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Lentamente muore: la potente poesia di Martha Medeiros

Di Valeria Bonora - 30 Luglio 2014

Dicono sia meglio un giorno da leoni che cento da pecora, ma chi dice questo? E perché? Chi crede in questo proverbio crede in una vita vissuta al massimo, crede in una vita piena di “vita“, di felicità, di emozioni, di empatia, di sensazioni, di amicizia, di amori, di incontri, di scoperte… Chi non vive, lentamente muore. E a rendere chiaro il concetto è Martha Medeiros una scrittrice giornalista brasiliana nata a Porto Alegre, 20 agosto 1961. Autrice di molte opere ma di una su tutte, una poesia che è un’ode alla vita, che racconta nel dettaglio come una vita non vissuta non fa altro che avvicinare l’uomo alla sua sconfitta, alla morte.

L’unica cosa a cui non c’è rimedio è la morte ma anche chi non vive muore. La morte non è solo una condizione statica, ma è uno “stato sospeso”. Non è necessario che il cuore sia fermo per morire, basta non vivere e si è morti, ed è questo che si evince dalla poesia di Medeiros.

Lentamente muore (A Morte Devagar) è stata pubblicata per la prima volta nel 2000 sul quotidiano Zero Hora di Porto Alegre, in Brasile.

E’ forte, è potente una poesia che ti entra nelle ossa e rimane avvinghiata come edera velenosa, ti si arrampica nella testa e ti fa per forza riflettere ti spinge a cambiare punto di vista, ti spinge a reagire, ti spinge a vivere per non morire.

libro aperto

Credit foto
©Pexels

Lentamente muore

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente
chi fa della televisione il suo guru.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.

Di seguito la versione originale.

A Morte Devagar

Muere lentamente
quien se transforma en esclavo del hábito,
repitiendo todos los días los mismos trayectos,
quien no cambia de marca,
no arriesga vestir un color nuevo
y no le habla a quien no conoce.


Muere lentamente
quien hace de la televisión su gurú.
Muere lentamente quien evita una pasión,
quien prefiere el negro sobre blanco
y los puntos sobre las “íes”
a un remolino de emociones,
justamente las que rescatan el brillo de los ojos,
sonrisas de los bostezos,
corazones a los tropiezos
y sentimientos.

Muere lentamente
quien no voltea la mesa
cuando está infeliz en el trabajo,
quien no arriesga lo cierto por lo incierto
para ir detrás de un sueño,
quien no se permite por lo menos una vez en la vida,
huir de los consejos sensatos.

Muere lentamente
quien no viaja,
quien no lee, quien no oye música,
quien no encuentra gracia en sí mismo.

Muere lentamente
quien destruye su amor propio,
quien no se deja ayudar,
quien pasa los días quejándose
de su mala suerte o de la lluvia incesante.

Muere lentamente,
quien abandonando un proyecto antes de iniciarlo,
no preguntando de un asunto que desconoce
o no respondiendo cuando le indagan sobre algo que sabe.

Evitemos la muerte en suaves cuotas,
recordando siempre que estar vivo
exige un esfuerzo mucho mayor que
el simple hecho de respirar.

Solamente la ardiente paciencia
hará que conquistemos una espléndida felicidad.

 





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