti alle leggi che consentivano l’uso di animali selvatici (elefanti, primati ecc.) in tutto il paese, vietandone così la presenza.

Il provvedimento, già applicabile alle città di Città del Messico, Chihuahua, Colima, Morelos, Queretaro, Quintana Roo e Guerrero, è valido ora a livello nazionale, e stabilisce le sanzioni per i trasgressori , con multe fino a 3.360.000 pesos messicani (circa $ 228,687 ).

Prima dell’approvazione di questa legge, le autorità governative avevano condotto nel periodo 2013-14 un centinaio di ispezioni, rilevando oltre il 50% di irregolarità sulla detenzione degli animali con trattamenti violenti e crudeli.

La nuova legge si applica però esclusivamente ai circhi, e non anche ad altri tipi di spettacoli con animali, quali ad esempio delfinari, rodei ecc, e questo limite ha già motivato delle polemiche (1).

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E tutto questo a pochi mesi di distanza dall’adozione di norme simili in Spagna, e precisamente in Catalogna, una regione che è sempre stata particolarmente sensibile alle tematiche animaliste tant’è vero che la corrida è stata abolita da molto tempo, e a pochi giorni dall’annuncio che anche l’Olanda sta decidendo misure analoghe.

Questa rinnovata sensibilità verso animali, che vivendo nei circhi sono costretti spesso ad una vita particolarmente dura, sta ormai allargandosi a molti stati (2).

In Italia la situazione non è ancora molto favorevole, a dispetto della presenza di tante associazioni animaliste che si battono da anni su questa tematica anche con manifestazioni molto visive. E’ pero evidente una certa tendenza delle singole amministrazioni comunali ad adottare delle normative che se non possono proibire in toto la presenza degli animali, ne possono però limitare fortemente la presenza. La normativa di riferimento in questo caso è la risoluzione adottata dalla Commissione CITES, istituita presso il Ministero dell’Ambiente con sua delibera 10 maggio 2000: “Criteri per il mantenimento di animali nei circhi e nelle mostre viaggianti”, emessa in ottemperanza alla Legge 426 del 9 dicembre 1998 che prevede tra l’altro almeno 30 metriquadri a disposizione degli elefanti, 15 per i grandi felini, 12 per zebre e camelidi ecc.

L’adozione di queste norme risolverebbe i problemi di legittimità incontrati negli anni passati da comuni importanti come Firenze, Ferrara, Brindisi, Alessandria, Prato, Pordenone, Pescara, Trento, Campobasso ed altri che hanno dovuto annullare le prime ordinanze emesse per fermare i circhi.

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I nuovi regolamenti comunali che integrano le norme CITES sono ora difficilmente impugnabili, e stanno funzionando egregiamente (3). Se ne sono accorti i circensi che lamentano di riuscire ad avere i permessi solo da due comuni su dieci (4).

Tuttavia, anche se molti, e non solo gli animalisti, ritengono ignobili questo tipo di spettacoli, una soluzione definitiva e favorevole agli animali è ancora un obbiettivo difficile da raggiungere, anche per il supporto che alcuni personaggi pubblici stanno dando al mondo circense. E’ ben noto che gli onorevoli Giovanardi e La Russa hanno più volte sostenuto la presenza degli animali nei circhi, e anche personaggi importanti del mondo della cultura come Philippe Daverio e Camillo Langone lo hanno fatto, facendosi scudo con la legge 337 del 1968 con cui lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e incoraggia il consolidamento e lo sviluppo del settore.

Naturalmente i circensi sono molto spaventati per come si stanno mettendo le cose, e anche per la concreta possibilità di non avere più accesso ai contributi e sovvenzioni statali, denaro pubblico elargito grazie al Fondo Unico dello Spettacolo.

Solo un piccolo esempio: il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con atti repertorio n° 976 e n° 1909, ha stanziato nell’anno 2013 oltre6.550.000 euro da destinare alle attività circensi (5), denari che tuttavia sono ben poca cosa rispetto agli anni d’oro del circo. D’altra parte anche il Parlamento sta diminuendo sempre più i contributi, e il 24 settembre 2013 l’Aula del Senato ha approvato l’ordine del giorno G9.205 al disegno di legge n. 1014 a firma De Petris, Repetti, Cirinnà, Taverna, Cotti con il quale si impegnava il Governo “a prevedere, nei prossimi provvedimenti, una riduzione progressiva dei contributi”.

Difronte a tutto questo, i circensi reagiscono, e anche duramente.

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A volte la reazione è molto plateale, come è accaduto a Matera. Dopo che il comune per anni si è opposto ai circhi, i circensi hanno ingaggiato una serie di iniziative ai limiti della legalità. Eclatante l’episodio dell’ippopotamo fatto passeggiare tra i bambini nella centrale via Dante, alcuni anni orsono; o degli elefanti pungolati con scariche elettriche in pieno centro cittadino come riportato da Gea Press il maggio del 2011 (6).

A Latina invece, in aprile di quest’anno, è stata perfino celebrata la “Giornata mondiale del circo”, portando nella pubblica piazza uno spettacolo all’aperto, con leoni in gabbia e addestratore. Scopo della manifestazione è stato il sensibilizzare la popolazione, e in particolare le molte scolaresche presenti, che il circo con gli animali sarebbe bello. Ai bambini è stato regalato un quadernone da colorare, e poi è stato fatto vedere come si addestrano i leoni.

Sarà poi vero che i leoni in gabbia amano i loro padroni? E sarà vero che i loro padroni, quando lo spettacolo è finito, e le luci sono spente, continueranno a trttare bene i propri animali?

Una cosa è certa: al circo gli animali non si divertono affatto…

Fonti e note:

1)http://elcomercio.pe/ciencias/planeta/mexico-prohibe-espectaculos-animales-silvestres-circos-noticia-1778335?ref=portada_home

2)Un elenco molto dettagliato dei paesi che hanno vietato completamente, o hanno adottato norme molto severe di restrizione, è pubblicato sul sito dell’ organizzazione animalista OIPA

Questi sono i paesi Europei:

Austria, Belgio, Croazia, Rep. Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Malta, Polonia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Regno Unito, Portogallo e Olanda.

Questi nel resto del mondo:

Divieti parziali: USA, Canada, Argentina, Brasile, Colombia, Nuova Zelanda

Divieti totali o quasi: Costa Rica, Australia, India, Israele, Messico

3) Regioni Emilia-Romagna (2012)

Comuni con Regolamento CITES: Da Imola a Vercelli, da Modena a Vigevano, da Bologna a Parma, e poi Ferrara, Cagliari, Milano, Torino, Comacchio, Genova, Verbania, Roma, Arezzo, Viterbo, Padova e molte altre

4) dichiarazione del titolare del circo Grioni, del 10 novembre 2014

http://www.nelcuore.org/blog-associazioni/item/il-lamento-dei-circensi-solo-2-comuni-su-10-ci-danno-il-permesso.html

5)http://www.spettacolodalvivo.beniculturali.it/index.php/circolari/cat_view/58-circhi-e-spett-viaggiante-normativa-di-settore/59-fus-circhi-e-spettacolo-viaggiante/81-fus-circhi-e-spettacolo-viaggiante-2013

6)http://www.geapress.org/circhi/circo-con-gli-animali-a-matera-non-ti-vogliono/15521

Lorenzo Guaia





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